Nomine, arresti e condanne, Movimento 5 Stelle: la Regione e la questione morale

Da una parte il centrosinistra alle prese con l’arresto di Scarabeo per frode fiscale e truffa aggravata; dall’altra il centrodestra indaffarato con la grana Di Falco, nominato al Corecom dopo una condanna nell’ambito dell’inchiesta Open Gates. Non certo in mezzo (semmai, sopra) il Movimento 5 Stelle, che intravede gli estremi per denunciare una nuova questione morale in Regione Due soli giorni dalla nostra interrogazione alla Camera, questo il tempo per avere risposta dal Governo Renzi sulla sospensione di Massimiliano Scarabeo dalla carica di Consigliere regionale. Il tempo necessario per registrare gli imbarazzi che la questione Scarabeo ha causato e sta causando al centrosinistra: c’è infatti da capire l’impatto della Legge Severino sul “perfetto equilibrio” interno al Pd. Un Pd accusato dallo stesso Scarabeo che, in questi giorni, ha sparato a zero tanto sul Segretario Fanelli, quanto sul Governatore Frattura
Intanto, il Movimento 5 Stelle si congratula e augura buon lavoro al neo assessore, pardon, consigliere regionale, Carlo Veneziale. Davvero un bel colpo per il già numero uno di FinMolise, per il quale, tuttavia, c’è chi prevede una permanenza-lampo in Consiglio, in attesa del colpo di scena con il ritorno di Scarabeo. Ma niente paura. I bene informati dicono che Veneziale resterà in Consiglio per molto tempo, addirittura paventando per lui un posto a sedere accanto a Frattura: uno scenario forse confermato anche dalle dimissioni dello stesso Veneziale da FinMolise. Non solo. Anche il centrodestra, infatti, ha il suo bel da fare. Colpa della nomina al Corecom di Francesco Di Falco giunta il 19 giugno scorso. Peccato che il 10 dello stesso mese, dunque soli nove giorni prima, lo stesso Di Falco era stato condannato dal Tribunale di Larino per induzione indebita, nell’ambito del filone frentano della maxi inchiesta Open Gates incentrato sull’ipotesi di reato di concussione. Diciamo, non il massimo della opportunità politica.

Sulla vicenda e i suoi risvolti politici, una cosa deve essere chiara a tutti: il Movimento 5 Stelle non partecipa a queste spartizioni e comunque mai si sarebbe sognato di nominare, quale membro di un organo di garanzia, una persona condannata la settimana precedente. Una situazione figlia di una legge sulle nomina del tutto sbagliata, perché non garantisce terzietà alle valutazioni che finiscono per essere sempre viziate da ragionamenti di appartenenza politica. Invano il Consiglio regionale ha tentato di sbrogliare la matassa, rimandando tutto a settembre. Così, per l’estate, la Regione Molise resterà un albergo a porte girevoli, aperto a tutti. Davvero a tutti.

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