domenica, Maggio 11, 2025
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Festività dei Misteri, SEA Spa: grande lavoro di squadra per pulitura strade e tutela decoro

Festività dei Misteri, SEA Spa: raccolta differenziata garantita, squadre, pulitura di strade, organizzazione e mezzi al lavoro. È questa la macchina che anche quest’anno in occasione dell’evento dedicato al Corpus Domini è stata messa in campo da SEA Spa in un momento di criticità dovuta al grande afflusso di persone accorse per la nota manifestazione.

Giorni intensi per garantire la massima pulizia delle strade grazie a un lavoro di programmazione che ha coinvolto tutti i reparti operativi e gli uffici della società pubblica:  nessuna criticità è stata riscontrata o segnalata di fronte ai naturali disagi derivanti dalla grande affluenza nella città di Campobasso in questi giorni di festa.

SEA Spa continua a migliorare il decoro cittadino con il grande lavoro di squadra che quotidianamente mette in campo per garantire la pulizia strade e il decoro complessivo della città di Campobasso.

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Paolo Di Paolo e MoliseCinema, Pommier: “ standing ovation da brividi nell’ultima edizione…”

E’ stato un importante punto di riferimento, anche per noi di MoliseCinema. Con grande dolore accogliamo la notizia della scomparsa di Paolo Di Paolo, origini larinesi, tra i più importanti fotografi italiani del Novecento. E’ morto nel suo Molise da dove era emigrato con la famiglia da bambino. Quel Molise che ha sempre amato ma che è riuscito a riscoprire solo negli ultimi anni di vita, come ebbe a dire in un’intervista rilasciata in occasione del suo primo contatto con il Festival. “Era l’estate del 2016 – spiega il direttore artistico del Festival, Federico Pommier – e, già in quella occasione, potemmo apprezzare la cortesia e la vivida intelligenza, nonché la sensibilità di un uomo che si rammaricava del fatto ‘di non aver vissuto abbastanza il suo Molise”.

Nella circostanza, una mostra fotografica dal titolo “Un mondo di cinema”, portò per la prima volta alle latitudini del Festival i suoi memorabili scatti realizzati per ‘Il Mondo’: una carrellata di attori e registi del cinema italiano e internazionale tra gli anni 50′ e 60′.

Da quel momento la strada di MoliseCinema ha intrecciato diversi percorsi di collaborazione con Di Paolo, il quale, con grande generosità, si è speso per il buon nome di un Festival che abbraccia l’arte del cinema, ovvero quella che più di tutte ha evidenziato il suo talento di fotografo in grado di catturare il vero volto di alcune celebrità del grande schermo: Anna Magnani, Grace Kelly, Kim Novak, Sofia Loren, Pier Paolo Pasolini, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi, Monica Vitti, Stefania Sandrelli. Icone della settima arte, compresi altri intellettuali che con essa flirtavano con successo ed esponenti illustri della scena culturale, o grandi scrittori del Novecento come Ennio Flaiano, Salvatore Quasimodo, Giuseppe Ungaretti, Dino Buzzati, Carlo Emilio Gadda, Vincenzo Cardarelli, Oriana Fallaci, Alberto Moravia, Ezra Pound e il grande Rudolf Nureyev.

Di Paolo ha raccontato le dive di Hollywood, ‘rapite’ nel fascino della città eterna e l’altra faccia, quella più intima, dell’aristocrazia romana. Ha raccontato i grandi della cultura e la gente comune, in un’Italia, quella della ricostruzione e del boom economico, che cambiava completamente la sua natura. Lo ha fatto con classe, mestiere e con un senso dell’etica così forte che, quando si concluse la sua avventura nella celebre rivista di Mario Pannunzio, dove con oltre 500 scatti, era diventato il fotografo di punta, e dopo altre importanti esperienze, decise di smettere, così, all’improvviso, consegnando all’oblio il suo enorme archivio fotografico. Un patrimonio che, per fortuna, è stato riportato alla luce una decina di anni fa dalla figlia Silvia. La mostra antologica al museo Maxxi di Roma, che poi ha avuto anche delle tappe internazionali, e il meraviglioso documentario di Bruce Weber sulla sua vita sono stati due momenti fondamentali di questa fantastica riscoperta.   

