(Adnkronos) – I carabinieri del Comando provinciale di Palermo hanno arrestato Mimmo Russo, ex consigliere comunale di Palermo di Fratelli d'Italia. E' finito in manette in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Palermo su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, che ha stabilito i domiciliari per altre due persone. Dalle indagini, condotte dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Palermo nel periodo 2020/2023 su delega della Dda, sarebbe emerso un "rapporto di reciproca convenienza" tra il sindacalista, amministratore locale del comune metropolitano, in carica sino al giugno del 2022, ed esponenti di Cosa nostra palermitana. Le accuse sono state a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione, traffico di influenze illecite aggravato dall’aver favorito l’associazione mafiosa. Mimmo Russo si sarebbe adoperato in favore dell’approvazione di una variante al Piano regolatore cittadino, "tesa a modificare da 'verde agricolo' ad 'area commerciale' la destinazione dei terreni sui quali avrebbe dovuto sorgere un centro commerciale". Secondo l'accusa, come contropartita avrebbe ottenuto un "cospicuo numero di assunzioni" nella struttura, posti, spiegano gli investigatori dell'Arma, da "promettere a soggetti legati alla criminalità organizzata, in cambio del sostegno elettorale dell’organizzazione mafiosa". L’inchiesta, infine, ha ricostruito "la promessa ottenuta dal politico di un pacchetto di assunzioni" in una società che si occupa della grande distribuzione alimentare, in cambio di "agevolazioni negli uffici del comune di Palermo e di un incarico di sottogoverno da attribuire a un rappresentante della stessa società commerciale". Avrebbe avuto, anche, "pensanti ingerenze" nei confronti della società che gestisce l'Ippodromo di Palermo. Secondo gli investigatori dell'Arma, coordinati dalla Dda di Palermo, Russo avrebbe condizionato l'operato della società perché "si piegasse al volere dei suoi referenti mafiosi e concorrendo con questi ultimi nella commissione di estorsioni aggravate, ai danni di liberi professionisti che avevano svolto incarichi per conto di quella realtà economico -sportiva e che sono stati costretti, con la minaccia, a rinunciare, in tutto o in parte, al loro compenso". Avrebbe, inoltre, "impiegato vari mafiosi presso il Caf di corso Scinà a Palermo". "Russo non risultava ufficialmente quale titolare dell'Ufficio – dice il gip – che era invece la sede dei seguenti enti: cooperativa sociale 'Emergenza Palermo', una cooperativa e l'associazione Arcos Palermo. L'ufficio in questione è stato anche sede elettorale del candidato Russo alle ultime elezioni amministrative del 2022". Mimmo Russo, racconta il collaboratore di giustizia Francesco Chiarello, "pretendeva il pagamento di 10 euro al mese a testa a titolo di spese sindacali" dai 3.000 lavoratori ex Pip "di cui si occupava". "Era uno di famiglia" ha detto ai magistrati della Dda il collaboratore di giustizia Antonino Siragusa. "Il politico ha storicamente offerto denaro alla famiglia mafiosa del Borgo Vecchio per assicurarsi i voti del quartiere", dice il gip nell'ordinanza. "Fino al 2000 l'interlocutore di Russo è stato Francesco Paolo Romano, quando era capofamiglia del Borgo Vecchio, gli faceva avere dei soldi a seconda di chi si doveva portare nelle votazioni (candidare, ndr.)". L'ex boss mafioso e, poi, collaboratore di giustizia Antonino Giuffrè, dice il pentito Filippo Bisconti, "mi diceva sempre che in tutti gli ambienti mafiosi, in tutte le zone, specie in quelle popolari, tipo a Ballarò, tipo al Capo, Vucciria, in queste zona, all'Arenella o Acquasanta, in tutte le zone più popolate c'è qualcuno sempre che fa riferimento ai politici per le campagne elettorali". "Nel corso della campagna elettorale del 2022 Russo è stato costantemente aiutato nel procacciamento di voti da un personaggio imparentato con la famiglia mafiosa di Corso dei Mille" si legge nell'ordinanza di custodia cautelare. Si tratta di Gregorio Marchese, figlio di Filippo detto il 'milinciana' ('melanzana', ndr), uno dei più spietati killer del periodo delle guerre di mafia. Gregorio Marchese si è comportato come costola di Russo, attivandosi per promettere assunzioni sia presso l'ippodromo che presso il futuro centro commerciale, in cambio di voti". Insieme a lui sono finiti ai domiciliari Gregorio Marchese e Achille Andò. Secondo l'accusa l'ex consigliere comunale avrebbe "patrocinato" l'assunzione come cassiera in un supermercato dell'amante di un boss detenuto e ritenuto al vertice del mandamento mafioso di Brancaccio – Corso dei Mille. "Grazie a degli scambi epistolari dal carcere avvenuti attraverso un intermediario – si legge nell'ordinanza -, Russo si è mosso per soddisfare i desiderata del boss, che aveva ordinato di trovare un posto di lavoro alla sua amante". —[email protected] (Web Info)
