domenica, Luglio 6, 2025
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L’occhio che uccide/ Il Molise combatte il covid in modo naturale

Si tratta di una vera e propria strategia, non di un fenomeno episodico. Il Molise si sta distinguendo per un approccio innovativo alla pandemia, tutto basato sulla flora e sulla fauna locale. Superata l’idea che il virus si combatta solo con politiche sanitarie ( in un ospedale ci si sta se si è ammalati, se non si è ammalati è logico che lo si debba diventare) la nostra regione si è avviata su un sentiero solitario ma promettente.

La testimonianza di tutto questo sono le ordinanze del presidente della Regione, Donato Toma che hanno costellato il periodo pandemico. Si è partiti con il taglio della legna e con i lavori nei campi, si è passati alla raccolta del tartufo per poi arrivare alla caccia al cinghiale e, ultimo e prezioso tassello del progetto, il divieto di ammazzare il maiale. La mossa a sorpresa ha creato un grande scompiglio nel mondo animale.

In particolare i cinghiali lamentano una grave violazione costituzionale con una evidente disparità di trattamento. Loro, abituati ad essere predatori diventano carne da cannone mentre i loro cugini, anziché trasformarsi in cotechini, salsicce e soppressate vengono salvati e amnistiati La motivazione ufficiale, secondo i cinghiali, non regge. Se è vero che l’uccisione del maiale di solito si accompagna a feste e assembramenti bastava vietare le feste e gli assembramenti. Quindi, concludono i cinghiali, c’è una evidente volontà politica di cambiare le gerarchie secolari nel mondo dei suini.

Ma non sono solo i cinghiali a protestare. Vitelli, agnelli e capretti stanno pensando ad una grande manifestazione davanti la sede della Giunta regionale. Anche noi ci immoliamo per feste, pranzi e barbecue ma nessuno ci ha mai graziato. In particolare agnelli e capretti chiedono, con l’avvicinarsi della Pasqua e della Pasquetta al presidente Toma di risparmiare la solita, tragica ecatombe. Il Presidente, però, tira dritto per la sua strada. Anzi è intenzionato a rilanciare.

Sono allo studio nuove e più incisive ordinanze. Dal divieto di preparare, cucinare e consumare il brodo di pollo (un tentativo forse di ingraziarsi il mondo dei volatili) alla raccolta in sicurezza dei mughetti e della margherite da campo. In agenda anche una ordinanza per vietare la produzione, distribuzione e vendita di prodotti alimentari che ingenerano confusione con i rappresentanti delle istituzioni locali (toma e tomini principalmente ma potrebbe essere interessato anche il Presidente della Provincia di Isernia Ricci).Il tutto da far confluire in un unico grande quadro riepilogativo.

Il Presidente, infatti, pensa di mettere in musica, con la sua preziosa chitarra, questa mole originale di produzione giuridica e realizzare così un Cd da regalare al popolo molisano. Un Cd da utilizzare in sicurezza, per rilassarsi quando si è da soli e sconfiggere così, con la natura, il pericolo pandemico. Cioè quando si va in bagno.

Aigor

Potete ascoltare la rubrica del nostro Aigor anche nel corso del telegiornale di Trsp, ogni martedì sui canali 15 per il Molise e 17 per l’Abruzzo

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Premio Eccelelnza al Timone: IV edizione

Straordinario e riconfermato successo del premio Eccellenze al Timone 2025, giunto alla sua IV edizione, che nella serata del 3 luglio 2025, al Blue Note di Campobasso, ha visto consegnare dal Presidente della Provincia di Campobasso Giuseppe Puchetti e dalla Consigliera di Parità Giuditta Lembo, numerosi riconoscimenti a personalità di elevato spessore anche di fuori regione, tra questi il Gen. Di Corpo d’Armata dell’Arma dei Carabinieri Salvatore Luongo, premio ritirato dal Comandante della Legione Carabinieri Abruzzo e Molise gen. Antonino Neosi, presente all’evento.

All’interno del premio è stato introdotto, quest’anno per la prima volta, anche il riconoscimento di “Ambasciatrici ed Ambasciatori di gentilezza” in seguito ad un protocollo d’intesa nazionale che la Consigliera Giuditta Lembo ha sottoscritto con l’Associazione “Cor e Amor” di cui è stata premiata la Dott.ssa Arcangela De Vivo. Tra gli altri premiati come Eccellenze al Timone 2025 anche il Dott. Antonio Pignataro (Dirigente generale della Polizia di Stato), la Dott.ssa Angela Colmellere (Consigliere del Ministro della Giustizia e del Ministero dell’Istruzione e del Merito), l’Avv. dello Stato Gaetana Natale e la Dott.ssa Antonella Cortese, Psicologa e criminologa, il Prof. Dott. Domenico Antonio Scali (già Dirigente generale della Polizia di Stato), le giornaliste Dott.ssa Elisabetta Migliorelli e la Dott.ssa Maria Antonietta Spadorcia (Vice- direttrici del TG.2), la giornalista Dott.ssa Cinzia Fiorato, la Dott.ssa Stefania Castricone, prima donna al vertice di un Sindacato della Guardia di Finanza, il luminare e scienziato della neurochirurgia di fama internazionale Prof. Pantaleo Romanelli, il Dott. Domenico Mastrulli, Segretario generale del Sindacato della Polizia penitenziaria. Il Ten. Col. Angelo Iannone dell’Arma dei Carabinieri e la psicologa Dott.ssa Alessandra D’Alessio e l’Associazione MO LI.

