Non c’è più tempo!
Noi cittadini ci opponiamo con forza e determinazione agli ultimi atti della Regione Molise,
tesi a cancellare i diritti costituzionali dei cittadini dell’Alto Molise, in un progetto di
sistematico depauperamento del territorio, che vìola ogni principio della nostra Costituzione.
Dopo l’accorpamento degli ambiti sociali (ATS), già deliberata dal Consiglio Regionale, la
chiusura del GAL(Gruppo di Azione Locale), arriva la bozza del nuovo Piano Operativo
Sanitario (POS 2025/2027) predisposto dal Commissario ad Acta, dal Sub Commissario e
dal Direttore generale della Salute e già inviata al Ministero della Salute, in cui l’Ospedale
di area disagiata Caracciolo di Agnone sarà riconvertito in Ospedale di Comunità, dopo il
progressivo smantellamento di fatto, avvenuto sotto gli occhi dei cittadini, nell’inerzia
generale e con la scusante della diffusa crisi della carenza dei medici.
Il riconoscimento di ospedale di area disagiata avrebbe dovuto rappresentare un punto di
partenza per costruire una solida rete di collaborazione interregionale, con accordi di confine
che avrebbero garantito la sopravvivenza e il funzionamento di un servizio vitale per tutti i
comuni dell’area altomolisana e dell’altovastese. Il progetto è stato, invece, colpevolmente
abbandonato.
Non c’è più tempo! Il mantenimento del riconoscimento di ospedale di area disagiata è vitale
per garantire il diritto alla salute, nel rispetto dei dettami della Costituzione.
Ricordiamo come già in passato si sono svolte manifestazioni di protesta con la Vertenza per
non morire (1993), il progetto Almosava (2012) e Il cittadino c’è (2016), in cui si chiedeva
con forza di ripristinare le diverse attività ospedaliere per il benefico di tutta la popolazione.
Chiediamo dunque a tutte/i le cittadine e i cittadini del nostro territorio, insieme a tutti i
sindaci dei paesi interessati, di intervenire all’incontro pubblico che si terrà ad Agnone il
giorno 27 settembre alle ore 11,00 in Piazza Unità d’Italia durante il quale si tratteranno le
suddette tematiche e si deciderà il giorno in cui partecipare con tutti i sindaci coinvolti ad una
manifestazione di protesta presso la sede del Consiglio Regionale a Campobasso.
Convocando nel frattempo Consigli Comunali di urgenza per deliberare l’opposizione alla
riconversione del Caracciolo ad Ospedale di Comunità e la necessità del mantenimento dello
stesso come Ospedale di Area particolarmente disagiata e inviare le stesse, al Tavolo
Tecnico, ai Ministeri della Economia e della Salute, alla Struttura commissariale e alla
Regione Molise.
E’ giunto infatti il momento di rivendicare tutti insieme i nostri diritti e le nostre esigenze per
impedire la chiusura dell’ospedale e pretendere invece una sua concreta ristrutturazione al
fine di garantire una volta per tutte quella vera assistenza sanitaria di cui tutti abbiamo
bisogno.
I cittadini e le cittadine e le realtà del territorio