Alimenti: Farzati: “Progetto Ia per tutela mozzarella Dop modello innovazione in settore caseario”
(Adnkronos) – “Il progetto è un modello di innovazione nel settore caseario, perché riesce ad offrire una soluzione concreta per garantire la trasparenza e la tracciabilità degli incarti e combattere la contraffazione. Attraverso l’impiego di tecnologie avanzate, questa iniziativa non solo tutela uno dei prodotti più rappresentativi dell’eccellenza italiana, ma stabilisce anche nuovi standard per l’intero settore agroalimentare”. Lo ha spiegato Giorgio Ciardella, Cto di Farzati, la società che ha messo a punto il progetto realizzato dal Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, che utilizza sull’intelligenza artificiale come strumento innovativo per la tutela di un prodotto Dop, presentato a Roma, nella sala Cavour del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Il progetto ha previsto la creazione di un 'BigData di autenticità', inserendo nel sistema i dati di tutti gli incarti in commercio. Quindi si è proceduto all'addestramento di 'Nina' (questo il nome della 'guardia virtuale'), sulla base di algoritmi basati su immagini, testi, regole stilistiche e di conformità, e al rilascio di modelli per il supporto alla decisione. Questo ha consentito l'applicazione in Qualità e Conformità (algoritmo per controllo del processo autorizzativo) e l'applicazione in Vigilanza, con la verifica di fenomeni lesivi sul web o da segnalazioni e il supporto alle attività ispettive. —[email protected] (Web Info)
Cancro pancreas, nuove speranze di cura da terapia combinata
(Adnkronos) –
Dalla ricerca italiana nuove speranze di cura contro il cancro al pancreas. Uno studio dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, sostenuto da Fondazione Airc e pubblicato su 'Sciences Advances', pone "le basi molecolari per una terapia combinata efficace", annuncia l'Irccs fondato da Umberto Veronesi. Il mix abbina una target therapy, all'immunoterapia: "Singolarmente poco efficaci, se combinate ottengono invece un buon risultato terapeutico", spiegano gli autori coordinati da Gioacchino Natoli del Dipartimento di Oncologia molecolare Ieo. "Insieme, nei modelli preclinici hanno dimostrato di poter acquisire un controllo molto significativo della malattia", precisano gli scienziati che all'orizzonte, grazie a questo lavoro, vedono anche la possibilità di vaccini terapeutici. Il tumore del pancreas è caratterizzato da un insieme di mutazioni del Dna molto ben definite, ricorda una nota Ieo. Tra le meglio conosciute ci sono le mutazioni del gene Kras, i cui prodotti proteici mimano una stimolazione costante e abnorme da parte di fattori di crescita, inducendo così una proliferazione non controllata delle cellule. Contro tali mutazioni sono stati sperimentati alcuni farmaci a bersaglio molecolare, progettati proprio per contrastare questi effetti. Tuttavia, i tentativi di bloccare in maniera mirata la trasmissione di stimoli proliferativi indotti dalla mutazione di Kras, in particolare con l'inibitore trametinib, non hanno finora prodotto i risultati terapeutici attesi. "Abbiamo utilizzato procedure avanzate di analisi genomica e computazionale – illustra Natoli – per determinare le ragioni della sorprendente resistenza delle cellule di carcinoma del pancreas al trametinib. Questa analisi ha mostrato un effetto sorprendente: anche se il trametinib non rallenta significativamente la crescita delle cellule tumorali, attiva però dei meccanismi che possono renderle bersaglio di una risposta immunitaria. Sulla base di questi dati, in collaborazione con il gruppo di Andrea Viale presso l'MD Anderson Cancer Center di Houston, abbiamo valutato in modelli preclinici l'effetto terapeutico della combinazione del trametinib con farmaci che aumentano la risposta immunitaria contro i tumori, i cosiddetti inibitori dei checkpoint immunitari, ottenendo effetti