martedì, Settembre 23, 2025
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Un Natale eco-sostenibile è possibile. Ecco come

A Natale si spreca soprattutto denaro (43%) e cibo (41%), ma anche carta, imballaggi e tempo. Questo è quanto emerge dall’ Osservatorio Waste Watcher in occasione della consegna dei Premi Vivere a Spreco Zero.

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Lottare per il lavoro per superare la crisi

Il riconoscimento dell’Area di Crisi Industriale Complessa era una misura richiesta per agevolare i mille addetti dell’ITTIERRE, insieme ai 700 lavoratori della GAM e ai metalmeccanici dell’indotto dell’auto. Le lotte condotte dal sindacato e sostenute dal territorio sollecitavano provvedimenti straordinari al Governo Nazionale per restituire una prospettiva di lavoro alle 3 mila unità della filiera tessile, della filiera avicola e del settore metalmeccanico.

L’obiettivo era quello di accedere a finanziamenti aggiuntivi finalizzati alla presa in carico del singolo lavoratore della GAM e dell’ITTIERRE, per individuare caso per caso opportunità di reimpiego, formazione, riqualificazione professionale, incentivi alla ricollocazione, scivolo pensionistico o altre opportunità tarate sui bisogni e sulle competenze di quelle persone. Purtroppo a distanza di 2 anni e mezzo dal Decreto di Riconoscimento dell’Area di Crisi Industriale Complessa del Ministero dello Sviluppo Economico, adottata con provvedimento del 7 agosto 2015, le uniche misure che si stanno definendo sono solo i soliti contribuiti in favore di imprese che non hanno alcun obbligo a riassumere i dipendenti dell’ITTIERRE e della GAM, e i soliti finanziamenti a pioggia per opere pubbliche in aree produttive deserte con svincoli, strade e collegamenti che servono solo a far guadagnare progettisti e ditte che danno in sub-appalto a prezzi stracciati i lavori da realizzare.

Il Contratto di Sviluppo con Amadori non si capisce se ci sarà o meno, e al di là di qualche esperienza positiva nel tessile con ModaImpresa e dell’allungamento della Cassa Integrazione alla GAM, per i lavoratori la Regione Molise non ha mai chiesto nulla al Governo, non ha mai pensato di costruire un percorso finalizzato alla loro ricollocazione occupazionale e non si è mai battuta a Roma per far capire la drammaticità di una crisi che ha messo in ginocchio la Provincia di Isernia e l’area di Bojano e del Molise Centrale.

Oggi pomeriggio una nostra delegazione sarà a Bojano con i lavoratori della GAM e della mobilità in deroga per assicurare sostegno alle loro lotte sindacali, ma è amaro prendere atto che la Regione Molise sia venuta meno ai propri impegni.

Aver taciuto con Roma sull’Area di Crisi Bojano – Isernia – Venafro ha evitato alla Giunta Regionale di mettersi in contrasto con il Governo Nazionale, ma non saranno le declamazioni al vento del Presidente e degli Assessori che potranno assicurare un futuro alle famiglie e al territorio colpito dalla crisi.

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La Camera dei Deputati conferma l’emendamento per l’istituzione del Parco nazionale del Matese