Due mesi fa Paolo Di Paolo aveva ricevuto la laurea Honoris Causa dalla Facoltà di Lettere e Storia dell’Arte della Sapienza di Roma, con l’elogio pronunciato dalla professoressa Ilaria Schiaffini che ne ha evidenziato il rilievo nella storia della fotografia e della cultura italiana. Anche quel giorno eravamo lì, con lui, felici di condividere un momento solenne, ennesimo riconoscimento a una carriera prestigiosa.

Anche MoliseCinema gli aveva tributato l’ovazione in piedi, esattamente dieci mesi fa, nella serata inaugurale della Ventesima edizione. Subito dopo la proiezione di ‘The treasure of his youth’, il documentario di Weber, il pubblico di Casacalenda gli ha dedicato un  lunghissimo applauso, colpito, emozionato, entusiasta di ‘vivere’ l’avventura di un Maestro del Novecento, di omaggiarne il talento.

“Sono tante le immagini che conserveremo di lui – interviene Pommier – è stato un onore e un piacere coinvolgerlo nella nostra manifestazione, vederlo così partecipe e felice di respirare il clima frizzante e sereno del Festival. Ed è stato appassionante ascoltare i suoi racconti sulla vita della cultura italiana degli anni ’50 e ’60, ammirando le sue splendide foto che hanno ritratto un’epoca. Tra le tante vorrei citare due immagini che sono state anche icone dei manifesti del Festival:  la meravigliosa Brigitte Bardot in posa sulla scalinata di un borgo italiano nell’edizione 2016 e il duo ironico e ammiccante Raquel Welch-Vittorio De Sica nell’edizione 2019. Grazie Paolo Di Paolo per l’apporto straordinario offerto alla cultura, alla fotografia e all’arte del Novecento – conclude Pommier – E grazie per il garbo e l’affetto che lasci in eredità al nostro Festival, nel tuo amato Molise”.

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Termoli/Spaccio e detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, due arresti

Carabinieri, posto di blocco Termoli

I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Termoli,
coadiuvati in fase esecutiva da personale della Compagnia Carabinieri di Siracusa,
hanno tratto in arresto due persone in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della
misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa il 5 giugno scorso dall’Ufficio G.I.P.
del Tribunale di Larino (CB).
Sul capo dei due censurati, un 19enne ed una 43enne, pende l’accusa di spaccio e
detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti; reato previsto e punito dall’art. 73
del D.P.R. 309/1990.
Proprio in merito a dette gravi condotte illecite, commesse tra ottobre e dicembre dello
scorso anno, all’esito di mirate indagini svolte sotto la costante direzione della Procura
della Repubblica di Larino (CB), i militari dell’Arma avevano già deferito i suddetti,
unitamente ad altrettanti due soggetti, appurando che in detto periodo gli stessi avevano
ceduto, ad almeno quattro acquirenti poi segnalati amministrativamente quali assuntori
(ai sensi dell’art. 75 del D.P.R. 309/1990), complessivi grammi 500 circa di Hashish e
100 circa di Cocaina, già suddivisi in dosi, in cambio di un corrispettivo totale pari ad
euro 12.500 circa.

Pertanto i militari hanno rintracciato i destinatari della misura, rispettivamente in
Termoli (CB) e Siracusa, dove previa notifica del provvedimento e svolgimento degli
adempimenti del caso, li hanno tratti in arresto e condotti presso le loro abitazioni per
ivi permanere in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria
mandante.
Nell’ambito del medesimo contesto operativo venivano anche effettuate accurate
perquisizioni domiciliari nel corso delle quali veniva deferito per il medesimo reato il
citato 19enne poiché, anche grazie al prezioso apporto fornito da personale del Nucleo
Carabinieri Cinofili di Chieti col cane pastore tedesco “Bagheera”, venivano rinvenuti
e sequestrati nella sua abitazione ulteriori grammi 10 di Hashish, un bilancino
elettronico di precisione e materiale vario per il confezionamento di sostanze
stupefacenti.