Tra gli Ambasciatrici ed Ambasciatori di gentilezza tra i premiati il giovane Alessio Manfredi Selvaggi. Tanti i settori all’interno dei quali sono stati individuati i premiati: mondo accademico, della sanità, dei social media e nel mondo dell’editoria, dell’istruzione, del volontariato. Di seguito le premiate ed i premiati:  Ambasciatrici di Gentilezza: la Dott.ssa Prof.ssa Maria Ausilia Simonelli, la Prof.ssa Daniela Grignoli, la Prof.ssa Loredana Tullo, la Dott.ssa Margiolina Mastronardi, la Dott.ssa Giuseppina Sallustio, la Dott.ssa Rosa Mainiello, la Dott.ssa Eleonora Cucci, la Dott.ssa Giovanna Sticca, la Dott.ssa Jole Potito, la Dott.ssa Evelina Colella, la Dott.ssa Giovanna Giannotti, la Dott.ssa Mariangela Boccardi, la Dott.ssa Alessandra Di Lallo, la Dott.ssa Giovanna Mantegna, la Dott.ssa Rosa La Ginestra, la Dott.ssa Emilia Belfiore, la Dott.ssa Irene Tartaglia, la Dott.ssa Carmela Angiolini, la Dott.ssa Enrica Cefaratti, la Dott.ssa Carmen Sepede, la Dott.ssa Ylenia Scarabeo, la Dott.ssa Virginia Romano, la Dott.ssa Fabiana Abbazia, la Prof.ssa Agata Antonelli, la Dott.ssa Maria Grazia La Selva, la Dott.ssa Giovanna Grignoli, la Dott.ssa  Elvira Battista. 

Tra gli Ambasciatori di Gentilezza, i premiati: il Col. Capece Direttore della Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso, il Prof. Pancrazio La Floresta, il Dott. Francesco Palumbo, il Dott. Gennaro Restaino, il Dott. Giuseppe Pirozzi, il Dott. Vincenzo Mancuso, il Presidente dell’Associazione Me Too Pasqualino De Mattia e il Centro per l’autismo “Io sono speciale”.

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Nasce il Comitato pro-tempore “EsSENZA MOLISE?”

Gli OMCTI di Campobasso offrono il loro contributo per sviluppare nuove idee di turismo
integrato
Il 3 Luglio 2025 è giunto alla conclusione il corso di O.M.C.T.I., suggerito dal Cantiere Civico e
accolto dall’amministrazione del Comune di Campobasso, che si è tenuto presso la Bibliomediateca
comunale a partire dal 9 Aprile 2025, per un totale di 240 ore. Il corso professionale innovativo,
finanziato da Forma. Temp, promosso dall’Apl E – World SpA e attuato dall’Ente Forma. Service
srl, ha visto la formazione di undici Operatori di Marketing Culturale e di Turismo Integrato
molisani, in seguito a un ciclo di lezioni interattive tenute dai docenti Fernanda Ruggiero, Vito
Rago, Salvatore Mazza, Armando Lostaglio, Salvatore Moscariello, Giusy Spadanuda e Franca
Molinaro.
I discenti testimoniano di aver appreso a fondo le potenzialità inespresse del territorio molisano,
vedendosi conferito un ruolo diretto di promozione turistica attraverso strategie di progettazione
integrata, che mirino alla valorizzazione in sintonia di enogastronomia, cultura e natura e delle altre
definite tipologie di turismo. Dopo un impegno costante di raccolta e condivisione di impressioni e
esperienze vissute o da vivere in merito alla fruizione del patrimonio materiale e immateriale,
ognuno degli OMCTI ha individuato una figura in uscita personalizzata, per ideare, elaborare e
presentare un Project Work, prova d’esame e risultato del percorso di crescita e di maturazione delle
competenze. Ogni progetto altro non è che una finestra a cui affacciarsi per ascoltare gli echi
sottovoce di quelle trame di vita, di storie, suoni e movimenti portanti che da sempre plasmano
l’identità individuale e collettiva.
Per questo dieci OMCTI molisani, dal 3 Luglio 2025, in continuità con gli insegnamenti del corso
professionale, hanno ufficialmente fondato il comitato spontaneo pro-tempore “EsSENZA
MOLISE?”, che resterà attivo a Campobasso dal 7 Luglio al 12 Settembre 2025.
La costituzione del comitato è stata approvata e incentivata dal comune di Campobasso
rappresentato da Giose Trivisonno, vicesindaco e assessore al Turismo, e Adele Fraracci, con
delega alla Cultura.
Gli ultimi giorni di corso gli Assessori si sono resi disponibili ad accogliere in aula le domande
costruttive degli studenti e a intavolare un dialogo produttivo, anche alla luce dei risultati emersi dal
Questionario di Rilevazione Dati che gli OMCTI hanno somministrato a 250 passanti durante la
settimana dei Misteri, registrando conoscenze e preferenze di turisti e residenti riguardo
all’attrattività percepita delle località molisane e fornendo una bussola preziosa, utile soprattutto a
enti e operatori, per valorizzare il potenziale turistico del Molise a partire dal suo capoluogo.
Durante i due mesi estivi di attività, il comitato “EsSENZA MOLISE?” avrà la missione di operare
con finalità di ricerca e di studio per la promozione e la valorizzazione delle risorse culturali,
storiche, enogastronomiche e identitarie del territorio di Campobasso e dei comuni di prima e
seconda corona.
Alla luce delle diverse ma integranti figure in uscita sviluppate a fine corso, i 10 soci fondatori
metteranno in pratica una serie di azioni tra cui: effettuare una mappatura di enti, artigiani e