La Camera dei Deputati ha dato il suo voto favorevole alla legge di bilancio 2018 che, tra le altre, prevede la norma che istituisce il Parco nazionale del Matese e conferma quanto già disposto dalla proposta approvata dal Senato nelle scorse settimane e che sancisce, dopo 26 anni, la nascita dell’area protetta del massiccio del Matese. Dopo una lunga e laboriosa attesa, e anche grazie al nostro mai sopito impegno, si raggiunge un primo e importante risultato che prevede la istituzione del Parco con una dotazione finanziaria di 300 mila euro per il 2018 e 2milioni di euro a partire dal 2019. Si passa ora alla fase successiva che vede il ruolo fondamentale delle regioni Molise e Campania, poiché il parco interesserà le province di Isernia, Campobasso, Caserta e Benevento, che saranno chiamate a definire d’intesa con il Ministero dell’Ambiente il perimetro e le misure provvisorie di salvaguardia, atti propedeutici alla nascita dell’Ente parco attraverso un Decreto del presidente della Repubblica.
Nella conferenza stampa di questa mattina, svoltasi al parlamentino della Regione Molise, abbiamo chiesto al presidente Paolo Di Laura Frattura di accelerare questo percorso convocando d’intesa con il presidente della Regione Campania De Luca un Comitato istituzionale di coordinamento tra le due regioni. Il Comitato sarà il soggetto preposto a seguire questo percorso di condivisione e partecipazione delle comunità locali, degli amministratori e dei diversi portatori di interessi che potranno così esprimere le loro opinioni e fare le loro osservazioni di merito rispetto alla proposta di perimetro del Parco. Da parte nostra abbiamo già proposto da mesi, e messo a disposizione di tutti come contributo culturale, una idea di perimetro a nostro avviso utile per giungere a una proposta di Parco socialmente accettabile e scientificamente credibile. Confermiamo anche che nel  2018 continuerà il percorso degli Stati Generali del Matese, cominciato nel 2014, e che avrà l’obiettivo di informare i cittadini sulle opportunità e le regole che deriveranno dalla nascita del Parco nazionale del Matese.

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Adoc Molise: “Fattura a 28 giorni, sanzioni Agcom irrisorie”

Riceviamo e pubblichiamo

Arrivano le sanzioni, pari a 1,16 milioni di euro, dell’Agcom per gli operatori a seguito del cambio di fatturazione a 28 giorni imposto ai consumatori nella telefonia fissa. Per Adoc le sanzioni sono estremamente basse e non incisive per gli operatori e, ad ogni modo, il vero problema non è la periodicità della fatturazione ma gli aumenti a danno dei consumatori, che rimangono nonostante gli interventi del Governo e dell’Agcom.

“Le sanzioni imposte dall’Agcom hanno fatto il solletico agli operatori, considerando quanto hanno guadagnato con l’introduzione delle tredicesima mensilità – dichiarano Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc nazionale e Nicola Criscuoli presidente regionale dell’associazione– al di là della sanzioni irrisorie, si continua a guardare il dito e non la luna. Il cambio di fatturazione a 28 giorni operato dalle Telco è stato solo un escamotage per imporre un aumento del canone, mediamente pari all’8,6%. È l’aumento mascherato il vero problema, non la periodicità della fatturazione in sé. Tanto che, nonostante l’imposizione della tariffazione mensile, gli aumenti continueranno a rimanere. Doppia beffa per i consumatori che continuano a subire danni e a rimanere intrappolati in un mercato non concorrenziale, dove tutti gli operatori applicano la stessa tipologia di fatturazione. L’unica arma a disposizione del consumatore, che non è pigro né disattento, quando subisce una modifica unilaterale del contratto, è esercitare il diritto di recesso per passare ad un altro operatore. Ma se tutti gli operatori hanno provveduto ad aumentare i costi del servizio, mascherandoli dietro al cambio di fatturazione, quest’arma è spuntata, per non dire inutile. Si sarebbe dovuto sancire il principio dell’invarianza di spesa per il consumatore a fronte di ogni modifica della tempistica di fatturazione, per tutti i servizi. Un cambio di fatturazione dovrebbe, infatti, essere necessariamente basato su una riproporzione delle precedenti condizioni economiche, il consumatore non deve subire variazioni dei costi sostenuti. Altrimenti, come in questo caso, stiamo parlando di un aumento nascosto. E non vorremmo che, a seguito del ritorno alla tariffazione mensile, gli operatori si sentano legittimati a imporre nuovi aumenti, giustificandoli come nuovi costi legati al cambio di fatturazione.”

