martedì, Maggio 13, 2025
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Cronaca nazionale/ Ragazzo 22enne si tuffa nel lago e muore affogato

FOTO DI REPERTORIO

Tragedia nel lago, purtroppo si registra anche una vittima.

Si è tuffato nel lago di Ceresio, in provincia di Varese, ma un giovane di 22 anni non è più riuscito ad emergere.

I suoi amici, che erano con lui, hanno lanciato l’allarme e la vittima è stata recuperata dai sommozzatori, a 18 metri di profondità.

Ma era in condizioni molto gravi, quasi in fin di vita. E’ deceduto all’ospedale San Gerardo di Monza, dove era ricoverato.

Aveva origini marocchine ma era residente a Turate.

Foto di repertorio

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Cronaca nazionale/ Auto finisce nella scarpata: muoiono madre e due figli giovanissimi

FOTO DI REPERTORIO

Una notizia dolorosa. Brutto incidente stradale in Calabria sulla strada provinciale che da Bovalino conduce a Natile, in provincia di Reggio Calabria. Un’auto è precipitata in una scarpata profonda circa 3 metri. L’impatto non ha lasciato scampo agli occupanti rimasti incastrati nell’abitacolo.

I sanitari del servizio di emergenza 118 intervenuti sul luogo dell’incidente hanno potuto solo constatare il decesso delle due persone morte sul colpo e soccorrere la terza persona, rimasta ferita, che è stata trasportata nell’ospedale di Locri.

Le vittime sono una donna di 39 anni e i figli, una ragazzina di 13 anni e il fratellino di 11.

foto di repertorio

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Giornata mondiale del donatore di sangue, da Algeri la soddisfazione di Massaro

È l’occasione in cui si tirano le somme dell’anno precedente e della prima metà dell’anno in corso, ma è anche il momento in cui si celebrano i volontari con l’obiettivo di ‘reclutarne’ altri e diffondere sempre di più l’importanza della donazione.

La Giornata mondiale del donatore di sangue, istituita nel 2005 dall’Organizzazione della
Sanità, celebrata come sempre in tutto il mondo il 14 giugno, quest’anno ha avuto un valore
ancora più profondo perché ha contribuito a creare nuovi ponti tra i Paesi. Uno di questi collegamenti lo sta costruendo da tempo la Fiods, Federazione internazionale delle organizzazioni di sangue e, proprio il 14 giugno, il presidente Gian Franco Massaro ha
voluto lanciare un nuovo appello, rendendo noto contestualmente il ‘bilancio’ di un
organismo che è ramificato su tutto il globo e che è partner dell’Onu.


Il presidente Massaro, numero uno anche del CSV Molise, è volato ad Algeri per partecipare
all’evento promosso dall’Organizzazione mondiale della sanità, incontrando così il ministro
della Salute e tanti cittadini. L’ennesimo viaggio istituzionale teso a far emergere tratti comuni
tra popolazioni che vivono in luoghi diversi, ma che devono tendere a lanciare un
messaggio univoco: donare sangue equivale a salvare vite.


Del resto, lo slogan scelto quest’anno per la giornata coniuga in sé tutto questo: “Dona il sangue, dona il plasma. Condividi la vita, condividi spesso”. L’Algeria si è distinta per i risultati raggiunti nell’ambito della donazione sangue: è tra i migliori in Africa», ha dichiarato Massaro nell’intervento pronunciato davanti al ministro della Salute algerino e alle altre autorità locali, in cui ha altresì ringraziato volontari e istituzioni per aver condotto un’attività di squadra.

«Questo è stato possibile anche grazie ai progetti promossi insieme a Fiods – ha proseguito
Massaro-. La Federazione conta più di 80 Paesi aderenti e 21 milioni di affiliati. Abbiamo
raccolto più di 31 milioni di unità di sangue seguendo una politica chiara, che trova consenso tra le organizzazioni. Siamo stati in grado di proporre idee e soluzioni, di stimolare dibattiti, ottenendo grande partecipazione. La nostra mission è quella della promozione della cultura del dono di sangue volontario, regolare, non remunerato a livello mondiale e diffondiamo valori come responsabilità, solidarietà, conoscenza, informazione e partecipazione. Il valore e l’efficacia delle nostre azioni diviene sempre più importante se siamo in grado di rispondere ai bisogni degli individui. Dobbiamo superare le difficoltà e far capire che il dono del sangue permette a ciascuno di vivere un’esperienza diretta, aprire i propri orizzonti ed essere sempre attenti ai problemi del mondo in cui viviamo, contribuendo alla costruzione di una nuova dimensione educativa solidale».