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La crescita italiana è trainata dal lavoro degli immigrati

I dati Istat  certificano che l’aumento del Pil nel primo trimestre del 2023, +1,9% anno su anno, +0,6% sull’ultimo trimestre 2023, deriva da una crescita dei consumi che in pochi si aspettavano e che da sola vale metà dell’incremento del nostro prodotto interno lordo.

Come è stato possibile, visto che l’aumento del dato inflattivo e il carovita si è mangiato il potere d’acquisto degli italiani e un bel pezzo del risparmio?

A quanto pare a salvarci è stato l’aumento dell’occupazione, soprattutto dei lavoratori stranieri, anche se l’Italia non riesce ad approfittare di queste risorse, anzi: blocca loro gli stipendi e nega le forme di welfare.

Nel 2022 il tasso di occupazione di coloro che non hanno la cittadinanza italiana ma lavorano nel nostro Paese è cresciuto molto più di quello degli “autoctoni”, era mediamente del 57,8% nel 2021 ed è arrivato alla fine del 2022 al 60,6%, mentre tra gli italiani è passato dal 58,3% al 60,6%.

I salari sono saliti molto meno rispetto all’inflazione, il mancato adeguamento dei salari già esistenti all’aumento dei prezzi, è stata compensata in parte con il ricorso a nuovi dipendenti di origine straniera pagati meno o spesso sottopagati.

Le aziende utilizzano lavoratori stranieri molto meno di un tempo, prima della crisi finanziaria del 2008-09 l’utilizzo di manodopera straniera questo era ben oltre il 68%, poi  scesa di 9 punti durante il duro periodo tra il 2008-2013, per risalire di un 3% con la ripresa successiva.

Con il Covid sono stati i lavoratori stranieri a fare da vittime sacrificali: nel 2020, per la prima volta, tra loro la percentuale di quanti avevano un impiego era minore che tra gli italiani.

L’aumento del 2022 ha riportato i numeri a quelli del 2018-19, lontanissimi da quelli di 15-16 anni fa.

Nel Mezzogiorno la percentuale degli occupati stranieri è addirittura di oltre dieci punti inferiore (dal 61,1% è scesa al 50,3%) ed è persino più bassa del 2019 e del 2013, anno di crisi quando al Nord vi fu una ripresa occupazionale per tutti.

Dal 2002 gli stranieri sono aumentati del 2,83%, mentre gli italiani sono diminuiti del 3,73% senza contare che la maggior parte degli stranieri sono in età lavorativa, tra i 20 e i 50 anni.

In Europa il tasso di occupazione degli autoctoni è di più del 10% superiore a quello degli immigrati extracomunitari, le comunità straniere sono più fragili. vivono in aree povere, i giovani hanno meno possibilità di raggiungere livelli di istruzione superiore, sono spesso preda dell’economia grigia o lavorano in nero, in alcuni casi prevalgono culture tradizionali che vogliono la donna in casa invece che in fabbrica o in ufficio.

Tra gli stranieri l’andamento occupazionale dei laureati è identico a quello dei diplomati, la percentuale di quanti hanno un impiego dopo avere preso un titolo universitario è di ben quattordici punti più bassa che tra gli italiani con gli stessi studi.

Quando si è deciso di cambiare il Reddito di Cittadinanza a essere sfavoriti sono  gli stati gli stranieri,infatti, Banca d’Italia ha calcolato che nel passaggio dal RdC-all’Assegno di Inclusione (AdI) solo il 32,5% di loro rimarrà potenzialmente beneficiario, contro il 59% degli italiani.

A cosa serve ridurre le forme di welfare e assistenza, già striminzite in confronto a quelle presenti in altri Paesi, nei confronti di chi non ha né una pensione né la cittadinanza italiana, ma destinato a rimanere in Italia perché vi è arrivato molto giovane?

Si farebbe bene, piuttosto che a restringere, ad investire nel capitale umano, visto che l’Italia ha smesso di crescere nelle sue risorse lavorative, negli ultimi anni le persone in età di lavoro sono diminuite di ben ottocentomila unità.

