martedì, Settembre 23, 2025
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Pensioni, dai marittimi ai siderurgici: stop all’aumento dell’età per 15 categorie di lavori gravosi

Salgono a 15 le categorie escluse dall’innalzamento dell’età della pensione a 67 anni, che dovrebbe scattare nel 2019. Inclusi nell’elenco anche gli stampatori a caldo, si pensa di ammettere anche le forze dell’ordine

di Lorenzo Salvia www.corriere.it

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Elezioni Sicilia, Messina: arrestato per evasione fiscale il neo-deputato regionale De Luca (Udc)

E’ stato appena eletto nello schieramento di centrodestra che sostiene Musumeci. Già sotto processo, aveva annunciato l’intenzione di candidarsi a sindaco di Messina. Rosy Bindi: “Un fatto gravissimo”

di ALESSANDRA ZINITI www.repubblica.it

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Nasce a Venafro l’Associazione “LiberaMente”

Nasce a Venafro l’Associazione “LiberaMente”, frutto della passione e dell’entusiasmo di un gruppo di cittadini venafrani – prevalentemente donne – mossi dalla volontà di porsi quale voce critica, autonoma e fattiva rispetto ai tanti problemi che affliggono la città.

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Unicredit Lavora con noi: selezioni in corso

Sono aperte nuove offerte di lavoro in Unicredit, in vista di assunzioni e stage in banca.

Di seguito vi presentiamo le posizioni aperte in Unicredit e come candidarsi. Vi diamo anche alcuni consigli utili sulle selezioni, sull’ambiente di lavoro e le opportunità di carriera.

LA BANCA

Unicredit SpA è un Gruppo bancario le cui origini risalgono alla costituzione, nel 1473, di Rolo Banca che, nel 1998, viene integrata, insieme a Credito Italiano, CariVerona, Banca CRT, Cassamarca, Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, e Cassa di Risparmio di Trieste, in Unicredito Italiano, a cui si sono aggregati successivamente il Gruppo tedesco HVB e l’italiano Capitalia. La società ha il proprio headquarter a Milano, all’interno della UniCredit Tower, un complesso di tre edifici progettato dall’architetto Cesar Pelli, che sorge nell’area di Porta Nuova e vanta la torre più alta d’Italia, con i suoi 230 metri di altezza.

Oggi Unicredit è tra i primi gruppi di credito sia in Italia che in Europa, è presente, oltre che sul territorio nazionale, in altri 16 Paesi, ovvero Austria, Azerbaijan, Bosnia-Herzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Germania, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Turchia, Ucraina e Ungheria, e conta oltre 147Mila dipendenti, ed una rete di 8.600 sportelli bancari.

Sono aperte nuove offerte di lavoro in Unicredit, in vista di assunzioni e stage in banca.

Di seguito vi presentiamo le posizioni aperte in Unicredit e come candidarsi. Vi diamo anche alcuni consigli utili sulle selezioni, sull’ambiente di lavoro e le opportunità di carriera.

LA BANCA

Unicredit SpA è un Gruppo bancario le cui origini risalgono alla costituzione, nel 1473, di Rolo Banca che, nel 1998, viene integrata, insieme a Credito Italiano, CariVerona, Banca CRT, Cassamarca, Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, e Cassa di Risparmio di Trieste, in Unicredito Italiano, a cui si sono aggregati successivamente il Gruppo tedesco HVB e l’italiano Capitalia. La società ha il proprio headquarter a Milano, all’interno della UniCredit Tower, un complesso di tre edifici progettato dall’architetto Cesar Pelli, che sorge nell’area di Porta Nuova e vanta la torre più alta d’Italia, con i suoi 230 metri di altezza.

Oggi Unicredit è tra i primi gruppi di credito sia in Italia che in Europa, è presente, oltre che sul territorio nazionale, in altri 16 Paesi, ovvero Austria, Azerbaijan, Bosnia-Herzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Germania, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Turchia, Ucraina e Ungheria, e conta oltre 147Mila dipendenti, ed una rete di 8.600 sportelli bancari.

candidatura

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Campobasso, ombre sulla raccolta differenziata