terapeutici significativi". I ricercatori, approfondisce la nota, hanno scoperto che trametinib induce l'espressione di retrovirus endogeni nelle cellule tumorali del pancreas. Questi retrovirus sono pezzi di materiale genetico virale che si sono inseriti nel genoma dei mammiferi nel corso di infezioni risalenti possibilmente a centinaia di migliaia o anche milioni di anni fa. Appartengono a quella grandissima parte del genoma umano che è considerata sprovvista di funzione e che per questo è stata anche chiamata Dna spazzatura. Normalmente queste porzioni di antico Dna virale sono 'silenziate' nel corpo umano e quindi sono di fatto inerti e senza un ruolo. Se attivati, tuttavia, i retrovirus endogeni simulano un'infezione virale e le cellule che li esprimono vengono rilevate dal sistema immunitario alla stessa stregua di cellule infettate da virus odierni. Di conseguenza, il sistema immunitario reagisce attaccando le cellule tumorali che esprimono retrovirus endogeni, distruggendo così il tumore. "Questo nuovo approccio – commenta Alice Cortesi, prima autrice dell'articolo – apre la strada a una combinazione razionale di trattamenti che potrebbero rivelarsi molto efficaci nel combattere il cancro al pancreas. Inoltre, l'attivazione dei retrovirus endogeni indotta da trametinib potrebbe fornire nuovi bersagli per lo sviluppo di vaccini terapeutici anche contro il cancro del pancreas. Ora bisogna avere conferma dei dati ottenuti in laboratorio nell'ambito di prossimi studi clinici, che contiamo di poter attivare il più rapidamente possibile". —[email protected] (Web Info)
Alimenti, Saccani (Consorzio Mozzarella Dop): “Con innovazione Ia salto di qualità in vigilanza”
(Adnkronos) – “Questa innovazione rappresenta un salto di qualità nell’attività di vigilanza sulla mozzarella di bufala campana Dop e testimonia che, se ben utilizzata, la rivoluzione dell’intelligenza artificiale può essere di grande aiuto alla tutela del made in Italy. L’applicazione dell’Ia renderà possibile per il Consorzio implementare in maniera esponenziale la propria attività di vigilanza sul mercato ma anche di fornire un servizio di monitoraggio a favore dei soci. Così per la prima volta l’agrifood di eccellenza si allea con l’innovazione tecnologica, restando al passo con le sfide del mondo globale”. Lo ha dichiarato Pier Maria Saccani, direttore del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, in occasione della presentazione, a Roma, nella sala Cavour del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, del primo progetto in Italia realizzato da un Consorzio, che punta sull’intelligenza artificiale come strumento innovativo per la tutela di un prodotto Dop. "Vogliamo utilizzare le nuove tecnologie – ha spiegato a Adnkronos/Labitalia – per dare uno sviluppo al prodotto, che è un prodotto tradizionale, e a tutta la filiera. Quello che presentiamo è un sistema che è già operativo, dove abbiamo applicato l'intelligenza artificiale all'attività fulcro del Consorzio di tutela, che è quella di tutelare, da un lato, gli interessi della denominazione e, dall'altro, quelli delle imprese che producono e quindi anche quelli del consumatore finale, affinché possa compiere una scelta consapevole". "Abbiamo mappato tutte le 26 mila referenze di mozzarella di bufala campana Dop che sono sul mercato – ha aggiunto – e chiesto all'intelligenza artificiale di andare a ricercare delle similitudini eventuali in giro per il mondo; quindi andiamo a cercare qualsiasi cosa possa in qualche modo assomigliare alla mozzarella di bufala campana o ai singoli marchi degli associati". —[email protected] (Web Info)
Alimenti, Consorzio Mozzarella Bufala Campana Dop: “Nel 2023 effettuate 5mila verifiche”
(Adnkronos) – Solo nel 2023 il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop ha effettuato 5mila verifiche, nell'ambito dell’attività di vigilanza contro le fake-mozzarelle e per contrastare il fenomeno dell’Italian sounding, che si aggiungono a quelle degli altri enti deputati (Asl, carabinieri, Icqrf) per un totale di circa 15mila controlli l’anno, che fanno della Bufala Dop uno dei prodotti più tutelati in Europa. I dati sono stati illustrati da Angela Nobile, responsabile settore Vigilanza del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, in occasione della presentazione, a Roma, nella sala Cavour del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, del