operatori culturali; offrire un supporto attivo alla raccolta di informazioni su eventi, attrattive e
luoghi di interesse; garantire un costante rilevamento di dati turistici e di testimonianze dirette
coinvolgendo attivamente i depositari della memoria storica locale; attivare un dialogo con cittadini,
istituzioni e realtà associative per una valorizzazione condivisa e partecipata del patrimonio.
Di seguito le cariche e i nomi dei dieci OMCTI soci fondatori del comitato “EsSENZA MOLISE?”:
Presidente – Roberto Prospero, Promotore e Programmatore di Turismi per Enti Locali;
Vicepresidente – Simona Signoriello, Ricercatrice per la Valorizzazione e la Promozione del
Patrimonio immateriale,
Segretario – Matteo Fasciano, Curatore della Narrazione Emozionale del Patrimonio Culturale
Tesoriere – Marco Reale, Programmatore per Eventi e Turismo Sostenibile;
Consiglieri:
-Agostino D’Agostino, Social Media Manager per aziende turistiche;
-Loredana D’Amico, Esperta in Sponsorship per Turismo Olistico;
-Yaumara Especk Fuentes, Operatrice per Eventi turistici e culturali;
-Marta Ines Garcia, Accompagnatrice per il Turismo Accessibile;
-Alessandra Iacobucci, Addetta alla Promozione di Eventi culturali e turistici;
-Stefania Laurenti, Promotrice e Programmatrice per il Turismo Accessibile e Inclusivo.

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Giovedì 10 luglio nella sede dell’Avis Molise una speciale raccolta sangue

Si terrà giovedì 10 luglio nella sede dell’AVIS regionale del Molise, a Ripalimosani, dalle ore
8:30 alle 11:30 la speciale raccolta sangue frutto della sinergia tra l’associazione e la
Prefettura di Campobasso.
Si tratta della prima iniziativa inserita nel progetto teso a dare sempre più impulso alla cultura della
donazione, nato dalla collaborazione tra il presidente dell’AVIS Molise e del CSV Molise Gian
Franco Massaro e il prefetto Michela Lattarulo. Nell’incontro dell’11 giugno scorso, svoltosi
nell’Ufficio territoriale del Governo del capoluogo del Molise, il prefetto Lattarulo e il presidente
Massaro hanno sancito una sorta di intesa volta ad amplificare sempre di più un messaggio che
parli di solidarietà e volontariato.
All’evento parteciperanno molti rappresentanti istituzionali e volontari perché l’intenzione del
presidente Massaro è quella di fare squadra, tra enti territoriali e associazioni, in modo da
rafforzare un’attività, quale è quella del Terzo Settore, che risulta fondamentale per la vita delle
persone. E la donazione di sangue, peraltro in un periodo come l’estate contrassegnato da
continue emergenze, è una mission che può coinvolgere sempre più persone: con un piccolo gesto
si possono salvare tante vite.
Il prefetto Lattarulo e il presidente Massaro terranno un punto stampa alle ore 9:30.

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La sfida: intelligenza artificiale, equilibrio vita-lavoro e benessere mentale

Alfredo Magnifico

Secondo l’elaborazione di Hays su base dati Unioncamere-Anpal, Sistema Informativo Excelsior, da maggio a luglio le imprese prevedono di assumere ben 1.652.600 nuove risorse, +4,4% rispetto allo stesso periodo del 2024, sarà un bel problema per manager, imprenditori e hr affrontare quest’ostacolo nel 2025 per rendere le proprie aziende moderne e attrattive.

