mercoledì, Maggio 14, 2025
Home Blog Pagina 2924

Calcio/ Torremaggiore – Busso Chaminade 0-1, molisani in Promozione

La Chaminade Busso vince la finale play off a Torremaggiore e viene promossa in Promozione.

La partita regolamentare era finita 0-0, l’arbitro come da regolamento faceva disputare i tempi  supplementari , due tempi da 15 minuti l’uno; nel primo tempo supplementare c’era un rigore per i pugliesi che lo sbagliavano ma nel secondo tempo supplementare, quando mancavano pochi minuti alla  fine e già si pensava ai calci di rigore, Tizzani realizzava  ed era 1-0 per gli ospiti che vincevano cosi la partita e approdavano in Promozione.

Grande entusiasmo sugli spalti dei tifosi bussesi che avevano seguito la propria squadra che torna in Promozione  dopo molti anni.

Arnaldo Angiolillo

Commenti Facebook

Cronaca nazionale/ Incidente in autostrada, un morto ed un ferito grave

FOTO DI REPERTORIO

Ennesimo tragico incidente stradale. E’accaduto  in autostrada, sulla A4, all’altezza

di Grisignano (in provincia di Vicenza) in direzione Venezia, dove un uomo è morto e uno è rimasto gravemente ferito.

I due, per cause al vaglio della polizia stradale, si sono schiantati contro le barriere venendo sbalzati entrambi fuori dall’auto.

Il ferito è stato portato al’ospedale di Vicenza, dove è ricoverato in rianimazione.

Foto di repertorio

Commenti Facebook

Cronaca nazionale/Crolla un terrapieno, muore un ristoratore

FOTO DI REPERTORIO

Una giornata di lavoro che di si trasforma in tragedia, purtroppo anche mortale.

Il crollo alle spalle del ristorante e subito è scattato l’allarme: è crollato un terrapieno alle spalle di un ristorante che si trova nella zona di Montefiascone, in provincia di Viterbo. 

Nel crollo un uomo è morto mentre un altro è stato trasferito all’ospedale di Belcolle di Viterbo in codice rosso per trauma cranico e trauma toracico.

Sul postoi vigili del fuoco, gli uomini del 118 e le forze dell’ordine

foto di repertorio

Commenti Facebook

A Macchiagodena arriva Stefano Veneruso, che porta il libro “Massimo Troisi. Il mio verbo preferito è evitare”

A Macchiagodena l’estate inizia con la Luce, il cinema e la poesia di Massimo Troisi. Mercoledì 21 giugno 2023, alle ore 18,30, un vero e proprio evento per tutta la Comunità, ma non solo, con Stefano Veneruso, che porta nel paesino della provincia di Isernia il libro Massimo Troisi. Il mio verbo preferito è evitareAppuntamento da non perdere col regista, sceneggiatore e produttore, nipote del grande maestro del cinema, rientrante nell’esclusivo progetto del Comune di Macchiagodena denominato “Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima”. L’autore, all’interno della Biblioteca Comunale, racconta, nelle sue preziose pagine, ricche di fotografie, il viaggio nella vita artistica e privata di Massimo Troisi. Si inizia con l’introduzione e i saluti del sindaco di Macchiagodena, Felice Ciccone; poi la conversazione tra lo scrittore e il giornalista Giuseppe Rapuano. Le giornate dedicate alla cultura, e ai libri in particolarevedono l’Amministrazione comunale locale lavorare in sintonia con la Pro Loco di Macchiagodena e il network Borghi della lettura.

Massimo Troisi. Il mio verbo preferito è evitare (Rizzoli, febbraio 2023).

«Con Massimo avevamo quindici anni di differenza. Lui è nato il 19 febbraio 1953 e io il 26 dicembre 1968. Siamo cresciuti in una famiglia sanissima. Mia madre Annamaria è la sorella maggiore e Massimo era il quinto di sei figli. Il loro è stato un rapporto fortissimo, molto tenero, di grande affetto. Anche se in famiglia nessuno era artista, allo stesso tempo artisti lo erano e lo sono un po’ tutti, artisti per come affrontavano e affrontano la vita.»