Si faccia due calcoli, compreso chi è ideologicamente contro l’immigrazione, la realtà è che non possiamo rinunciare né a nuovi arrivi né a occuparli di più e meglio, senza sfruttarli, sarebbe molto produttivo se si cominciasse, se non a dirlo apertamente, almeno ad agire di conseguenza.

Alfredo Magnifico

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Cassa integrazione Larivera, la Corte d’Appello dà ragione ai lavoratori

Dopo un calvario durato oltre 11 anni è stata fatta giustizia. La Faisa Cisal Molise, che ha sempre sostenuto i lavoratori, oggi può finalmente esprimere la propria soddisfazione. A seguito di infinite riunioni, contestazioni, ricorsi giudiziari fino alla Corte di Cassazione, finalmente la Corte di Appello di Campobasso – sez. Lavoro, in diversa composizione, ha accolto le richieste dei dipendenti della società Larivera/Atm che hanno avuto la tenacia di resistere alle scelte datoriali di porli in CIGS, avallate dall’allora assessore al lavoro della Regione Molise.

La vicenda è l’ennesimo esempio di pessima amministrazione, infatti nel 2011, la Regione Molise ha approvato la richiesta di cassa integrazione in deroga presentata soltanto dalla società Larivera S.p.A., poi confluita nella Atm S.p.A., in spregio alle norme vigenti ed alle più elementari regole di correttezza:

-mancanza dei presupposti per la concessione della CIGS;

-mancanza di una corretta comunicazione iniziale della procedura alle OO.SS.;

-assenza di una corretta informazione nelle riunioni con le OO.SS. per gli esami congiunti;

-l’inesistenza di un valido programma di risanamento aziendale.

In questo caso, grazie anche all’assistenza degli avvocati Giovanni Baranello e Salvatore
Fratangelo, i lavoratori sono riusciti a farsi riconoscere i loro diritti dopo un’estenuante battaglia
contro l’Azienda.
La domanda che adesso ci poniamo è: chi risarcisce i patemi d’animo dei dipendenti e soprattutto chi paga per l’ennesimo sperpero di denaro pubblico? Ha la Regione stornato la quota di contributo per il costo del lavoro remunerato dall’INPS? Noi crediamo di no!
In questi anni tante irregolarità segnalate dal nostro sindacato sulla gestione del trasporto pubblico sono cadute nel vuoto, senza aver mai ricevuto l’attenzione dovuta da parte degli Enti e dei soggetti preposti, a discapito dei dipendenti e della collettività.
Nonostante le avversità, continueremo imperterriti a vigilare e combattere per far rispettare i diritti dei lavoratori.

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Campobasso/Rissa in via Cavour, danneggiata volante della Polizia. Due arresti

FOTO DI REPERTORIO

Nella tarda serata di ieri è scoppiata una rissa in via Cavour, per cause in corso di accertamento. Allertate le forze dell’ordine, sono arrivati su posto Polizia e Carabinieri. Per due soggetti in particolare è scattato l’arresto in flagranza con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, e pare abbiano danneggiato anche la volante della Polizia.

I due sono stati condotti presso gli uffici della Caserma di via Mazzini per le formalità di rito, al termine delle quali, allertato il pm di turno, è stato confermato il fermo in attesa dell’udienza di convalida davanti al giudice.

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Belgio/ Incendio in una palazzina, muore una ragazza italiana

Una tragedia assurda, forse causata da una fatalità; la comunità italiana in Belgio piange una giovane vittima.

Una ragazza italiana di 29 anni è morta tragicamente nelle scorse ore in Belgio, sorpresa da un incendio divampato nell’abitazione in cui riseideva nei pressi di Bruxelles.

La vittima del rogo è originaria di Fiesso d’Artico, nel Veneziano, ma residente da due anni in Belgio dove lavorava per un’organizzazione internazionale.

L’incendio in una palazzina di Etterbeek, quartiere di Bruxelles.La ragazza sarebbe stata sorpresa nel sonno mentre nella sua stanza al secondo piano dell’edificio.

Sul posto i vigili del fuoco ; ma per lei era ormai troppo tardi.