Avranno non poche difficoltà nel reperire “veri” esperti di Ia-Intelligenza artificiale, divario sempre più marcato dovuto alla rapida evoluzione tecnologica, equilibrio vita privata-lavoro, maggiore attenzione al benessere mentale e alle tematiche della diversità e inclusione.

Sono queste, secondo la società di recruiting Hays Italia, alcune delle principali sfide che manager, imprenditori e hr dovranno affrontare nel 2025 per rendere le proprie aziende moderne e attrattive.

Sfide che si inseriscono in una fase del mercato del lavoro dinamico: considerando gli ultimi 20 anni, a marzo 2025 gli occupati sono ben 24 milioni 307 mila (quasi due milioni in più rispetto allo stesso mese del 2005), con un tasso di occupazione che ha toccato il 63% (nel 2005 era al 57,5%).

A livello territoriale, la regione con il più alto numero di nuovi ingressi previsti, sempre nel trimestre, è la Lombardia con 270.910 assunzioni, seguita dal Lazio (160.320) e dall’Emilia Romagna (152.410), a crescere maggiormente rispetto allo stesso periodo del 2024 (più della media nazionale), sono la Calabria (+13,9%), la Puglia (+13,2%), la Sicilia (+12,6%) e il Trentino-Alto Adige (+10,2%).

Nel 2025, le aziende che sapranno distinguere il talento autentico, colmare il divario di competenze e mettere al centro la persona, con il suo bisogno di flessibilità, benessere e inclusione, saranno quelle capaci di costruire un vantaggio umano prima ancora che competitivo, è il momento di investire nel potenziale delle persone, perché è lì che nasce l’innovazione più vera.

L’IA continuerà a essere protagonista anche nel 2025. la quota di professionisti che dichiara di utilizzare tecnologie o strumenti di Ia Generativa è passata dal 20% nel 2023 al 43% nel 2024 -segno che questa tecnologia viene ormai percepita più come un’opportunità che come una minaccia per l’occupazione-, per il 2025 l’attenzione si sposterà sulla difficoltà per le aziende nel distinguere i veri esperti di Ia dai ‘pseudo-esperti’. Molte imprese, si concentrano su applicazioni specifiche dell’intelligenza artificiale, come il supporto alla produttività e l’automazione dei processi, trascurando invece gli impieghi strategici più estesi della tecnologia.

Settori come Tech, Banche & Assicurazioni, Ingegneria, Manifattura e Life Sciences mostrano un deficit di centinaia di migliaia di ruoli vacanti a livello globale, in particolare, emerge che il 50% della forza lavoro globale ha più di otto anni di esperienza, mentre i network emergenti – come India, Colombia, Malesia e Polonia – sono popolati prevalentemente da giovani con meno di tre anni di esperienza.

Per rispondere a questa crescente discontinuità nelle competenze, sarà fondamentale adottare strategie di formazione continua, per trasformare i talenti esistenti in nuove figure chiave, parallelamente cresce anche la richiesta di programmi di formazione strutturata, l’85% delle aziende italiane investirà quest’anno in hr e training, destinando il 41% dei fondi a programmi di formazione, il 40% a iniziative di retention e il 31% alla riorganizzazione.

Un altro elemento chiave per il 2025 sarà l’equilibrio tra vita privata e professionale, lo scorso anno il 45% dei professionisti si è trovato in difficoltà nella gestione dell’equilibrio tra lavoro e vita privata, soprattutto per attività molto stressanti, distanza casa-lavoro, gestione dei figli e dei genitori anziani, ecc. Ma in un momento in cui molte aziende stanno incentivando il rientro in presenza, cosa accadrebbe se le imprese eliminassero definitivamente il lavoro da remoto o lo riducessero sensibilmente? Tre quarti dei lavoratori coinvolti inizierebbero a cercare una nuova occupazione (68%, con le donne al 72%) o lascerebbero immediatamente il proprio lavoro anche senza avere un’alternativa (7%). I più critici sono le donne, hanno un’età tra i 25 e i 34 anni, lavorano in aziende di grandi dimensioni e coprono posizioni junior o intermedie.

Il benessere mentale ha registrato la crescita più significativa, con un impatto diretto sulle performance aziendali, nel 2024, per i lavoratori rappresenta un elemento estremamente importante, eppure, per sette professioni su dieci risulta ancora poco integrato nella cultura aziendale, solo poco più di un terzo delle aziende (35%), al momento offre iniziative o programmi dedicati al benessere mentale.

Il benessere mentale può diventare uno strumento strategico per manager, imprenditori e responsabili del personale che vogliono costruire organizzazioni moderne e allineate alle aspettative dei dipendenti.