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A Villa de Capoa la seconda edizione del “Festival delle Erbe & dintorni – sapienze antiche e nuovi stili di vita”

Sabato 17 e domenica 18 giugno, nello splendido scenario della Villa de Capoa a Campobasso, si terrà la seconda edizione del “Festival delle Erbe & dintorni – sapienze antiche e nuovi stili di vita”, promosso dal Comune di Campobasso in collaborazione con l’associazione Artéteca Molise Aps. 

Ricco il cartellone degli eventi in programma che vedranno alternarsi momenti di incontri e confronti con qualificati relatori, esperienze laboratoriali sia per bambini che per adulti, performance musicali tematiche e diverse sessioni di discipline olistiche per immergersi a pieno nel contesto naturalistico del festival. 

Variegati i temi al centro degli incontri: dalle coltivazioni BIO delle piante officinali alle proprietà del “Prunus Spinosa Trigno”, il “miracoloso” arbusto autoctono molisano, dalla biocosmesi all’Etnobotanica, dalla spiritualità del bosco alla “Casa delle Erbe”, fino ad un focus sulle piante alimurgiche.

Sarà inoltre allestita una mostra mercato di prodotti naturali legati al mondo delle ‘erbe & dintorni’ ed una zona “food & beer” dove sarà possibile mangiare e bere cibi e birre a km zero e ridotto impatto ambientale.

Non mancheranno momenti musicali, con il concerto di “Donato Santoianni quartet” il sabato sera, e del duo Rosanna Fanzo e Teresa Vendemmiati nel tardo pomeriggio di domenica. Ad arricchire la due giorni naturalistica, anche le “note sparse” di Daria Tanno che in forma itinerante allieterà i presenti in diversi punti della villa.

Il programma di dettaglio è disponibile sul sito del Comune di Campobasso, ingresso libero.

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Di Giacomo (Ass. Cultura e Solidarietà) – Rapporto Banca d’Italia, contrasto a povertà ed esclusione sociale è la priorità

Il Rapporto della Banca d’Italia sull’economia molisana conferma che la regione
continua ad essere l’ultimo “vagone” del “convoglio Sud” con una crescita molto
modesta e sempre a rischio deragliamento. Ma ciò che ci preoccupa maggiormente
è la condizione delle famiglie. Contestualmente al Rapporto, l’Istat ha diffuso i dati
sulla situazione delle famiglie: un terzo in Molise è a rischio povertà ed esclusione
sociale, il 5% in “grave deprivazione materiale e sociale”. È il commento del
presidente dell’Associazione Cultura e Solidarietà Aldo Di Giacomo.


La pur lieve ripresa dell’occupazione – rileva Banca d’Italia – ha sostenuto la dinamica
dei redditi nominali delle famiglie ma il forte aumento dei prezzi ha determinato una
riduzione del potere di acquisto, soprattutto per i nuclei familiari più deboli.

Ancora, gli acquisti di immobili residenziali, in aumento nel complesso del 2022, hanno
iniziato a ridursi nel secondo semestre analogamente alle erogazioni di nuovi mutui,
condizionate dal rapido aumento dei tassi di interesse; i rischi finanziari connessi con
l’aumento degli oneri sui mutui in essere appaiono contenuti, sia per il basso ricorso
delle famiglie molisane a questi finanziamenti sia per la quota ridotta di mutui a tassi
indicizzati sul totale.

È dunque il contrasto alla povertà e al disagio sociale – conclude Di Giacomo – la vera prioritaria che non mi pare qualcuno si ricordi di affrontare in questa campagna elettorale.