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Coronavirus/ Un dimesso dal Cardarelli, molti i guariti nel fine settimana

L'ospedale Cardarelli di Campobasso

Sono numeri bassi, per fortuna, quelli dell’epidemia da Covid in Molise nelle ultime 48 ore.

Un paziente dimesso, 4 nuovi casi e 45 guariti.

Sono tre, al momento, le persone assistite all’ospedale Cardarelli di Campobasso, di cui una in Terapia Intensiva.

Altre 45 persone sono state giudicate guarite.

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Cronaca nazionale/ Tragico incidente stradale, muore un motociclista

FOTO DI REPERTORIO

Terribile incidente stradale, purtroppo anche con una vittima, un medico di 51 anni.

L’uomo viaggiava in sella alla sua moto su via Appia, all’altezza del comune di Marino, quando è andato a schiantarsi contro un’auto guidata da un 30enne.

Per il centauro non c’è stato nulla da fare: vani i tentativi di rianimazione da parte del personale del 118.

foto di repertorio

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Trasporti, Gravina: Ricostruire l’intero sistema per step. Portiamo il Molise nel Terzo millennio

Elettrificazione ferrovie, riforma del trasporto pubblico locale e strada a quattro corsie da realizzare per step. Sono questi i punti cardine proposti dal candidato presidente della Regione Molise per la coalizione progressista, Roberto Gravina, nel corso dell’incontro con la segretaria della Filt CGIL Lucia Merlo e altri rappresentanti sindacali.

“Ritengo che guidare una Regione voglia dire soprattutto utilizzare al meglio le risorse pubbliche e garantire alla comunità servizi all’altezza delle esigenze.

Il Molise ha bisogno di mettere a sistema porti, ferrovie e gomma, ridisegnando il trasporto pubblico locale e dando costante sostegno ai Comuni.

Sulle ferrovie dobbiamo avere l’ambizione di andare oltre la sacrosanta elettrificazione della tratta Campobasso-Roccaravindola. Questa è la base sulla quale costruire un sistema ferroviario che guardi a Benevento per collegarci all’alta velocità e che guardi verso Foggia, per connetterci all’aeroporto locale, aggiungendo il collegamento diretto tra il capoluogo di regione e Termoli. 

Quindi, elettrificare sì ma integrando i trasporti su ferro con quelli su gomma.

A Campobasso abbiamo già dimostrato che un trasporto più efficiente e più ecologico è possibile grazie ai fondi del Pnrr e alla pubblicazione, per la prima volta, del bando per l’affidamento del nuovo servizio di trasporto pubblico urbano.

Ora è il momento di estendere questi concetti sul piano regionale. Il tpl va rivisto in toto. 

Dunque, ridiscutiamo i contratti ponte con le aziende dei trasporti; riscriviamo il bando per il gestore unico; ottimizziamo la rete dei servizi minimi; garantiamo l’intervento della Regione in sostituzione delle ditte inadempienti per pagare gli stipendi arretrati dei lavoratori; creiamo un sistema di tracciamento dei chilometri percorsi e dei passeggeri trasportati. E poi ragioniamo sull’opportunità di creare una società in house che governi l’intero comparto.

Ma per tutelare il diritto dei molisani a spostarsi dobbiamo porre cura al sistema di viabilità interna e cominciare fattivamente il lavoro sulla strada a quattro corsie: un’arteria che congiunga in modo rapido i versanti occidentale ed orientale. Fondamentale in questo senso è operare per piccoli interventi, il primo dei quali è la connessione diretta tra l’area di Venafro con l’autostrada A1. Realizzando questo tratto avremo la base per poi realizzare con Anas il resto del collegamento verso Termoli. 

E poi i porti. Già nel 2019, al Tavolo del Cis, da sindaco ho votato con convinzione a favore del finanziamento per il porto di Termoli che va inserito nel circuito del settore commerciale e crocieristico.

Solo mettendo a sistema, strade, porti, ferrovie e gomma, possiamo apportiamo benefici ai cittadini e alle imprese che vivono anche di trasporti.

In definitiva, scriviamo un’altra storia per il Molise, portiamolo nel Terzo millennio e rendiamolo finalmente la regione delle occasioni colte.”

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