primo progetto in Italia realizzato da un Consorzio, che punta sull’intelligenza artificiale come strumento innovativo per la tutela di un prodotto Dop. "Il web e il digitale in generale rappresentano l’ambiente più fertile per dar vita a fenomeni di contraffazione e abusi. Nel mondo digitale è più facile che si verifichino esempi di Italian sounding", ha sottolineato. Su 2.941 link verificati, 470 hanno richiesto un intervento. E su 470 interventi il 46% ha riguardato fenomeni di evocazione, il 33% presenza denominazione di origine, il 9% mancanza di acronimo, il 5% presenza del logo, un altro 5% la presenza di marchio simile e il 2%. —[email protected] (Web Info)
Alimenti, Lorito (Univ. Federico II): “Ricerca e tecnologia per tutelare e valorizzare mozzarella”
(Adnkronos) – "La mozzarella ha sempre di più bisogno di essere tutelata e di essere valorizzata perché è un prodotto di grande qualità e che identifica la qualità italiana, un patrimonio nazionale e non solo della Campania e dei produttori. E tutto questo lo facciamo anche grazie a una commissione scientifica importante del Consorzio, con i ricercatori, in particolare dell'Università di Napoli 'Federico II', che io rappresento; infatti il rettore pro-tempore dell'ateneo per Statuto è anche il presidente del Comitato scientifico del Consorzio di Tutela della mozzarella di bufala campana Dop". Lo ha detto Matteo Lorito, rettore dell'Università 'Federico II' di Napoli e presidente del Comitato scientifico del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, in occasione della presentazione, a Roma, nella sala Cavour del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, del primo progetto in Italia realizzato da un Consorzio, che punta sull’intelligenza artificiale come strumento innovativo per la tutela di un prodotto Dop. "Oggi sappiamo che il latte di bufala ha delle qualità nutraceutiche importanti e diverse rispetto a quelle del latte vaccino: contiene sostanze che rallentano l'invecchiamento e che aiutano anche in alcune patologie, come il diabete o quelle cardiovascolari", ha ricordato. "La ricerca scientifica fa passi da gigante e insieme alla tecnologia – ha rimarcato – aiuta a promuovere il prodotto, a sostenere la nostra identità alimentare e soprattutto a fare economia, perché la mozzarella di bufala campana è un grande motore di economia locale. Questo progetto che usa l'intelligenza artificiale è un ulteriore passo per contrastare le frodi". —[email protected] (Web Info)
Ucraina-Russia, Borrell mette in guardia: “La prospettiva di una guerra in Ue non è fantasia”
(Adnkronos) – "Dopo la caduta del Muro di Berlino", l'Ue pensava di "essere circondata da un anello di amici", ma si è ritrovata "circondata da un anello di incendi e di instabilità". Lo sottolinea l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, intervenendo al Forum Europa a Bruxelles e soffermandosi sull'attuale quadro internazionale, dominato dalla guerra tra Ucraina e Russia. "La prospettiva di una guerra convenzionale ad alta intensità non è più una fantasia: dobbiamo naturalmente fare di tutto per evitarla, ma per fare deterrenza abbiamo bisogno di mezzi" commisurati allo scopo. In Ucraina oggi "la situazione è estremamente difficile. La macchina militare russa marcia a tutta velocità: con costi notevoli, ma a tutta velocità", sottolinea Borrell. Tra Russia e Ucraina, osserva, "c'è una assoluta asimmetria", perché Mosca "può mantenere una guerra di attrito prolungata", dando "l'impressione di vincere", mentre Kiev "per non perdere ha bisogno di vincere". Gli Stati membri dell'Ue "hanno gli eserciti. Noi a Bruxelles non abbiamo un esercito. E non avremo un esercito europeo domani. Gli Stati sono i padroni delle politiche di difesa. Ho sentito personalmente alcuni capi di Stato e di governo dire alla Commissione 'noi non vogliamo un trasferimento di competenze nella difesa all'Unione'", ha affermato l'Alto Rappresentante Ue. "La difesa – ha continuato – è una prerogativa della sovranità nazionale e non vogliono ulteriori trasferimenti di sovranità in questo campo. Ma dobbiamo fare in modo che ciascun Paese lavori e si impegni all'obiettivo" di una spesa pari al "2%" del Pil dedicato alla difesa. "Siamo lontani da quell'obiettivo, ma quel numero non dice tutto, perché è troppo sintetico: si può aumentare la spesa nella difesa anche aumentando