Il mio verbo preferito è evitare è un percorso nella vita artistica e privata di Massimo Troisi scritto da Stefano Veneruso (regista, sceneggiatore e produttore), suo nipote. Un libro affettuoso, un omaggio per parole e immagini – molte delle quali inedite e provenienti dall’archivio privato della famiglia – che celebra il grande Massimo Troisi in occasione del settantesimo anniversario della nascita. Stefano e Massimo: solo una quindicina di anni a separarli e un solido rapporto affettivo e professionale a legarli. Fu lo zio Massimo infatti a incoraggiare il nipote a seguire la comune passione per il cinema e quando nacque il progetto del Postino lo volle con sé come assistente alla regia. Con il nipote, Massimo trascorse la sua ultima sera: un giro lungo e lento dentro a Cinecittà come per prenderne congedo e poi a letto per l’ultimo “riposone” da cui non si è più svegliato. Proprio quel giorno Stefano sarebbe dovuto partire per assistere lo zio durante la sua degenza per il trapianto a Londra. Non ce n’è stato il tempo.

Stefano Veneruso

Stefano Veneruso è un regista, sceneggiatore e produttore. Ha esordito giovanissimo come assistente alla regia del film Il Postino, del quale ha inoltre diretto il backstage, vincitore di diversi premi. Si è poi trasferito a Los Angeles dove ha studiato regia e cinematografia alla UCLA e alla AFI, mentre lavorava per la Cecchi Gori Pictures. Proprio a Los Angeles, Stefano ha realizzato il suo primo film cortometraggio I’m Sophie and You?, trasmesso dalla Rai e vincitore di diversi premi. Nel 1997 è tornato in Italia per produrre il compact disc Nei tuoi occhi, tributo allo zio Massimo Troisi, distribuito in 250.000 copie dal quotidiano “La Stampa” di Torino. Nel 2000 ha lavorato come assistente alla regia per il film Gangs of New York, diretto da Martin Scorsese. Dopo aver partecipato, in qualità di assistente alla regia, al film La passione di Cristo, diretto da Mel Gibson, ha diretto, scritto e prodotto il film I bambini invisibili (distribuito in oltre 120 paesi), condiretto fra gli altri da Ridley Scott, Spike Lee, Emir Kusturica e John Woo. Il film ha partecipato ai festival di Venezia, Cannes, Toronto, Tokyo e altri. Nel 2010 ha messo in scena L’esilio di un uomo alla ricerca di Dio, con Fabio Canino, ispirato alla vita di Caravaggio, debuttando come regista teatrale nel cortile dei Musei Capitolini di Roma. Negli ultimi anni ha diretto, inoltre, diversi video musicali per artisti quali Tina Turner ed Elisa. Successivamente firma il documentario Noi di Settembre, con protagonista Franco Califano, selezionato al Festival del Cinema di Roma. Nel 2014 è regista, coautore e produttore dello spettacolo teatrale Cosa ne penso della Svizzera, interpretato da Giancarlo Giannini. Nel 2018 è regista e, assieme a Lello Arena e a Enzo Decaro, direttore artistico dello spettacolo Annunciazione Annunciazione (piazza del Plebiscito, Napoli), in onore di Massimo Troisi e dei quarant’anni di La Smorfia, con Pippo Baudo, Renzo Arbore, Marisa Laurito, Giancarlo Magalli, Massimo Lopez, Nino Frassica e altri. Nel 2019 è autore e regista dello spettacolo teatrale e dell’omonima mostra multimediale Troisi poeta Massimo (Teatro dei Dioscuri al Quirinale, Roma; Cinema Anteo, Milano; Castel dell’Ovo, Napoli, 2021). Nel 2020 è regista, sceneggiatore e produttore del film Da domani mi alzo tardi, con John Lynch e Gabriella Pession. Nel 2022 dirige e produce il documentario Il Postino – Uno sguardo dentro (1994-2022). Sempre nel 2022 è ideatore e direttore artistico della mostra collettiva di arte contemporanea “I volti di Massimo Troisi”, nell’ambito del programma di Procida – Capitale Italiana della Cultura 2022, in esposizione a palazzo d’Avalos. Dal 2014 è presidente onorario del Festival Corto… Ma non troppo!, concorso di cortometraggi interpretati e realizzati da persone con disagio psichico. Nel biennio 2019-2020 è stato presidente di giuria del Premio Troisi. Dal 2009 fa parte di ItalianAttori, la squadra di calcio formata da attori e registi italiani che gioca per raccogliere fondi per varie iniziative benefiche.