Per Adoc occorre anche prevedere nuovi ingressi di operatori nel mercato e dotare di maggiori responsabilità l’Agcom

“Il fatto che il mercato delle telecomunicazioni sia in mano a poche aziende rende estremamente complicato per il consumatore cambiare operatore ed estremamente facile per questi ultimi porre in essere una sorta di “cartello” e godere di rendite di posizione – continuano – crediamo sia necessario allargare ulteriormente la platea di operatori nel mercato, al fine di stimolare la concorrenza e favorire i consumatori. L’AGCOM, inoltre, non solo deve poter sanzionare in modo più incisivo gli operatori ma deve poter intervenire prima che gli stessi mettano in atto comportamenti penalizzanti i consumatori. Ad esempio sarebbe opportuno che l’Autorità possa esprimere un parere vincolante prima dell’applicazione delle modifiche unilaterali del contratto da parte degli operatori, in modo da bloccare sul nascere ogni danno a carico degli utenti. Altrimenti ci troviamo come nella situazione attuale, con i consumatori danneggiati e intrappolati. E con il rischio che gli aumenti escano dalla porta e rientrino dalla finestra. Occorre poi allargare la platea di operatori nel mercato, al fine di stimolare la concorrenza e favorire i consumatori. Il fatto che il mercato delle telecomunicazioni sia in mano a poche aziende rende estremamente complicato per il consumatore cambiare operatore ed estremamente facile per questi ultimi porre in essere una sorta di “cartello” e godere di rendite di posizione”.

ADOC Molise

                                                                                     

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Andare in pensione conviene (ancora) moltissimo

Eurostat, l’istituto di statistica europeo, ha analizzato il tasso di sostituzione, indicatore di quanto ammonta la pensione in paragone ai redditi del periodo immediatamente prima del ritiro, e ha confrontato le pensioni mediane tra i 65 e i 74 anni, con gli stipendi mediani, dei 50-59enni mostra quanto è alto l’incentivo per il lavoratore ad andare in pensione, in Italia è altissimo, il 69%,per cui raggiungere la pensione è uno dei principali obiettivi dell’italiano medio, in quanto siamo quelli che in pensione perdiamo meno reddito rispetto agli ultimi anni di lavoro.
Un neo-pensionato prende in media il 69% dello stipendio che percepiva negli ultimi anni di lavoro, mentre la media europea è di 11 punti in meno, il 58%, in Germania parliamo del 46%, superiamo anche la generosissima Francia,nonostante la Fornero, questo tasso è andato man mano crescendo negli ultimi 10 anni, passando dal 49% del 2007 al 69% attuale, da nessun parte vi è stata una simile progressione, nel 2010 eravamo vicini alla media UE, oggi la superiamo nettamente per effetto dell’andamento piatto della Germania in cui il tasso di sostituzione è rimasto stabile su livelli decisamente bassi.
Nella fascia di età tra i 65 e i 74 anni è diminuita la proporzione di coloro che godevano di pensioni sociali o di percorsi contributivi spezzati, ex coltivatori diretti, autonomi, ecc, con assegni ridotti.
Negli ultimi anni, dopo la riforma Fornero del 2011, vi è stata la corsa alla pensione da parte della generazione più fortunata della storia, quella nata negli anni ‘50, che ha cominciato a lavorare dopo la nascita dello Statuto del lavoratori, in buona parte graziati dalla riforma Dini, che avendo più di 18 anni di contributi versati nel 1996, hanno potuto proseguire con il calcolo retributivo fino al 2012.
Una generazione che ha lavorato in gran parte a tempo indeterminato con la garanzia dell’articolo 18, godendo di generosi aumenti salariali almeno per 30 anni, arrivati al ritiro al momento giusto, cavandosela meglio sia dei padri che dei figli, conservando il massimo possibile del reddito.
Il reddito degli over 65, seppur di pochissimo, superiore, a quello dei più giovani, l’1% più alto,il rapporto tra i redditi degli over e degli under 65 come il tasso di sostituzione è andato crescendo in molti Paesi, soprattutto in quelli che maggiormente hanno sofferto la crisi, come Grecia, e Italia, dove la differenza dalla media UE, nulla 12 anni fa, è man mano aumentata fino a diventare dell’8%.
Che gli anziani stiano diventando sempre più ricchi rispetto ai giovani è un fenomeno internazionale, da nessuna parte, così intenso come in Italia.
Non accade in Germania dove dei grandi progressi in termini di occupazione e salari hanno beneficiato i lavoratori più che i pensionati, succede in Grecia, dove le pensioni, pur decurtate, mantengono tanti figli e nipoti disoccupati.
Sono le nostre regole pensionistiche che per lungo tempo sono state, generose e insostenibili, o sono le condizioni dei giovani che lavorano che sono così peggiorate?
Le due cose sono correlate, i contributi per la previdenza sociale in Italia a confronto con in resto d’Europa vedono a carico del dipendente a livello di aliquota massima sotto la media UE del 2,8%, per la parte pagata dall’azienda al di sopra del 6,8%, negli altri Paesi queste tasse contribuiscono anche agli ammortizzatori per i lavoratori, come i sussidi di disoccupazione e reinserimento, non solo al pagamento delle pensioni come prevalentemente accade nel nostro Paese, per mantenere la generosità dei trattamenti, che oggi consentono quelle vette in termini di redditi dei pensionati, si è dovuto prelevare sul lavoro di chi una pensione non l’aveva ancora più di quanto non si facesse altrove.
Anche se negli ultimi anni sia il più grande sindacato italiano, sia molti esponenti politici si sono cimentati in uno dei loro esercizi preferiti, solleticare il consenso degli elettori con slogan sulla pensione (la metà dell’elettorato supera i 54 anni),nella prossima campagna elettorale risulterà vincente volgere lo sguardo alle componenti più fragili della società quelle composte da chi i contributi per la pensione li sta versando ora, con la speranza di poterne godere tra qualche decina di anni, con la certezza di non poter mai raggiungere gli stessi record dei padri e dei nonni.
Alfredo Magnifico