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Elezioni/I candidati presidenti firmano il manifesto politico di Coldiretti. Parola d’ordine: Programmazione

Fauna selvatica, Consorzi di bonifica ma anche infrastrutture e zootecnia, contratti di filiera, come anche tutela del suolo, dell’ambiente ed energia da fonte rinnovabile, senza dimenticare l’attualissimo tema del cibo sintetico. Questi alcuni degli argomenti trattati nel corso di un incontro che la Coldiretti Molise ha tenuto con i tre candidati alla carica di Governatore alle prossime elezioni del 25 e 26 giugno: Roberto Gravina, Emilio Izzo e Francesco Roberti.

A fare gli onori di casa il Presidente regionale, Claudio Papa, ed il Direttore regionale, Aniello Ascolese, presenti anche i due Presidenti provinciali di Campobasso, Giacinto Ricciuto, e di Isernia, Mario di Geronimo, il Presidente regionale e provinciale di Isernia dei Senior, Giuseppe Licursi, e Giovanni Monaco, oltre alla responsabile regionale del movimento Coldiretti Donne Impresa, Manuela Virtuoso.

Nel corso dell’incontro, i dirigenti di Coldiretti hanno illustrato ai candidati il “Manifesto Politico”, elaborato dall’Organizzazione, contenente una attenta e puntuale disamina di alcune delle tante problematiche che attanagliano l’agricoltura molisana. “Il settore primario – ha detto il Direttore Ascolese – sta vivendo una situazione gravissima. Se non si interviene subito e con misure efficaci rischiamo che l’intero settore si fermi”.

A tal proposito, il Presidente Papa ha posto l’accento sulla necessità urgente di attuare una politica di programmazione negli interventi a sostegno del settore per evitare in futuro di dover “rincorrere” le emergenze. “Per questo – ha detto il Presidente rivolgendosi ai candidati – chiediamo alla nuova classe politica regionale un deciso cambio di passo che consenta di mettere in campo una pianificazione indispensabile al sostegno ed al rilancio del settore primario”.

Le criticità di cui soffre l’agricoltura arrivano da lontano ma si sono acuite col passare degli anni. I danni da fauna selvatica, soprattutto cinghiali, rappresentano sicuramente uno dei problemi più sentiti in quanto questi animali, il cui numero è arrivato a circa 40mila in regione, impediscono agli agricoltori di raccogliere quanto seminato, con l’aggravante che il prezzo dei cerali sta sempre più scendendo: Il grano è infatti arrivato ad appena 33 euro al quintale. A ciò si aggiunga che questi animali devastano ogni tipo di colture, ivi compresi il foraggio per l’alimentazione degli animali. Circostanza, questa, che costringe gli allevatori ad acquistarlo. Qui, però, la situazione si complica perché, a causa della fatiscenza della rete viaria regionale, spesso i fornitori si rifiutano di portarlo a destinazione. Una situazione che sta causando l’abbandono delle aree rurali interne che già soffrono della mancanza di servizi e che, non più manutenute dagli agricoltori, sono sempre più a rischio di dissesto idrogeologico.

“Non parliamo – ha spiegato il Presidente Papa riferendosi alla rete viaria – di infrastrutture tecnologiche come ad esempio la rete Internet veloce, ormai vitale per ogni imprenditore, ma di strade, indispensabili a spostarsi sul territorio o di presidi indispensabili come sciole, uffici postali, farmacie…”

Il territorio regionale appare, inoltre, sempre più sfruttato per usi non agricoli. Parchi fotovoltaici a terra o eolici sono ormai ovunque. Coldiretti – ha ribadito il Direttore Ascolese – è favorevole alle fonti rinnovabili per la produzione di energia ma avversa in maniera decisa gli impianti che occupano terreni coltivabili. E’ invece favorevole al fotovoltaico sui tetti o al mini eolico aziendale”.

Altra problematica molto sentita dal mondo agricolo è poi quella che riguarda i Consorzi di bonifica: enti che, oltre alla gestione delle acque per uso irriguo, operano anche per la difesa del suolo. Gravi difficoltà le sta vivendo quello del Basso Molise che soffre di una importante situazione debitoria che potrà essere affrontata e risolta solo con l’intervento della Regione, come più volte chiesto da Coldiretti e dalle altre organizzazioni professionali.