Commenti Facebook

A Jelsi la 22ª Festa di San Amanzio

23 e 24 giugno si svolgerà a Jelsi (Cb) la 22ª Festa in onore di San Amanzio, organizzata e promossa dall’Associazione culturale “Centro Studi di storia, cultura, tradizioni e territorio SAN AMANZIO”.  

Un’avventura nata nel “lontano” 2002, l’idea di proporre un progetto che coinvolgesse cultura e divertimento, fare da ponte tra la tradizione e il presente con lo sguardo rivolto al futuro e all’identità di una comunità: è lunga la strada percorsa da “Quelli di San Amanzio”, un gruppo di amici che nel tempo è diventato un collettivo eterogeneo e sempre più coinvolgente.

Quest’anno l’evento vuole ribadire la vicinanza e la condivisione di diritti fondamentali della persona umana, soprattutto dal punto di vista delle donne, ponendosi idealmente al loro fianco contro la violenza di genere, gli stereotipi e i pregiudizi.

Si inizierà venerdì 23 con il vitello intero allo spiedo, uno degli “ospiti” più attesi dai fan di tutte le età. In serata seguirà poi il concerto delle Roipnol Witch, rock band al femminile con alle spalle un ventennio di attività in giro per tutta la Penisola, donne ribelli e anticonvenzionali che traducono in musica la loro voglia di libertà, di critica e di espressività artistica.

Sabato 24 alle ore 18 sfilerà la processione in onore del Santo martire, alle ore 20 l’altro importante momento gastronomico, con la sagra della “Pizza vonta, ventresca e paparoglie”, cui seguirà un doppio appuntamento musicale: l’irriverenza e la stravaganza degli Anna dai capelli rock alle ore 21:00 e, in successione, l’esibizione delle Testharde, un quartetto di sole donne che hanno come missione l’evangelizzazione dell’hard rock!   

Commenti Facebook

Neuromed/ Scoperto il ruolo chiave di una proteina nella regolazione della pressione arteriosa

Un nuovo meccanismo di regolazione della pressione arteriosa, scoperto su modelli animali,
potrebbe aprire la strada ad una più ampia comprensione delle cause dell’ipertensione. È una
prospettiva nuova su un problema globale di salute, legato a patologie gravi come infarto, ictus e decadimento cognitivo.


La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Circulation Research, è nata da uno stretto lavoro di squadra di diversi laboratori dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS) in collaborazione con
Università e Centri di Ricerca italiani. Al centro dello studio la proteina Dickkopf-3 (Dkk3),
conosciuta per essere coinvolta in diverse funzioni, dalla rigenerazione dei tessuti all’angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni) alla risposta allo stress ossidativo.

Ciò che i ricercatori hanno scoperto ora è che la proteina Dkk3 è implicata anche nella
regolazione della pressione arteriosa. “Lo studio – dice la dottoressa Carla Letizia Busceti, del
laboratorio di Neurobiologia dei Disturbi del Movimento, Dipartimento di Patologia Molecolare
dell’I.R.C.C.S. Neuromed – è stato prima condotto in topi privi del gene che codifica per la proteina Dickkopf-3, nei quali la pressione arteriosa è risultata più elevata del normale. Abbiamo visto che, ripristinando la presenza di Dkk3 a livello periferico o cerebrale, la pressione si normalizzava.

Successivamente ci siamo spostati su altri modelli animali, in particolare alcuni ratti che tendono spontaneamente ad essere ipertesi e vulnerabili all’insorgenza di ictus. In essi, l’induzione di un aumento di espressione della proteina Dkk3 si è dimostrato anche in questo caso capace di abbassare la pressione arteriosa, mentre allo stesso tempo abbiamo visto che veniva nettamente ritardata la comparsa di ictus”.