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Romagnuolo ( Noi con Salvini): Iorio non pensi alla candidatura come suo personale bene ereditario

“Personalmente sono mesi che ribadisco e sottolineo, che il lavoro per i tanti giovani e i tanti disoccupati del Molise è al primo posto del mio personale e nostro programma elettorale come Lega Salvini Premier, da realizzare in caso di vittoria della coalizione di centrodestra. E con il lavoro, nutro interesse con la stessa attenzione per tutti i molisani, una sanità migliore per tutti, un reale aiuto alle famiglie più deboli e bisognose, una maggiore attenzione alla sicurezza dei cittadini e alle forze dell’ordine, una viabilità che sia tale e non da terzo mondo, un immediato rimpatrio dei clandestini, una riduzione della tassa regionale sul bollo delle auto, l’eliminazione del vitalizio e la riduzione dello stipendio dei consiglieri regionali e dei due presidenti della Giunta e del Consiglio. Così Aida Romagnuolo candidata della Lega alla Presidenza della Regione”. In una Regione dove gran parte dei cittadini hanno serie difficoltà di vivere normalmente – ha continuato Romagnuolo –  è gravissimo ed è una offesa vedere una classe politica regionale che percepisce oltre 10 mila euro al mese, è un volgare schiaffo alla povertà. Personalmente – ha proseguito Romagnuolo –  ho grande rispetto per tutto quello che Iorio ha fatto nel Molise e per il Molise ma, è impensabile che io pur rispettando le sue scelte debba considerare la sua candidatura come un suo personale bene ereditario, cioè come una cosa che gli spetta di diritto, ossia o lui o nessun altro. Così facendo, taglia le gambe a tutti coloro che aspirano a quel ruolo a cominciare da me e al partito della Lega di Salvini che rappresento. Michele Iorio ha già fatto il Presidente della Regione Molise e lo ha fatto per 12 anni oltre ad aver fatto anche l’assessore regionale, per davvero tanti anni ma, è ingiusto che voglia impedire a me o ad altri di mirare al ruolo di Presidente quando nel passato tutti si sono stretti intorno alla sua persona offrendogli fiducia incondizionata e facendolo eleggere. Sono personalmente del parere, che in questa fase non può prevalere l’egoismo e che il Presidente Iorio per il bene di questa Regione, per consentirci di mandare a casa l’attuale governo che ha demolito il Molise, faccia un passo indietro e offra lealmente il suo sostegno a chi come me può vincere questa battaglia contro il PD e soprattutto contro i  5stelle. Mi rifiuto – ha ancora detto Romagnuolo –  di pensare e di immaginare, che Iorio possa agire come Sansone, emulare Sansone facendo perdere le elezioni a un centrodestra. Fare Sansone, non appartiene alla sua natura di uomo e di politico e sarebbe quindi, contro la sua storia personale. Il centrodestra molisano – ha concluso Romagnuolo – mai come in questa occasione, deve fare quadrato, stare insieme e stanare gli avversari. Il Molise e i molisani hanno bisogno di poco, hanno solo bisogno di lavoro per tutti.