Nel 2025, le aziende oltre alla flessibilità oraria, dovrebbe concentrarsi su consulenze psicologiche, programmi di gestione dello stress, attività fisiche o sportive, programmi di mentoring o coaching, nonché su eventi sociali e di team building, fondamentali per rafforzare il senso di appartenenza e il benessere complessivo dei team.

Diversity, equity & inclusion (de&i) saranno temi  centrali nel 2025; negli ultimi anni è cresciuta la sensibilità verso i temi legati all’inclusione. compresa quella femminile che ancora subisce alcuni pregiudizi, un recente sondaggio di Hays riporta che il 37% dei professionisti individua nel pregiudizio di genere e nella discriminazione il principale ostacolo per le donne nel mondo del lavoro, seguito da modalità di lavoro rigide (28%), disparità salariale (26%) e assenza di programmi di mentoring (9%).

Nonostante i progressi compiuti, questi dati evidenziano come molte organizzazioni devono  lavorare per costruire ambienti realmente inclusivi  per ridurre il turnover dei dipendenti. La creazione di ambienti più equi non rappresenta solo una questione di giustizia sociale, ma anche un fattore determinante per la competitività e la capacità innovativa delle imprese.

Alfredo Magnifico

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Red Bull lancia nuova Academy per i talenti della vela. Tita e Spithill: “Momento storico”

(Adnkronos) – Il gigantesco nastro che copre il portone d'ingresso fa la spia dell'ambizione. "Go for gold". Tradotto, "punteremo all'oro". Con questo claim, la Red Bull ha inaugurato – di fronte a un migliaio di curiosi – la sua futuristica academy di vela a Marina di Monfalcone, in Friuli-Venezia Giulia. Un centro futuristico per coltivare i talenti del domani. Per regalare all'Italia nuove medaglie olimpiche e successi scintillanti in giro per il mondo. Tutto sotto gli occhi della neonata squadra italiana del campionato Sail Gp, il Red Bull Team guidato dal Ceo
Jimmy Spithill, skipper da record oltre che fondatore e co-proprietario della squadra, e Ruggero Tita, oro olimpico a Tokyo 2020 e a Parigi 2024 nel doppio misto Nacra 17 e timoniere della formazione azzurra. "Nel mondo non esiste un progetto così – raccontano all'Adnkronos -. Si tratta di un momento storico per il nostro sport". La Red Bull Sailing Academy è un centro all'avanguardia per il mondo della vela. Con strutture futuristiche per permettere agli atleti di allenarsi, lavorare su barche e foil, con una spiaggia a portata di mano. Per puntare all'eccellenza, prestando la massima attenzione alle esigenze degli atleti in chiave olimpica e non solo. "L’obiettivo è portarli alla medaglia, formarli" spiega Tita con un pizzico d'orgoglio. Poi rilancia: "Quanto mi sarebbe piaciuto avere un centro così all'inizio della carriera? Sarebbe stato di sicuro utile, non solo all’inizio. Ma magari non sarei riuscito a cogliere tutte le necessità. È un centro per atleti già affermati, io negli anni ho preso tutte le informazioni che mi servivano per crescere da più parti".  Nel centro, i giovani talenti potranno imparare i segreti della vela da Hans Peter Steinacher (due volte oro olimpico nella classe Tornado e Ceo di Marina Monfalcone), Santiago Lange (oro olimpico a 54 anni e tra i velisti più titolati al mondo), Roman Hagara (doppio oro olimpico e coach noto a livello internazionale (da anni al lavoro con la Federazione Velica Austriaca) e Thomas Zajac (bronzo olimpico, fuoriclasse del foil). Punti di riferimento, esempi da seguire per le nuove leve.  
Jimmy Spithill segue Tita e fortifica il concetto: "Questo centro può essere una rampa di lancio per le prossime generazioni di talenti. Può facilitare la preparazione di atleti che si stanno avvicinando alle Olimpiadi, o di giovani che dovranno competere a livello mondiale. È la prima volta che viene fuori una cosa del genere per la vela, una grande opportunità per salire di livello. Creeremo dei campioni, alleneremo le nuove speranze e ci toglieremo grandi soddisfazioni". Per accedere al centro, non è previsto un processo di candidatura pubblico. L'ammissione avviene solo su invito, secondo un sistema di scouting professionale per identificare e contattare direttamente i talenti più promettenti. Come avviene anche, per esempio, per la Red Bull Soccer Academy e la Red Bull Ice Hockey Academy a Salisburgo. Tutto secondo principi noti del mondo Red Bull, nel tentativo di unire coaching d’eccellenza e percorsi di sviluppo su misura, per aiutare gli atleti a raggiungere il top nelle loro discipline. Nel contesto di un territorio, quello di Monfalcone, con una tradizione velica quasi secolare. Perché il futuro nasce sempre seminando sul passato. (di Michele Antonelli, inviato a Monfalcone)  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Torino, esplosione in appartamento era dolosa: un arresto