le pensioni dei militari, ma questo non aumenta la capacità di difesa. Si può anche spendere di più facendo più ricerca e sviluppo o costruendo stabilimenti industriali". Tra gli Stati, ha osservato Borrell, è ancora ben viva la tendenza a localizzare la produzione di armi a livello nazionale: gli Stati Ue vogliono essere in grado di produrre le armi necessarie alla difesa del Paese, perché "non si sa mai". E' una cosa che provoca la "frammentazione" della produzione della difesa in Europa, a differenza di quello che succede dall'altra parte dell'Atlantico. A Bruxelles "non c'è un Pentagono" che centralizza gli acquisti: negli Usa, se uno stabilimento industriale che produce armi "è ubicato nell'Ohio, nel Nevada o a Miami non fa differenza". In Europa è tutta "un'altra faccenda". L'Unione Europea soffre di una "forte dipendenza" dagli Stati Uniti d'America per quanto riguarda gli armamenti ed è una cosa che non si può permettere, se vuole essere "responsabile". "Dall'inizio della guerra in Ucraina – afferma Borrell – l'80% di tutte le armi acquistate in Europa è stato comprato da fornitori che producono fuori dai nostri confini. E l'80% di questo 80% viene dagli Usa. Beh, questa è una forte dipendenza. Non possiamo permettercela – conclude – se vogliamo davvero essere responsabili". —internazionale/[email protected] (Web Info)
Dengue, oltre mille morti in Brasile nel 2024: è record storico
(Adnkronos) –
L'emergenza Dengue continua la sua scia di casi e decessi in Brasile. I contagi superano quota 3 milioni e nelle prime 13 settimane del 2024 il Paese ha già superato il record storico annuale di morti per febbre Dengue. Lo riferisce il ministero della Salute brasiliano. Il report aggiornato a ieri indicava 1.116 morti confermati, causati dalla malattia, mai così tanti dal 2000. E nel 2023 i morti per Dengue erano stati in totale poco più di mille. Segnali positivi sembrano arrivare dal trend epidemiologico. Secondo il governo brasiliano, infatti, "nella maggior parte delle regioni del Paese è già stato superato il picco di contagi. Otto dei 27 stati mostrano una consolidata tendenza in calo e in altri 12 si evidenzia una tendenza alla stabilità". "Dengue non è certamente un'emergenza nazionale e non ci aspettiamo una grande epidemia". Così all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, Società italiana malattie infettive e tropicali, a margine del convegno 'La protezione vaccinale nei pazienti fragili a rischio', promosso oggi al ministero della Salute. "Tuttavia, dobbiamo controllare quello che accade. Lo scorso anno abbiamo avuto 82 casi autoctoni, questo a dimostrazione che il sistema è in grado di sviluppare, di ampliare la malattia una volta che è arrivata nel nostro Paese. Vista la situazione generale, è presumibile che qualche caso in più in Italia quest'anno lo avremo. La possibilità che una persona, dopo aver contratto infezione in una zona ad alta endemia (Sud America o Sud Est Asiatico), arrivi da noi e avendo noi il vettore – la zanzara tigre – sia in grado di trasmettere la malattia è molto probabile". "Non ci aspettiamo grandi numeri – rassicura l'infettivologo – anche perché la zanzara tigre è meno competente della zanzara della febbre gialla (Aedes aegypti) a trasmettere il virus. Dobbiamo fare attenzione ovviamente a quante persone arrivano in Italia con la malattia, perché bloccando il paziente si blocca il circuito. E' bene fare attenzione che non arrivi l'Aedes aegypti in Italia, perché è già presente sul Mar Caspio e quindi sta vicino. Se arrivasse anche in Italia questa zanzara, evidentemente la situazione si modificherebbe e diventeremmo più simili ai Paesi ad alta endemia", conclude Andreoni. "La Dengue in Italia non rappresenta un problema di sanità pubblica per la popolazione, semmai deve esserlo per gli amministratori locali perché ormai abbiamo una densità di zanzare anomala per il nostro Paese, vettore di una serie di patologie, tra cui la febbre da Dengue. Gli amministratori locali devono intervenire con disinfestazioni". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Roberta Siliquini, presidente della Società italiana di Igiene e medicina preventiva e sanità pubblica (SItI), a margine del convegno 'La protezione vaccinale nei pazienti fragili a rischio' promosso oggi a Roma, nell'Auditorium del ministero della Salute. La vaccinazione contro Dengue "non è assolutamente consigliata per il nostro Paese. Ma anche per coloro che si recano all'estero, in particolare in zone endemiche, la vaccinazione è raccomandata solo se queste persone hanno già avuto un episodio di Dengue. Quindi, ripeto, non c'è nessun pericolo per la popolazione". —internazionale/[email protected] (Web Info)