Infine i dirigenti di Coldiretti hanno voluto evidenziare i rischi derivanti dall’avvento del cibo sintetico per cui l’Organizzazione ha chiesto ed ottenuto, con una petizione, la presentazione di una Legge che ne vieti la produzione, la commercializzazione e l’uso in Italia. “Siamo fortemente preoccupati – ha concluso il Direttore Ascolese – per l’impatto devastante che il latte come pure la carne sintetica avrebbe sulla nostra filiera zootecnica. Non ci riferiamo solo agli allevatori ma anche all’industria casearia particolarmente presente in Molise. In regione c’è in gioco il destino di 1200 stalle da latte che producono circa 50mila tonnellate di latte per un valore della filiera lattiero-casearia che si attesta intorno ai 25 milioni di euro, coinvolgendo oltre 5000 addetti a monte a valle della produzione”.

Tutte tematiche, queste, che hanno suscitato grande interesse ed attenzione da parte dei candidati i quali hanno riconosciuto il ruolo centrale e strategico del settore agricolo per l’intera economia regionale. I candidati hanno infatti compreso che attorno al primario ruota un indotto che coinvolge anche gli altri settori produttivi dalla trasformazione al commercio fino al turismo.

Inoltre, la legge sulla multifunzionalità in agricoltura, fortemente voluta da Coldiretti, oggi consente alle imprese agricole di porre in essere una serie di attività come la vendita diretta dei prodotti, la possibilità di offrire degustazioni o accompagnare i turisti in visite guidate sul territorio, con cui è possibile incrementare il proprio reddito e nel contempo offrire ulteriori servizi ai cittadini.

Al termine dell’incontro, tutti e tre i candidati hanno firmato il Manifesto Politico elaborato da Coldiretti, impegnandosi ad adoperarsi nell’interesse della collettività oltre che della categoria affinché le numerose istanze, in esso contenute, possano trovare la giusta attenzione e una efficace soluzione.

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Casa di Riposo Ca’ Arnaldi: bando di concorso per 4 OSS

Bandi e Concorsi

La Casa di Riposo Ca’ Arnaldi di Noventa Vicentina, in provincia di Vicenza ha indetto un bando di concorso per 4 operatori socio sanitari da assumere mediante contratto di lavoro a tempo indeterminato. La domanda di ammissione scade il 19 giugno 2023.

Requisiti:

  • età non inferiore agli anni 18 e non aver superato l’età prevista dalle norme vigenti in materia di collocamento a riposo d’ufficio;
  • cittadinanza italiana o di uno degli Stati membri dell’Unione Europea o altra categoria specificata nel bando, fatta salva la conoscenza della lingua italiana;
  • godimento dei diritti civili e politici anche nello Stato di appartenenza o provenienza;
  • pieno godimento dei diritti civili e politici. Non possono accedere all’impiego coloro che siano esclusi dall’elettorato politico attivo;
  • iscrizione alle liste elettorali;
  • assenza di condanne penali e/o procedimenti penali in corso per i quali non sia possibile procedere alla nomina;
  • assenza di destituzione e/o dispensa dall’impiego presso una Pubblica Amministrazione;
  • assenza di interdizione o sottoposizione a misure che escludono, secondo le leggi vigenti, dalla nomina agli impieghi presso enti pubblici;
  • assenza di decadenza da un impiego statale, ai sensi dell’art. 127, primo comma, lettera d) del testo unico delle disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3;
  • assenza di licenziamento dall’impiego presso una Pubblica Amministrazione ai sensi dell’art. 55-quater del D. Lgs,. n. 165 del 30/03/2001;
  • posizione regolare nei confronti degli obblighi di leva (dichiarazione da redigersi solo da parte dei cittadini italiani soggetti all’obbligo di leva);
  • piena idoneità psico-fisica all’impiego;
  • Diploma di istruzione secondaria di primo grado (licenza media) o l’assolvimento dell’obbligo scolastico ovvero provvedimento di equipollenza del titolo conseguito all’estero e rilasciato dagli organi competenti;
  • attestato di qualifica di “Operatore Socio-Sanitario” oppure il titolo di “Addetto all’assistenza” conseguito a seguito del superamento del corso di formazione di durata annuale, previsto dalla Conferenza permanete per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 22 febbraio 2001, recapito della regione Veneto con L. R. n. 20/2001 o titolo equipollente.

Si specifica che sul concorso opera la riserva di n.1 posto a favore dei volontari FF.AA.