(Adnkronos) – Un’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita questo pomeriggio dalla polizia torinese a carico di un uomo gravemente indiziato per quanto avvenuto la notte del 30 giugno scorso a Torino, dove un incendio divampato all’interno del condominio nel quartiere Lingotto ha provocato una violenta esplosione con la distruzione di 3 appartamenti, il crollo di una parte della palazzina, la morte di un giovane e il ferimento di alcuni occupanti dell’immobile, tra cui alcuni bambini.  Nonostante, nell’immediatezza, sembrava potesse ipotizzarsi la natura colposa dell’evento, gli accertamenti investigativi, sia svolti direttamente dalla Procura di Torino diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, sia delegati al Commissariato ‘Barriera – Nizza’ e alla Squadra Mobile della Questura, hanno evidenziato elementi tali da far propendere per una matrice dolosa del disastro, anche in ragione di alcune dichiarazioni rese nei giorni immediatamente successivi ai fatti dai colleghi di lavoro del responsabile, successivamente confermati dai familiari, che hanno fornito riscontro a quanto andava già emergendo nel corso delle indagini.  Prendendo le mosse dalle attività tecniche eseguite dai vigili del fuoco, il punto d’innesco dell’incendio è stato localizzato in uno specifico appartamento al 5 piano. Gli inquirenti della Polizia di Stato hanno sviluppato questa traccia investigativa concentrandosi sugli occupanti dell’abitazione e iniziando a circoscrivere il contesto nel quale è maturato l’evento. In particolare, attraverso una minuziosa analisi dei video delle telecamere presenti nei pressi del condominio e grazie anche alla collaborazione di alcuni testimoni, tra cui alcune persone vicine allo stesso autore dei fatti, è stato identificato il presunto responsabile del gesto e conseguentemente l’autore dell’omicidio del giovane e dell'esplosione della palazzina. Sono in corso approfondimenti per ricostruire la dinamica dei fatti e il movente. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Protti: “Partita durissima con la malattia, c’è un ospite sgradito”

(Adnkronos) – "È una partita durissima". Igor Protti, 57 anni, con un post su Instagram rende note le proprie condizioni di salute. L'ex attaccante e capocannoniere della Serie A con il Bari combatte contro una malattia e, dopo un'operazione, si prepara ad un iter che prevede un altro intervento "Ciao a tutti, questa foto è di pochi giorni fa in un letto di ospedale. Purtroppo poco più di un mese fa mi è stato trovato uno sgraditissimo ospite. Ho subito un primo intervento chirurgico e la prossima settimana comincerò le cure per cercare di migliorare la situazione e poter essere nuovamente operato tra qualche mese. È una partita durissima, so benissimo che si può vincere o perdere ma ce la metterò tutta come sempre", scrive Protti. "E come sempre so di non essere solo, ho la mia grande e meravigliosa Famiglia vicino a me anche se non tutti lo possono essere fisicamente. Come quando ero in campo e mi sentivo parte di una grande comunità oggi sento anche la vicinanza di tutti gli amici e di tutte quelle persone che mi hanno seguito e voluto bene. Ringrazio lo staff medico che mi ha preso in cura e che farà di tutto per aiutarmi in questa lotta. Mi scuso fin da ora se nei prossimi mesi non riuscirò a rispondere a tutti sia telefonicamente che qui su Instagram. Vi mando un forte ed enorme abbraccio", conclude. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Ucraina, morto un italiano in battaglia a Sumy: combatteva con le forze di Kiev

(Adnkronos) – Thomas D'Alba, un italiano che combatteva al fianco delle forze di Kiev, è rimasto ucciso in combattimento a Sumy, nel nord dell'Ucraina. A darne notizia su X è stato il giornalista ucraino Vladislav Maistrouk, ricordando che D'Alba aveva anche servito nell'Esercito italiano, nella Folgore. Al momento D'Alba risulta ufficialmente disperso, ma si ritiene che sia morto. Un decennio come insegnante di batteria presso la scuola di musica Niccolò Paganini di Legnano, poi, nel 2024, la decisione di andare a combattere al fianco delle forze ucraine. Thomas D'Alba "era una persona bravissima, un amante dei suoi allievi. C'è stato un grande dispiacere quando se n'è andato, è partito durante l'anno scolastico", ha ricordato, parlando con l'Adnkronos, il direttore dell'istituto Fabio Poretti. "Non ci ha detto cosa sarebbe andato a fare in Ucraina, ma ci sentivamo. Mi scriveva", ha aggiunto. E nei giorni di riposo dal fronte, "si recava negli ospedali a suonare per i bambini". "Oltre a un impegno militare, c’era quello umano non scontato. Thomas era sempre disponibile – ha detto ancora Poretti – ed è un grande dispiacere. È stata una notizia scioccante". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Esplosione Roma, l’agente ferito: “Consapevole del pericolo, lo rifarei”