Aida Romagnuolo

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Magnolia, che regalo sotto l’albero: surclassato il Savona

Riceviamo a pubblichiamo

LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 63
CESTISTICA SAVONESE SAVONA 51
(18-12, 32-23; 45-38)
CAMPOBASSO: Alesiani 5 (1/2, 1/3), Di Gregorio 22 (2/5, 5/10), Ciavarella (0/1, 0/1), Reani 6 (3/5), Dzinic 15 (6/13); De Pasquale 7 (2/3, 1/5), Di Costanzo 4 (2/4), Dentamaro 4 (2/2, 0/1), Pompei A.,Landolfi. Ne: Corsetti. All.: Sabatelli.
SAVONA: Aleo 13 (2/8, 3/5), Penz 4 (2/4, 0/5), Zanetti 9 (3/10), Tosi 10 (4/10, 0/2), Skiadopoulou 14 (7/14); Villa 1 (0/1), Sansalone (0/2 da 3), Bianconi, Guilavogui. Ne: Roncallo. All.: Pollari.
ARBITRI: Nonna (Bari) e Leggiero (Lecce).
NOTE: tiri liberi: Campobasso 6/7; Savona 6/11. Rimbalzi: Campobasso 38 (Di Gregorio 10); Savona 36 (Skiadopoulou 13). Assist: Campobasso 2 (Reani 2); Savona 13 (Zanetti ed Aleo 4). Progressione punteggio: 10-4 (5’), 26-16 (15’), 36-31 (25’), 56-43 (35’). Massimo vantaggio: Campobasso 15 (58-43);
Savona mai.
Destinazione Paradiso. Come la hit di Gianluca Grignani intonata dalla voce melodiosa di Laura Reani, col supporto di tutte le compagne, capaci – d’insieme – di rapire staff, dirigenza e gruppo degli sponsor in occasione della cena di Natale del team.
Destinazione Paradiso, già. Ossia il traguardo di una Magnolia che si regala un Natale serenissimo, superando le liguri del Savona, formazione mai doma durante tutto il corso della contesa. Le rossoblù ci riescono con una prova corale in attacco da applausi con Dzinc e Di Gregorio in doppia cifra (l’esterna tarantina ci unisce anche dieci rimbalzi ed un 24 di valutazione!), avendo sempre l’inerzia dalla loro parte anche quando – in avvio di terzo periodo – hanno un piccolo blackout, peraltro fisiologico. E lo fanno – tra l’altro – forti, una volta in più, di una difesa che, minuto dopo minuto, finisce per stritolare certezze e convinzioni alle avversarie.
ASCESA CONTINUA Determinate a riscattare il ko patito sul parquet della Cestistica Spezzina, le rossoblù hanno un avvio all’insegna della determinazione e della convinzione che si riverbera lungo tutto l’arco della contesa. Anche perché, in attacco, la palla gira con il giusto timing e le spaziature adeguate che costringono le savonesi a dover rincorrere la circolazione di palla da torello calcistico dei #fioridacciaio. Così, canestri determinati finiscono con l’essere le triple a fil di sirena messe a segno durante il terzo quarto da Di Gregorio ed Alesiani, peraltro su seconda opportunità, istantanee che tramortiscono il tentativo di rimonta delle ospiti.
Dzinic, nelle due aree colorate, fa a sportellate in una sfida tra corazzieri con la totem ospite (la greca Skiadopoulou) e – poco dopo metà del quarto periodo – arriva anche un margine di quindici lunghezze che spiana la strada verso il rettilineo finale, quando c’è tempo per le standing ovation riservate a Di Gregorio e Dzinic e per gli incoraggiamenti per gli ingressi in campo dei giovani prospetti del vivaio Pompei e Landolfi.
LA SINTESI DEL TECNICO A referto chiuso possono così brillare gli occhi del coach rossoblù Mimmo Sabatelli. “Abbiamo dato vita ad una partita importante – spiega – contro una squadra in gran forma: non era facile, siamo partiti bene, poi abbiamo avuto anche una piccola pausa, ma era anche normale perché venivamo da una settimana particolare, ma credo che queste ragazze, nell’ultimo periodo, abbiano dimostrato il loro potenziale. Anche in questo match ho visto in attacco grandi cose. Però dobbiamo lavorare. Ora ci
godiamo il Natale, poi ricominceremo dal 28 dicembre pensando al Palermo”.
SICILIA ALL’ORIZZONTE Per l’ultimo impegno del loro girone d’andata – al quindicesimo turno, infatti, le rossoblù osserveranno il proprio turno di riposo – domenica 7 gennaio, con il nuovo anno, le rossoblù saranno ospiti di un Palermo quarto in graduatoria, forti di un periodo di preparazione della contesa più diluito, che potrà consentire loro di preparare in tutti i possibili dettagli la contesa. Complice  il calendario, invece, solo a fine gennaio, in occasione della sfida contro la Virtus Cagliari, ci sarà il ritorno nell’impianto amico di via Svevo, dove – dopo ogni gara – cresce il numero delle piccole atlete del vivaio
rossoblù che animano il parquet tirando a canestro a fine partita.
AREA COMUNICAZIONE MAGNOLIA CAMPOBASSO