Dkk3 agirebbe regolando l’attività del Fattore di Crescita dell’Endotelio Vascolare (VEGF), una
proteina coinvolta in una varietà di funzioni sia fisiologiche che patologiche, principalmente
correlate alla formazione di nuovi vasi sanguigni (angiogenesi). Farmaci anti-VEGF sono
attualmente in uso per alcune patologie della retina e per alcuni tipi di tumore. È da sottolineare come proprio uno degli effetti collaterali di questo trattamento sia l’innalzamento della pressione arteriosa.

“Dickkopf-3 – commenta il professor Carmine Vecchione, Professore Ordinario di Cardiologia,
Università degli Studi di Salerno, e Responsabile del Laboratorio di ricerca di Fisiopatologia
Vascolare dell’I.R.C.C.S. Neuromed – è una proteina ancora poco conosciuta, e pensiamo che la
nostra ricerca apra prospettive interessanti in questo campo. Il suo coinvolgimento nella regolazione della pressione arteriosa potrebbe infatti offrire nuovi spunti verso la comprensione dei meccanismi alla base di questa insidiosa patologia. Ovviamente siamo in una fase molto precoce, e saranno necessari altri studi per approfondire il ruolo di Dkk3 ed iniziare a ipotizzare come queste conoscenze potranno essere applicate per prospettive di prevenzione e terapia negli esseri umani”.

“Lo studio – sottolinea la professoressa Speranza Rubattu, Professore Ordinario di Scienze
Tecniche Mediche Applicate, Università degli Studi “Sapienza” di Roma e Responsabile dell’Unità
Basi Sperimentali della Patologia Cardiovascolare presso l’I.R.C.C.S. Neuromed – offre anche una chiara dimostrazione della rilevanza della ricerca sperimentale, condotta in appropriati modelli animali, per l’approfondimento delle nostre conoscenze in medicina. Infatti, sia il modello del topo che quello del ratto iperteso sono stati di fondamentale importanza per la scoperta e la caratterizzazione della funzione di Dkk-3 nella regolazione della pressione arteriosa. Sulla base delle precedenti evidenze della traslazionalità alla malattia umana di dati ottenuti nel modello del ratto iperteso, ci aspettiamo che il ruolo di Dkk-3 venga confermato anche nell’uomo”.

La complessità dello studio, e gli sforzi congiunti che vi hanno contribuito, sono un esempio chiaro del carattere interdisciplinare che caratterizza gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere
Scientifico come il Neuromed. Lo studio ha visto infatti il coinvolgimento delle seguenti strutture di ricerca dell’Istituto di Pozzilli: il Laboratorio di Neurofarmacologia, l’Unità di Neurobiologia e dei Disturbi del Movimento, il Laboratorio di Fisiopatologia Vascolare e il Laboratorio di Basi Sperimentali della Patologia Cardiovascolare.

“Questa ricerca – commenta al riguardo Ferdinando Nicoletti, Professore Ordinario di
Farmacologia, Università “Sapienza” di Roma e Responsabile del Laboratorio di
Neurofarmacologia presso l’I.R.C.C.S. Neuromed – ci fa vedere come il nostro I.R.C.C.S., orientato alle Neuroscienze, ospiti anche alcuni dei migliori gruppi di ricerca specializzati nello studio delle patologie cardiovascolari. Si tratta di campi di ricerca che si intersecano e che aprono la strada a nuove strategie terapeutiche”.


Commenti Facebook

Campobasso/Ecostop di Via Firenze: sospensione temporanea del servizio di raccolta rifiuti solidi urbani

SEA Spa comunica ai cittadini di Campobasso che a partire dal 20 giugno 2023 sarà sospeso temporaneamente il servizio di raccolta rifiuti solidi urbani presso l’Ecostop di Via Firenze.
Un intervento che si rende necessario per consentire l’esecuzione di lavori di risanamento fognario da parte dell’Amministrazione comunale, con l’intento di migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi offerti.


Durante il periodo in cui sarà interrotto il servizio, i cittadini potranno fruire della piazzola di raccolta rifiuti solidi urbani situata presso il mercato coperto in Via Benevento. Saranno inoltre predisposti ulteriori contenitori per la corretta raccolta dei rifiuti, al fine di garantire un corretto smaltimento e tutelare l’ambiente.