Prendo spunto dall’iniziativa di alcune associazioni locali, tese giustamente ad evidenziare gli incedibili ritardi con cui si sta effettuando il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti a Campobasso, per tornare su un argomento trattato da più parti, purtroppo senza risultato, visto che a palazzo San Giorgio sembrano oramai insensibili a  qualunque istanza venga dal basso. Il servizio di raccolta differenziata venne presentato  in pompa magna nella sala consiliare, con attestati di fiducia da parte della classe politica, come innovativo ed in grado di dare, entro termini stabiliti, incremento notevole alla percentuale di smaltimento dei rifiuti, che nel capoluogo di regione è decisamente sottotono, tanto per mantenere un termine ‘soft’. Questi tempi sono stati ripetutamente procrastinati e nessuna delle volte rispettati.  Di fatto godono (si fa per dire) del servizio solo gli utenti del centro storico e pochi altri e neanche questi sembrano particolarmente contenti, nonostante sia stato fatto almeno uno sforzo di comunicazione, con degli ‘info point’ nei paraggi. In verità qualcosa di buono è stato fatto, ma non nel campo specifico; con abile mossa l’amministrazione comunale è riuscita a far approvare un bando comunitario che, ricollegandosi al servizio, ha permesso la riqualificazione di alcune strade del centro storico attraverso la sostituzione e nuova implementazione di essenze arboree. Tranne questo e una postazione mobile ‘tecnologica’, per il conferimento della differenziata, si è visto il normale servizio, peraltro in una sola parte della città. E agli altri? Termina, dopo questa domanda, la parte ‘morbida’ dell’articolo. Il Comune di Campobasso può vantare un finanziamento quasi ‘stellare’ per il servizio, superiore ai quattro milioni di euro, che non sono bazzecole. Come sono stati spesi? Sull’argomento il comportamento del consigliere delegato al ramo è stato, come dire, ‘a macchia di leopardo’: a volte preciso, nel dire che la quantità di attrezzature  acquistate è ampia vista la popolazione cittadina, altre volte meno presente, visto che nella comunicazione sul tema finora si sono registrate ampia zone di ‘riposo’, cioè di mancanza totale di notizie. Alla fine la descrizione più chiara delle altre è stata la pubblicazione di foto amatoriali sui social, che ritraevano montagne di secchi per il conferimento dei rifiuti, parcheggiati nella zona ecologica di Santa Maria de Foras. Visto il momentaneo inutilizzo verrebbe da dire che si tratta di installazioni artistiche dedicate al recupero urbanistico di quella parte degradata della città. Da Ramundo e dalla Sea aspettiamo di saperne di più, possibilmente entro l’anno.

Stefano Manocchio

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Il Mam chiede chiarezza sui consorzi di bonifica

Riceviamo a pubblichiamo

A nove mesi dagli improvvisi commissariamenti dei tre Consorzi di bonifica molisani di Termoli, Larino e Venafro, la situazione economico/finanziaria dei tre Enti continua a non apparire assolutamente rosea.

Tra l’altro, mentre si è avuto notizia sui media dell’approvazione del bilancio consuntivo 2016 del Consorzio di Venafro, che ha mostrato un pratico pareggio, nulla si sa riguardo l’avvenuta approvazione del bilancio consuntivo 2016 da parte del Commissario per i Consorzi di Termoli e Larino, il cui termine è ampiamente decorso, essendo fissato per legge al 30 giugno, quattro mesi fa.

Ancora, nessun riscontro ha finora fornito il Commissario ai delegati del consorzio di Larino, che, nella riunione dell’otto settembre scorso, gli avevano richiesto espressamente di intraprendere tutte le iniziative per ottenere dalla Regione i finanziamenti annuali e pregressi, dovuti in base alle vigente legge regionale n.42/ 2005, anche ricorrendo, se necessario, alle vie legali.

Sarebbe poi utile che i due commissari chiarissero quali nuove e diverse iniziative hanno intrapreso rispetto a quelle poste in essere dai precedenti amministratori destituiti, mirate anche a ridurre il peso dei contributi di bonifica pagati dai consorziati; in particolare le spese legate al consumo dell’acqua, strettamente determinate dagli elevati costi energetici della risorsa idrica, su cui tanto potrebbero incidere i due tecnici della Regione, incluso l’intervento sulla gestione e produzione di energia delle turbine tutt’ora operanti sull’adduttore idrico principale a valle della Diga.

Meraviglia il fatto che nessun esponente politico regionale sembra si stia interessando alla delicata questione. Ragion per cui il Movimento Agricolo MAM desidera esprimere le più forti preoccupazioni sulla tenuta dell’intero sistema consortile molisano, tenuto conto che, secondo la legge in vigore, entro l’anno bisogna anche approvare nei tre Consorzi di bonifica molisani il bilancio preventivo per le attività 2018.