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Chaminade-Cln Cus, derby a cinque stelle

Riceviamo e pubblichiamo

CHAMINADE                      7

CLN CUS MOLISE             5

(primo tempo 1-1)

Chaminade: Ruscica, Pablo Gonzales, Cavaliere, Caruso, Al Assuad, De Nisco, Pizzuto Fr., La Bella, Nardolillo, Cancio Rodriguez, Petrella, Iacovino. All.: Pizzuto P.

Cln Cus Molise: Passarelli, M. Pietrangelo, A. Pietrangelo, Di Stefano, Melfi, Joao Alonso, Vaino, D’Alauro, Cioccia, Silvaroli, Everton, Barichello. All.: Sanginario.

Arbitri: Iannone (Nocera Inferiore) e Paratesh (Ostia Lido). Cronometrista:  Panichella (Campobasso).

Marcatori: 4’50” e 36’01” Cioccia (CLNCM), 10’32” e 38’20” Nardolillo (C), 28’32” e 37’28” Caruso (C), 36’48” Cancio Rodriguez (C), 36’57” Cancio (C), 37’20” e 39’46” Everton (CLNCM), 38’08” Joao Alonso (CLNCM), 38’40” Pablo Gonzales.

Note: ammoniti Petrella, F. Pizzuto Cancio (C); Di Stefano (CLNCM). Tiri liberi: Chaminade 0/0; Cln Cus Molise 0/1.

Al termine di un derby bellissimo giocato a testa alta da entrambe le squadre, la Chaminade conquista il passaggio del turno di coppa Italia superando al Palaselvapiana il Cln Cus Molise. La sfida equilibratissima per fino a 3’ dalla fine, ha visto la Chaminade scappare sul 5-2 e il Cln Cus rifarsi sotto con il cuore e con i denti fino al 5-4. Poi la formazione di Pizzuto, ha allungato e portato a casa il successo.