Per ulteriori informazioni e chiarimenti è sempre possibile contattare l’azienda a mezzo telefonico o di posta elettronica, ai recapiti reperibili sul sito web e sulla pagina Facebook.

Commenti Facebook

Cronaca nazionale/ Litigio per delle bucce d’arachidi gettate in terra: 48enne cade e muore dopo giorni d’agonia

FOTO DI REPERTORIO

Una morte assurda per futili motivi. È morto dopo otto giorni di ricovero in ospedale, l’imprenditore di 48 anni di Cellole (provincia di Caserta), ridotto in fin di vita in seguito ad una lite avuta con un minore. 

Le indagini realizzate dai carabinieri hanno confermato che tra il 48enne e il minore c’è stata una lite in strada dopo che l’imprenditore aveva rimproverato l’adolescente perché stava gettando i gusci di arachidi a terra, proprio davanti alla concessionaria d’auto di cui era titolare.

Ne è seguita una colluttazione e il 48enne è caduto battendo con la testa a terra.

E’ morto dopo 8 giorni di agonia.

Foto di repertorio

Commenti Facebook

Caporalato: il sogno di un lavoro che spesso finisce in trappola

Pakistani, afghani e indiani sognano di riscattarsi da una vita di miserie, ma, la maggior parte di loro finisce nelle trappole tese dai caporali  loro connazionali, che forniscono braccianti alle aziende agricole, soprattutto nei vigneti, la maggior parte degli avventizi delle viti provengono da Pakistan, Afghanistan, India, Bangladesh i “capi” decidono turni e salari,con busta paga quasi sempre fittizia, i loro nomi ricorrono nei verbali della Guardia di finanza quando perlustra le campagne con i droni per individuare i lavoratori irregolari.

Ai caporali si rivolgono perché nei loro Paesi è così che funziona il mondo del lavoro, ma anche perché arrivano senza conoscere una parola di italiano e si fidano ciecamente di chi parla la loro lingua, offre un alloggio e un lavoro, anche se quel lavoro rappresenta una trappola, difficilmente si ribellano: per loro è la normalità ed è più importante inviare 50/100 euro alle famiglie in Pakistan piuttosto che affrancarsi dai caporali-sfruttatori.

La maggior parte degli immigrati impiegati nell’agricoltura non sono a “nero”, ma si chiama “lavoro grigio”. Il caporale li ingaggia per un mese, 8/9 ore al giorno e poi rilascia una busta paga fittizia in cui figura una settimana. Paga 5/6 euro netti l’ora e fa in modo che tra il netto in busta e quello che paga extra si arrivi a una cifra equa. In realtà il contratto dell’avventizio prevede circa 12 euro lordi. Le conseguenze? Evasione contributiva e fiscale, oltre all’impossibilità di recuperare quanto dovuto a Inps e Fisco, perché le società durano lo spazio di due o tre anni al massimo, muoiono quando cominciano ad arrivare le cartelle esattoriali e il caporale se ne torna in Pakistan per condurre una vita più che dignitosa con quanto ha guadagnato sulle fatiche dei braccianti.

Il fatto che non li paghino tutti i giorni significa che non possono accedere alla disoccupazione agricola.

Devono avere 102 giornate di lavoro nel biennio, almeno 51 l’anno, altrimenti non hanno diritto agli aiuti.

Il caporale, dichiarando il numero minimo di giorni lavorativi necessari per la disoccupazione, permetteva loro di accedere alle liste, ma poi era lui a incassare.

Qual è il tenore di vita di questi immigrati mal pagati e sfruttati? Basta un telefonino, che è l’unico contatto con la famiglia, è crudele dire “ma hanno pure il telefono” alcuni hanno bambini piccoli che non vedono da anni perché sono bloccati in Italia, li vedono soltanto in videochiamata.

Ci sono immigrati bloccati in Italia da quando c’è stata la pandemia perché devono mandare soldi a casa per pagare il viaggio alla rete che permette loro di arrivare in Italia, cioè i passeur.

Mandare anche 50 euro al mese vuol dire far vivere bene la famiglia». Quando lavorano, riescono a percepire circa mille euro al mese, ma una parte va al caporale perché devono contribuire per il vitto e l’alloggio.