Libri, da Bologna a Francoforte l’Italia ospite d’onore trainata da boom settore ragazzi
(Adnkronos) – Alla 61esima edizione di Bologna Children's Book Fair (Bcbf) si sente già aria di Francoforte. La partecipazione dell’Italia come Ospite d’Onore alla Frankfurter Buchmesse del prossimo ottobre è stata tra i temi al centro di questi primi giorni di programma della fiera dedicata a chi lavora nel campo dell'editoria e dei contenuti per bambini e ragazzi. Due panel – a cura dell’Associazione Italiana Editori (Aie) – rivolti agli operatori stranieri ed un momento di networking hanno segnato la presenza di Italia Ospite d’Onore 2024 Fiera del Libro di Francoforte nei padiglioni di BolognaFiere. Presente nel capoluogo emiliano – riferisce una nota – anche il Commissario Straordinario del Governo, Mauro Mazza, che coordina le attività connesse alla partecipazione di ottobre con il supporto del ministero della Cultura e del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. C’è grande interesse in Germania per il ritorno dell’Italia come Ospite d’Onore: a Bologna il Commissario ha incontrato una delegazione di giornalisti tedeschi specializzati nell’editoria con i quali si è soffermato sull’importanza del "libro per ragazzi come prima forma di compagnia che non prepara alla solitudine ma allo stare insieme con gli altri". La 76esima edizione della Buchmesse rappresenta una storica occasione per promuovere l’eccellenza dell’editoria e dell’industria editoriale italiana nel mondo. Come dimostrano i dati presentati di recente in una rielaborazione a cura dell’ufficio studi dell'Associazione italiana editori (Aie), il nostro Paese arriva a quest’appuntamento potendo contare su uno straordinario stato di forma dell’editoria nazionale per bambini e ragazzi grazie al significativo rafforzamento della vendita di diritti all’estero registrato negli ultimi decenni. Tra i padiglioni di BolognaFiere ha fatto il suo debutto grafico anche il manifesto “Radici nel futuro” realizzato dal maestro Lorenzo Mattotti in vista della partecipazione dell’Italia alla Buchmesse. Una testimonianza emblematica del ruolo centrale che l’illustrazione – di cui la Bcbfluogo principe a livello internazionale – rivestirà nel programma italiano alla prossima Fiera del Libro di Francoforte. —[email protected] (Web Info)
Carlo e Camilla, 19 anni di matrimonio: anniversario senza sfarzo per la coppia reale
(Adnkronos) –
Il 9 aprile di 19 anni fa Carlo e Camilla si sposavano con una piccola cerimonia civile a Windsor, dopo una lunga relazione iniziata nei primi anni '70 e a quasi 8 anni dalla morte della principessa Diana. L'anniversario del matrimonio dei sovrani britannici, date le condizioni di salute del re, non sarà niente di sfarzoso, prevedendo – secondo gli esperti reali – solo una cena e uno scambio di lettere e di regali. Il 9 aprile, inoltre, è una ricorrenza poco felice per Charles, che proprio in questo giorno, tre anni fa, perse il padre. Il commentatore reale Richard Fitzwilliams, ha dichiarato a Gb News che "il 9 aprile è anche la data della morte del principe Filippo, quindi sarà venata di tristezza", aggiungendo che probabilmente il re Carlo e la regina Camilla celebreranno "in privato" il loro anniversario, ma "potrebbero benissimo pubblicare una fotografia". La coppia reale si è sposata nel 2005, dopo essersi incontrata 35 anni prima a una partita di polo. Carlo e Camilla fecero la loro prima apparizione pubblica come coppia nel gennaio 1999. Poiché il futuro re e la futura regina erano entrambi divorziati, scelsero una cerimonia civile seguita da una benedizione al Castello di Windsor. Fitzwiliams ha commentato il rapporto della coppia, affermando che “la regina Camilla è la roccia cui si aggrappa il re, sono perfettamente adatti l'uno per l'altro, con gli stessi interessi, amici e senso dell'umorismo. Il fatto che lui soffra di una grave malattia li legherà ancora di più, poiché lei gli fornirà il sostegno emotivo fondamentale di cui ha bisogno in questo momento". —internazionale/[email protected] (Web Info)