L’azione dei due Commissari, Vitiello per Termoli e Larino, e Del Bianco per Venafro, sembra essere totalmente ingessata e nonostante rispondano direttamente alla Regione, che tanto provvide a sbandierare le proprie capacità comunicative, niente trapela per i tanti consorziati sulla grave situazione dei loro Consorzi.

Ebbene, questo è il momento per far conoscere ai consorziati quale sia l’iter e quali siano le procedure per assicurare agli Enti una democratica gestione mediante immediate e libere votazioni degli stessi e le giuste risorse finanziarie che la Regione dovrà mettere in campo per assicurare la propria parte di finanziamenti, oltre a quelle pregresse, per la gestione, le opere di bonifica, la manutenzione e la messa in sicurezza di ben 350 km di strade consortili.

Altra richiesta del MAM è quella di conoscere le modalità con cui la Regione intende affrontare il tema dell’indebitamento accumulato nei due Enti di Termoli e Larino dovuto in primis dai costi energetici di sollevamento idrici, che la paventata fusione non certo annullerebbe! E Sapere anche perché la Coldiretti Molise che, attraverso l’ANBI, ha seguito l’iter relativo ai commissariamenti di ben tre suoi Presidenti, ora tace?

I Consorziati ancora attendono il perché del Commissariamento! Chi pagherà i debiti? Sono escluse eventuali azioni di responsabilità? A questi quesiti la Regione dovrebbe dare chiarimenti al più presto, comunque prima del voto.

Un buon sistema consortile è prezioso non solo per gli agricoltori e per gli imprenditori agricoli ma anche per la tutela dell’ambiente, del territorio e non solo quello agricolo, per far fronte al dissesto idrogeologico e, perché no, a sostegno del turismo rurale. Basta con le improvvisazioni e con l’occupazione politica di Enti che non sono partecipati dalla Regione ma che sono invece fondamentali per lo sviluppo e per l’occupazione di un settore strategico, che ha bisogno di essere supportato adeguatamente e non penalizzato da faide extra agricole e da conflitti di interessi diversi.

UFFICIO STAMPA MAM

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Cinque Stelle: “Mozione bocciata, sfiducia intatta”

Riceviamo e pubblichiamo

La mozione di sfiducia M5S contro il governatore del Molise è stata bocciata ma il voto non sposta di un millimetro la realtà di una Giunta ferma, di un presidente inadeguato e di una maggioranza spaccata, già alle prese con i riposizionamenti in vista del voto

Alla fine ancora una volta hanno avuto paura, hanno fatto i loro calcoli e si sono tirati indietro. La nostra mozione di sfiducia contro il governatore Frattura è stata bocciata in Aula con 10 voti contrari e 4 calibrate astensioni.
Il voto di oggi, però, non sposta di un millimetro le nostre accuse.

Poche settimane fa, all’interno delle motivazioni della sentenza del processo di Bari, un giudice ha certificato un sistema tutt’altro che edificante e una realtà non interpretabile. Intercettazioni e argomentazioni hanno rivelato un complesso intreccio di relazioni tra informazione, politica, imprenditoria e magistratura, rapporti aperti solo a chi può gestire una fetta del potere. In questo modo si passa dal ‘sistema Iorio’ al ‘sistema Molise’ e i cittadini devono sapere che c’è una parte della politica molisana incline a relazioni privilegiate e accordi sottobanco.

Il voto di oggi, quindi, non cambia l’utilizzo disinvolto e sconsiderato delle Istituzioni, non cambia la commistione di fatti privati e interessi pubblici, né la credibilità istituzionale persa per l’ennesima volta.

Tramite la costituzione di parte civile il governatore ha trascinato in modo maldestro l’istituzione Regione Molise e finanche la Presidenza del Consiglio dei Ministri all’interno di un processo che si reggeva, come spiegano le motivazioni, sulla base di fatti e circostanze non dimostrabili né dimostrate. Ma la costituzione di parte civile è un atto di importanza unica e doveva essere condiviso con l’organo che più di tutti può rappresentare i cittadini molisani: il Consiglio regionale. Così non è stato. Nessuna condivisione, nessuna comunicazione, nessuna informativa, nulla. Questo perché altrimenti avrebbe dovuto spiegare ai cittadini tutti gli aspetti più oscuri e controversi di una vicenda dalla quale il Molise esce a pezzi.