Sistemati in camerate o appartamenti, fanno la spesa collettiva per risparmiare. Cucinano chapati, il pane tipico indiano, riso, carne e verdure che poi consumano seduti al bordo di campi e vigneti,

Fanno fatica a trovare un alloggio e ad ottenere una residenza nonostante siano in Italia da anni. Spesso il primo approdo è al Sud, dove magari risultato anche risiedere.

Quella di indiani e pakistani è una stagione legata ai cicli della vite, un lavoro continuo che comincia nei mesi più freddi fino alla vendemmia e al taglio dei tralci. I contratti dovrebbero essere annuali, da gennaio a dicembre. In realtà lavorano a chiamata, cioè quando il loro sfruttatore li contatta.

I romeni non sono così sfruttati perché vengono assunti dagli italiani». I pakistani vengono invece portati dal loro “capo” e si possono vedere mentre lavorano nei vigneti.

Alfredo Magnifico

Commenti Facebook

Fanelli/ Da Campobasso a L’Aquila: in Molise scompare la sala operativa Anas

Micaela Fanelli

Prosegue lo smantellamento dei presidi dello Stato sul nostro territorio nell’assoluto silenzio di tutta la filiera del centrodestra molisano: dalla delegazione parlamentare, al candidato presidente della medesima compagine politica, Francesco Roberti, passando per gli ex assessori regionali e attuali coordinatori della Lega in Molise. Il tutto mentre il leader nazionale del medesimo partito, da settimane, fa comparsate in Molise facendo promesse che mai riuscirà a mantenere.

Perché? Se un ministro delle Infrastrutture consente che la sala operativa dell’Anas Molise chiuda per essere trasferita a L’Aquila come farà a riaprire i ponti?

Cioè da un lato si smantellano i presidi atti a garantire la manutenzione dei nostri collegamenti viari e dall’altro si investe sulle infrastrutture? Senz’altro c’è qualcosa che non quadra nel ragionamento dei leader nazionali e locali della coalizione del centrodestra che non hanno nulla da dire mentre Campobasso sta perdendo la sala operativa dell’Anas.

Il che significherà mettere a rischio tutto il nostro territorio, tutti i nostri collegamenti. Significherà che anche per spostare una pietra su una strada bisognerà chiamare L’Aquila.

È così che il Molise viene cancellato.

D’altronde non bisogna dimenticare come la riforma di autonomia differenziata che infliggerebbe un colpo mortale alla nostra regione pure è targata Lega.  Lo stesso partito i cui leader da un lato fanno promesse sensazionalistiche e dall’altro si rendono complici dello smantellamento dei presidi statali sul nostro territorio.

Si distrugge quello stesso Molise in cui si vengono ad elemosinare i voti dei cittadini, forse ancora ignari che a breve Campobasso perderà pure la sala operativa dell’Anas, mentre Catania e Catanzaro riescono a preservarla.

Cosa ne pensa Michele Marone che oltre a coordinatore della Lega in Molise è anche consigliere giuridico di Salvini. Sono questi i consigli che dispensa all’attuale ministro per le Infrastrutture?

E che dicono i candidati alle Regionali con il simbolo della Lega? Cosa ne pensano del DDL Calderoli che altro non è se non una “secessione dei ricchi”? Hanno compreso che sono candidati con il partito che ha come unico obiettivo quello di distruggere il Molise?

E come la pensa il candidato presidente del centrodestra, Francesco Roberti, che ad oggi ancora non ha proferito nemmeno una parola sulla pessima riforma di autonomia differenziata portata avanti dal Governo? Come intende difendere i presidi dello Stato sul territorio se i suoi alleati sono gli stessi che mirano a chiudere definitivamente la nostra Regione?

Roberti, dopo aver raccontano fandonie ai molisani sulla detassazione del lavoro, provi almeno a dire qualcosa su quello che sta accadendo alla nostra regione per colpa di un governo regionale di centrodestra assolutamente incapace di difendere i diritti della nostra terra e dei nostri cittadini. Un governo regionale i cui esponenti sono stati imbarcati in una coalizione che di nuovo non ha proprio nulla, se non la stessa inerzia e incapacità amministrativa e politica che ha portato il Molise allo sfascio.

Commenti Facebook

Campobasso

Isernia

Termoli