(Adnkronos) – Dopo l'esplosione di ieri al distributore Gpl di via dei Gordiani l'agente ferito Francesco D'Onofrio racconta la sua terribile esperienza. "La sala operativa ci ha mandato come prima macchina perché era la più vicina e, arrivati sul posto, ci siamo resi conto di quello che effettivamente stava succedendo" racconta l'effettivo al commissariato di Porta Maggiore e capo pattuglia cella volante 'Porta Maggiore 1'.  "Quando siamo arrivati c'era già un principio di incendio e già tutta la pompa di benzina era circondata dal fumo, quindi, in quel momento era una situazione particolare e non potevamo accertare se vi erano persone o meno". "La situazione si è complicata – prosegue D'Onofrio – perché il fuoco è diventato sempre più grande, tant'è che ho chiesto l'ausilio di ulteriori equipaggi per circoscrivere la zona e di evitare che altre auto e passanti potessero transitare in quel punto che sarebbe stato molto pericoloso. Noi abbiamo prima cinturato l'area, però, poi ci siamo resi conto che effettivamente c'erano tante altre persone che si trovavano nei pressi e non erano state ancora evacuate. Per fortuna è giunto sul posto un altro equipaggio che mi ha aiutato e abbiamo collaborato per portare via tutte quelle persone che erano rimaste là, molte delle quali volevano salvare il salvabile. però in quella circostanza, siccome si trattava di una possibile imminente strage gli abbiamo detto che l'unica cosa da salvare erano loro stessi".  "Durante poi l'attività di evacuazione della persone, ci è stato comunicato che altre persone erano all'interno, due persone mancavano all'appello. E a quel punto quando abbiamo preso coscienza di questa cosa ci siamo guardati con il collega ispettore e abbiamo detto 'dobbiamo andare'. Ci siamo catapultati dentro – prosegue il racconto di D'Onofrio -, abbiamo individuato nonostante il fumo denso le persone che mancavano all'appello e le abbiamo accompagnate a una nostra macchina che si è allontanata velocemente. Naturalmente abbiamo fatto il possibile purtroppo alla fine di questo ci siamo trovati nell'esplosione, avvolti dalle fiamme, abbiamo avuto giusto il tempo di allontanarci e metterci in sicurezza". "Abbiamo capito che la situazione era diventata molto complicata ed estremamente pericolosa e quando vieni avvolto dalle fiamme – prosegue ancora l'agente – è una sensazione che non auguro a nessuno di provare, vedersi bruciare parti del corpo non è il massimo. Però in quel momento c'è la consapevolezza di portare per quanto possibile la pelle a casa, di salvarti anche tu. E con tanta determinazione e anche forse tanta fortuna ce l'abbiamo fatta". "La mia famiglia ha appreso quello che era accaduto dai social, conosce la zona dove lavoro quindi e credo l'abbiano percepito subito che potevo trovarmi in una situazione particolare. Sapevano che ero di turno di mattina, e per evitare ulteriori ansie ha chiamato io e rassicurarli che era tutto a posto e mi hanno raggiunto. Rifarlo? Sì. Siamo addestrati per questo e naturalmente lo rifarei", conclude l'agente.   "Ieri stavo giù in zona est, quando è arrivata una segnalazione con urgenza di un principio di incendio adiacente a delle pompe di benzina e altri edifici e anche un presidio di soccorso medico del 118 e un centro estivo" racconta il vice ispettore Marco Neri, del primo nucleo Reparto Volanti di Roma e capo pattuglia dell'equipaggio Beta Como 11. "Essendo la pattuglia più vicina mi sono precipitato, sono arrivato nell'immediatezza e insieme ai colleghi di Roma Capitale e i colleghi di Porta Maggiore, abbiamo subito cinturato la zona impedendo l'accesso a nuovi utenti e soprattutto preoccupandoci di evacuare il vicino campo estivo, solitamente frequentato da bambini nel periodo estivo con le scuole chiuse".  "Abbiamo messo tutti subito in sicurezza, prima bimbi e personale del centro estivo, poi abbiamo provveduto ad evacuare il personale del 118, e poi anche una struttura di deposito di ferrami. Poi è arrivata un'autobotte dei pompieri – continua Neri – che ha iniziato già dal parcheggio della rimessa del ferrame lo spegnimento delle fiamme che si stavano propagando anche in direzione di via Prenestina, noi ci trovavamo dal lato di via Casilina. Fortunatamente dall'altro lato è arrivata un'altra nostra pattuglia che ha provveduto a chiudere anche il lato Prenestina quindi siamo riusciti a chiudere perfettamente la zona. I pompieri hanno iniziato l'opera di spegnimento. Sollecitavamo ovviamente l'arrivo di altro personale dei vigili del fuoco perché la pompa di benzina era già avvolta dalle fiamme si sentivano le colonnine che cominciavano a fare le prime piccole esplosioni quindi l'esplosione sarebbe stata imminente. Ci siamo resi conto che al'interno c'erano altre persone e siamo riusciti a portarle fuori di peso e poi siamo stati investiti dall'esplosione".  "Io ho visto in lontananza la colonna di fumo, mentre arrivavo, ero all'altezza del policlinico Casilino. Quindi già dalla colonna di fumo e dalle spiegazioni de colleghi sul posto sono riuscito a capire la gravità dell'accaduto. Siamo riusciti ad arrivare e a operare nel miglior modo possibile. Abbiamo capito la serietà dell'intervento, – prosegue Neri – non il solito incendio di sterpaglie o rifiuti, c'era un reale pericolo di scoppio, anche perché non era solo il benzinaio, ma un deposito Gpl. Come già accaduto anni fa, con un epilogo totalmente diverso, la strage di Viareggio, hanno subito capito l'importanza e l'urgenza di operare nel miglior modo e nella maggiore velocità possibile. Abbiamo capito che non c'era tempo da perdere".  "Essere colpiti dall'esplosione è stata una sensazione inspiegabile. Io non ho provato dolore subito, però mi sono reso conto che la mia pelle bruciava, ho visto la pelle bruciare, il cinturone bruciare, la radio di servizio con cui stavo parlando bruciare e la comunicazione si è interrotta. Avevo il mio collega vicino, il vigile del fuoco che purtroppo è stato sbalzato e lì l'adrenalina, la forze di volontà ci ha fatto uscire a tutti tre insieme nonostante le ferite del collega è riuscito a portare fuori il vigile del fuoco insieme a me, e siamo usciti tutti. E una volta usciti – continua Neri – abbiamo urlato per il dolore, eravamo sotto shock dato che anche l'ispettore era rimasto coinvolto nell'esplosione perché lui aveva soccorso i primi due evacuati ed è stato colpito dall'onda d'urto e non dal fuoco, è stato sbalzato di una quindicina di metri insieme al suo autista. e mi ha detto 'pensavo che non c'eravate più'. Rifarlo? Sì come tutti i miei colleghi, ne abbiamo l'assoluta certezza. Ci siamo sentiti per telefono, tentiamo di scherzare anche perché è un giorno che va festeggiato. nessun morto, tanto spavento una catastrofe evitata".     —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Incendio ad Augusta, fiamme in stabilimento rifiuti: alta colonna di fumo nero