È su questi punti che abbiamo impostato la nostra sfiducia, sull’utilizzo di una istituzione per questioni personali e sul mancato coinvolgimento del Consiglio. Questioni su cui Frattura e la maggioranza non hanno risposto spostando l’attenzione su ciò che volevano.

Come previsto, al momento di alzare la testa, tanti consiglieri si sono tirati indietro.
Alcuni hanno votato contro, per dare una parvenza d’unità di coalizione, per il terrore di perdere la poltrona e le ultime decine di migliaia di euro o perché evidentemente gli va bene il Molise che sta morendo. Altri hanno colto l’occasione per fare una verifica di maggioranza che non hanno mai fatto. Altri ancora hanno sfruttato la discussione per riposizionarsi in vista delle elezioni.

Parliamo dei ‘no’ di Salvatore Ciocca, Carmelo Parpiglia, Domenico Ioffredi, Filippo Monaco, Cristiano Di Pietro, Salvatore Micone, Domenico Di Nunzio, Vincenzo Cotugno, Nunzia Lattanzio o di Vittorino Facciolla che si è lasciato andare al solito sfogo, invece magari di rispondere in merito alle intercettazioni del Processo di Bari. E parliamo degli astenuti (oltre a Frattura) Giuseppe Sabusco, Michele Petraroia (astenuto visto che c’era anche la sua firma sotto la delibera di giunta con cui la Regione si è costituita parte civile) e Vincenzo Niro che si è astenuto dopo aver fatto l’equilibrista con le parole pur di non votare la mozione.

Insomma, vediamo una Giunta ferma, un Presidente inadeguato, una maggioranza spaccata e, soprattutto, una regione agonizzante. Loro hanno deciso che va bene così, ma solo fino alle prossime elezioni.

Inviato da: Daniel Cifelli- Responsabile Comunicazione MoVimento 5 Stelle – Regione Molise

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Operazione “Green Energy”, quattro misure cautelari in carcere

Dal Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso riceviamo e pubblichiamo

Alle prime luci dell’alba i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso, coadiuvati dai carabinieri delle Compagnie di San Severo (FG) e Termoli (CB) e con l’ausilio di due unità cinofile della Legione Abruzzo e Molise, hanno dato esecuzione a nr. 4 misure cautelari in carcere emesse dal GIP di Larino su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un uomo e una donna di San Severo e due uomini residenti nel basso Molise, tutti pregiudicati di nazionalità italiana, responsabili in concorso di detenzione con finalità di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’indagine, coordinata dal Procuratore Capo della Repubblica di Larino Dottor Ludovico Vaccaro e dal Sostituto Procuratore Dottoressa Ilaria Toncini,  scaturisce da un arresto effettuato dai militari del Nucleo Investigativo il 23 settembre 2014 allorquando, in una campagna nell’agro di San Giacomo degli Schiavoni (CB), venne scoperta una piantagione di  marijuana; le successive analisi eseguite dal L.A.S.S. di Foggia consentivano di accertare che la marijuana complessivamente sequestrata era pari a circa kg. 45, da cui, in base al principio attivo in essa contenuto, erano ricavabili ben 11.300 dosi medie. Nella circostanza venne rinvenuta anche della cocaina e materiale per il confezionamento dello stupefacente.

La successiva attività di indagine, ha permesso di  delineare un quadro sempre più definito e completo di un fiorente commercio di sostanze stupefacenti (del tipo cocaina, hashish e marijuana) nella zona del Basso Molise e in Campobasso, con contatti con fornitori della confinante provincia foggiana, ed in particolare San Severo per la cocaina e Lesina (FG) per la marijuana.

Nel corso dell’attività investigativa è stato eseguito un arresto e diverse sono state le denunce in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio; sono state documentate centinaia di cessioni di sostanze stupefacenti e numerosi sono stati i sequestri  a riscontro dell’illecita attività posta in essere dagli indagati, con una decina di assuntori segnalati alla locale prefettura per violazione dell’art.75 del d.p.r. 309/1990.

Oltre ai quattro soggetti destinatari delle odierne misure cautelari, vi sono ulteriori 7 indagati di cui  due della Provincia di Foggia  e  cinque residenti nel capoluogo molisano,  per i quali il GIP ha disposto la trasmissione del fascicolo processuale per competenza territoriale a quelle Autorità Giudiziarie.

