La sentenza della Corte costituzionale su Park Geun-hye, chiamata a rispondere di vari reati, dall’estorsione all’abuso di potere. La strana relazione con la consigliera «sciamana» Choi Soon-sil. Le nuove elezioni presidenziali entro due mesi
Guido Santevecchi, corrispondente da Pechino per www.corriere.it
Park Geun-hye, prima donna eletta presidente della Corea del Sud è stata destituita dopo una sentenza della Corte costituzionale. Estorsione, corruzione, abuso di potere, rivelazione di segreti d’ufficio e fuga dalle responsabilità sono le sue colpe. «Nemica della democrazia» l’ha definita la pubblica accusa. Park, 65 anni, è stata travolta dallo scandalo scoppiato per i suoi rapporti con Choi Soon-sil, amica del cuore, consigliera occulta (nonché amante dell’occultismo tanto da essere definita sciamana) e architetta di un sistema di corruzione che coinvolgeva i grandi gruppi industriali in uno scambio tra tangenti milionarie e favori governativi. Dopo mesi di rivelazioni sempre più gravi, manifestazioni di piazza oceaniche, arresti eccellenti di ministri e capitani d’industria come il capo della Samsung, la Corte costituzionale di Seul venerdì mattina alle 11,30 ora locale (le 3,30 in Italia) ha annunciato il verdetto di rimozione. La sentenza è stata letta in diretta tv dalla signora Lee Jung-mi, leader della Corte. Negli scontri che sono seguiti tra seguaci della presidente e polizia due persone sarebbero rimaste uccise, secondo quanto riportano i media locali.