BANDO

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Furto aggravato, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, arrestato giovane

FOTO DI REPERTORIO

Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Termoli ha proceduto all’arresto di un giovane originario della Polonia, in quanto ritenuto responsabile di furto aggravato, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

L’uomo, nella serata dello scorso 3 giugno, dopo aver scavalcato la recinzione di un noto centro commerciale del posto, si è introdotto  illecitamente all’interno dei locali, asportando merce di vario tipo, dal valore successivamente accertato di circa 400 euro.

Gli Agenti dell’Ufficio Controllo del Territorio del Commissariato, giunti sul luogo, hanno colto l’uomo  in flagranza di reato.  Lo stesso ha tentato di darsi alla fuga, usando anche violenza contro i poliziotti che tuttavia sono riusciti a bloccarlo e a trarlo in arresto.

Gli accertamenti esperiti  hanno consentito di appurare   il giovane si era già reso responsabile negli ultimi mesi di altri 5 furti, sempre all’interno dello stesso esercizio commerciale, per un valore complessivo di merce asportata  pari a circa mille euro.

L’uomo è stato quindi tratto in arresto e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente è stato associato  presso il Carcere di Vasto.  

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4 milioni di lavoratori senza tutele contrattuali sotto i 9 euro

Destra-Sinistra-Centro-Organizzazioni Sindacali tradizionali tutti arroccati sul NO al salario minimo perché si pensa che una qualsiasi forma di regolazione per legge, contrariamente a quanto succede nel resto d’Europa, metta le briglie al mercato del lavoro.

Tutti d’accordo nel volere le mani libere per far competere il nostro paese sul livello più basso della competizione globale: quello sul costo del lavoro e dei diritti sociali.

Fino ad oggi i governi di qualsiasi colore politico hanno parlato chiaro su quale sia l’orientamento sulla qualità del lavoro: “liberalizzazione dei contratti a termine, ricorso ai subappalti a cascata indebolendo la clausola sociale, innalzamento dei voucher”.

Insomma, una scommessa sul lavoro povero e oggi si pagano le conseguenze, la manodopera non si trova, anzi fugge.

Governi e Sindacati si sono sempre arroccati dietro il principio del primato della contrattazione collettiva, questa scelta spinge i salari a un livellamento verso il basso.

Sono 4 milioni i lavoratori con tutele contrattuali sotto i 9 euro e non sembra che si sia aperto o si apra una stagione di aumenti salariali.

L’ultimo DEF, dopo tanti tentennamenti dei governi precedenti, parla chiaro: se ne parla dopo e solo collegandola all’incremento della produttività del lavoro. Dunque, aspetta e spera.

Ci sono contratti non rinnovati da oltre dieci anni  con milioni di addetti che hanno perduto potere di acquisto rispetto all’ esplosione dell’inflazione reale.

Servirebbe dunque una scossa e il salario minimo rappresenta questa opportunità, ovviamente andrebbe accompagnata da una vera legge sulla rappresentanza e dia vita al dettato costituzionale.      

Serve un lavoro comune per arrivare a un testo sul salario minimo legale per legge. Sarebbe un segnale importante di compattezza e di lungimiranza che il cammino faticoso della costruzione dell’alternativa parta da una grande questione sociale che riguarda innanzitutto le giovani generazioni che cominciano a dire in maniera chiara che non si può lavorare sotto una certa soglia. Perché sotto i 9 euro l’ora non è lavoro ma è sfruttamento.

Alfredo Magnifico

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Bojano/ I NAS sequestrano un canile abusivo

Carabinieri-Nas 3

Durante un controllo delegato dall’Autorità Giudiziaria, i Carabinieri del NAS hanno ispezionato un canile in provincia di Campobasso. Nel corso degli accertamenti è emerso che il canile era privo delle previste autorizzazioni e che, al suo interno, erano state costruite delle mura su un’area soggetta a vincolo panoramico e quindi in assenza della concessione edilizia.

Pertanto è stato necessario procedere al sequestro della struttura e dei 47 cani presenti al suo interno, alcuni dei quali privi del microcip identificativo.

Le irregolarità riscontrate sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria, a quella Sanitaria e a quella Amministrativa per i riscontri di competenza.

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