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Iniziativa i“Giovedì del Cervello” , ultimo incontro   autunnale a Fossalto

Giovedì 9 novembre il quinto ed ultimo incontro   autunnale della  iniziativa i “Giovedì del Cervello” avrà luogo a Fossalto alle ore 17 presso il Teatro Comunale Alfieri. Anche ai cittadini di Fossalto con più di 55 anni è data, così, la possibilità di effettuare uno Screening gratuito delle Funzioni Cognitive, che prevede un breve colloquio conoscitivo e la somministrazione di test neuropsicologici volti a indagare le principali funzioni cognitive (memoria, attenzione, concentrazione, linguaggio..) e individuare segni di un possibile decadimento. I disturbi di memoria sono un primo campanello di allarme per il deterioramento cognitivo condizione che nel 10-15% dei casi può portare ad una demenza in un anno e nel 20-50% può portare ad una demenza in 2-3 anni. Quello che forse è poco noto è che il deterioramento cognitivo può essere anche reversibile in un 40% dei casi. É quindi fondamentale accorgersene in tempo per poter intervenire con trattamenti specifici che possano migliorare il funzionamento cognitivo e rallentare la progressione del disturbo. L’iniziativa di Fossalto, come le altre. è stata organizzata dal Centro Diagnosi e Cura delle Demenze della Asrem ed in più ha visto la partecipazione attiva della Auser. Cureranno l’incontro le psicologhe dottoresse Katia D’Elia e Ilaria Zeoli e il dottor Mino Dentizzi, il quale afferma” dopo il successo anche di questa seconda edizione che ha visto in totale coinvolte più di 400 persone stiamo pensando a trovare le risorse per poterla replicare nuovamente in altri comuni molisani in primavera”.

 

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Sfiducia al Governatore Frattura, Scarabeo: è una questione morale e politica!

“La situazione che ha visto coinvolto, suo malgrado, il Governatore Frattura, pone un serio accento su una questione morale che non per questo è meno grave di quella politica. Nel merito non devo entrarci io visto che lo hanno già fatto i giudici, ma, al di là delle posizioni politiche di ognuno, abbiamo il dovere di esprimerci sul fatto che questo Presidente sia o no un bugiardo. Il Molise deve avere la certezza che la propria guida politica, amministrativa e istituzionale, rappresenti serietà, onesta e serenità, e tutti dobbiamo sapere se le scelte fatte fino ad oggi, non siano state contaminate da fattori e comportamenti irriverenti verso quelle regole, nel rispetto di tutto il popolo molisano. Ma, allo stesso tempo, posso dire che il Molise deve essere altrettanto consapevole che la questione sollevata, per quanto mi riguarda, non è derivata da ciò che è stata, finora, l’azione di governo dello stesso Presidente Frattura, e ciò che ha fatto o non ha fatto nella sua azione politico-istituzionale per questa terra, o ancora aver considerato il programma elettorale carta straccia, a questo ci penseranno gli elettori se avrà ancora intenzione di candidarsi! La questione, per me è e resta una questione morale! I fatti ci dicono che dal deposito delle motivazioni della sentenza di assoluzione del Direttore di Telemolise e del Magistrato Fabio Papa, un fatto molto rilevante è emerso: quello che il Governatore Frattura non ha detto la verità; non l’ha detta ai giudici quindi anche ai molisani, coinvolgendo l’intera Regione a costituirsi parte civile nel processo, per poi ritrovarsi a subire un vero e proprio schiaffo dato che la questione, al netto di ulteriori gradi di giudizio, è stata per il Presidente Frattura un vero e proprio boomerang. Un fatto che non ha giovato alla democrazia e al dibattito che si è aperto sull’argomento, che pone, ancora una volta, il problema se davvero questa Regione sia stata amministrata con senso di leale, serena e onesta responsabilità. Detto ciò, il mio auspicio è quello che da questo confronto, al di là delle posizioni politiche di ognuno, sia emerso la consapevolezza che ciò che si farà, in futuro, sarà nell’esclusivo interesse di rendere giustizia non ai singoli ma a una intera regione. Ed è proprio su questo fatto che in qualità di cittadino prima e di Consigliere Regionale poi, non mi sento rappresentato da questo Governatore.”

Massimiliano Scarabeo

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