“Gli Italiani sono i più ricchi in Europa, ma non fanno fruttare abbastanza i propri risparmi. Un po’ perché hanno scarsa conoscenza della materia finanziaria. Ma soprattutto perché amano il denaro liquido, da conservare in cassaforte, sotto il pavimento, oppure da cucire nel puff. Correndo in tal caso gravi rischi”. Così si è espresso Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente di Strategia aziendale in Bocconi, editorialista di Milano Finanza e articolista di altre testate anche oltre confine. L’economista è intervenuto a Campobasso per spiegare (statistiche alla mano) l’attuale orientamento del sistema finanziario e come si comportano i risparmiatori in questa fase in cui sono in preda alla “grande paura.”
Per scoraggiare la propensione a detenere liquidità, Maffè ha accomunato l’Italia all’India, dove parimenti esiste un attaccamento al contante. E dove il governo, dalla sera alla mattina, ha messo fuori corso le banconote di grossa taglia per contrastare l’evasione e la corruzione. “Se ciò avvenisse anche in Italia – ha commentato – sarebbe la migliore patrimoniale mai introdotta fino ad oggi. E fa molto riflettere il dato che dal 2007 al 2016 il denaro cash degli italiani sia passato dal 20 al 47 per cento. D’altronde – ha aggiunto Carnevale Maffè – anche scegliere la banca giusta è sempre più difficile, poiché dal settembre 2015 i salvataggi non sono più a carico dello Stato, dunque le sofferenze bancarie gravano sugli azionisti e gli obbligazionisti. La recente impennata dello spread sta proprio ad indicare l’incertezza che regna sul mercato in funzione della crisi del settore bancario.
Invece il nuovo territorio di riferimento é l’Europa. Già tanti risparmiatori hanno scelto fondi di investimento europei o banche d’oltralpe. Altro aspetto rilevante è il crollo degli investimenti in immobili, determinato non solo dalla forte tassazione, ma dalla riduzione delle nascite e dallo sgonfiarsi delle attese di rivalutazione. Dunque – ha concluso il relatore – in un contesto economico-finanziario in costante evoluzione occorre molta informazione da parte dei clienti oltre che la consapevolezza di dover diversificare il proprio patrimonio secondo la consistenza, le esigenze individuali e la maggiore o minore propensione al rischio”.
Rossella Salvatorelli