(Adnkronos) – Un vasto incendio è divampato oggi in uno stabilimento di rifiuti ad Augusta, nel Siracusano. Secondo le prime informazioni a bruciare sarebbero le ecoballe, ma anche materiale plastico. In azione i vigili del fuoco e personale della Protezione civile. Già nell'agosto del 2022 nello stesso impianto era divampato un incendio.  "Sono molto arrabbiato – dice il sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare – non è immaginabile che nella stessa azienda si possano verificare due eventi simili in così breve tempo. C'è qualcosa che non sta funzionando. Adesso occorre mettere in campo tutte le forze per domare l'incendio, ma non finirà così. Ho chiesto ad Arpa una relazione dettagliata, non è concepibile quello che è accaduto".  Un'alta colonna di fumo nero si è levata dalla zona di San Cusumano ed è visibile in gran parte della provincia di Siracusa. Intanto, si moltiplicano gli appelli ai cittadini dei sindaci dei Comuni limitrofi a evitare gli spostamenti che "non siano strettamente necessari" e le attività all'aperto. "Al momento non ci sono situazioni di particolare pericolo, ma la possibilità che questa nube si sposti su Floridia non è assolutamente remota", dice il sindaco Marco Carianni. Il collega di Solarino, Tiziano Spada, aggiunge: "Sono in contatto con l'Arpa e in attesa di capire la portata dell'inquinamento causato da questo rogo, invito i cittadini, in via precauzionale, a tenere chiuse le finestre ed evitare di stare all'aperto. Mi auguro che questo ennesimo evento possa spingere le Istituzioni ad avere una considerazione diversa dei Comuni che si trovano all'interno dell'area industriale. Servono piani di investimento a supporto di questi territori".  A Melilli l'invito è a sospendere temporaneamente le attività all'aperto. "In via precauzionale e a tutela della salute pubblica, tutte le attività dotate di dehors o spazi esterni aperti al pubblico sono invitate a sospendere temporaneamente il servizio fino al rientro dell’emergenza", spiegano dal Comune.  "Una nube di fumo sta interessando i cieli di Augusta, Melilli, Priolo e Solarino", dice Francesco Italia, sindaco di Siracusa, spiegando che "al momento, non risultano situazioni di particolare pericolo per la popolazione di Siracusa", pur invitando tutti a "prestare attenzione all’evoluzione delle condizioni atmosferiche" e in "via prudenziale" a "limitare le attività all’aperto" e a tenere chiuse le finestre "qualora la direzione del vento dovesse cambiare portando la nube verso la nostra città". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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