La cronaca – Partenza sprint per il Cln Cus Molise che impiega 4’ a sbloccare il risultato. Ci pensa Cioccia con un tiro a giro imprendibile per Iacovino, a fare 0-1. I ragazzi di Sanginario giocano un buon futsal e sfiorano il raddoppio con una conclusione di Melfi che lambisce il palo. La Chaminade non molla e al 10’ impatta con l’ex di turno Nardolillo, bravo, dopo uno scambio con Caruso, a fulminare D’Alauro. E’ poi Barichello a suonare la carica per i suoi, sfera fuori di poco. Il match è vibrante e La Bella non trova la porta per questione di centimetri. Tocca poi a Di Stefano mettere i brividi a Iacovino ma la conclusione del capitano non è precisa. Cln Cus a un passo dal vantaggio con una gran botta di Barichello che colpisce il palo. A 30” dalla fine della prima frazione il Cln Cus ha la grande chance per passare. Cioccia viene atterrato e per la Chaminade è il sesto fallo. Gli ospiti hanno a disposizione un tiro libero del quale si incarica Barichello, Iacovino si oppone. La prima frazione si chiude così in perfetta parità. Nell’intervallo spazio ai bambini delle due scuole calcio strappando applausi a scena aperta. Presenti anche le istituzioni (il sindaco di Campobasso Battista, il consigliere regionale con delega allo sport Parpiglia) che insieme ai rappresentanti delle due società (il presidente Bossi per la Chaminade e l’avvocato Griguoli per la Chaminade) hanno sottolineato l’importanza del derby, prezioso biglietto da visita per la città di Campobasso).

Nella ripresa la Chaminade si presenta con una doppia conclusione di Pablo che fa da preludio al gol del vantaggio locale. Al 28’ Caruso batte sottomisura batte D’Alauro. Poco dopo lo stesso Caruso offre a Pizzuto, Passarelli ci mette il piede e anticipa il capitano. La risposta del Cln Cus è affidata a Di Stefano che impegna Iacovino, bravo nella risposta. Il Cln Cus vuole il pareggio e dopo una bomba di Di Stefano che non trova la porta, fa 2-2 con un bellissimo colpo di tacco di Cioccia che sfrutta alla grande l’assist di Barichello. Con questo risultato sarebbero gli ospiti a passare. La sfida resta accesissima e la Chaminade opta per il gioco a cinque. La mossa di mister Pizzuto porta al nuovo vantaggio locale con Caruso che corregge alle spalle di D’Alauro un cross basso. Incassata la reta, anche il Cln Cus opta per il portiere di movimento. A questo punto la Chaminade, sfruttando due rinvii allunga nel punteggio con la doppietta di Cancio. Sembra finita per il Cln Cus Molise ma gli ospiti hanno un grande cuore. Sale in cattedra Everton che realizza il 5-3 correggendo in rete una rimessa laterale di Joao Alonso. E’ poi il numero dieci del Cln a realizzare il quarto gol dopo una ripartenza di Barichello. La rimonta degli ospiti non viene però completata perché la Chaminade va a bersaglio in rapida successione con Nardolillo prima e Pablo poi. La doppietta personale di Everton rende meno amara la sconfitta del Cln Cus Molise. Finisce 7-5 per la Chaminade.

 

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Il Comune di Pettoranello di Molise non paga la tredicesima ai dipendenti

Riceviamo e pubblichiamo

Oggetto: Diffida ad adempiere e costituzione in mora per ritardato pagamento tredicesima.

Questo Sindacato CSA REGIONI AUTONOMIE LOCALI,

Preso atto che a tutt’oggi il Comune di Pettoranello di Molise non ha corrisposto ai propri dipendenti né lo stipendio relativo al mese di dicembre né la tredicesima mensilità del c. a. loro spettante per legge e per CCNL;

Tenuto conto che la tredicesima mensilità deve essere pagata entro la data del 18.12.2017;

Rilevato che diverse disposizioni che posticipano tale adempimento contenute nella convenzione tra Comune e Tesoreria rilevano solo per i rapporti interni tra l’Ente e l’Istituto Bancario e comunque mai possono derogare alla suddetta normativa;

Preso atto che i pagamenti delle retribuzioni mensili avvengono da parte dell’Ente in indirizzo oltre il termine di legge prima menzionato;

diffida e costituisce in mora

il Comune in indirizzo al rispetto dei termini di legge  (giorno 18 del mese di dicembre) e al pagamento degli interessi di legge per i giorni di ritardo maturati e maturandi rispetto alle predette retribuzioni.

Inoltre contesta sin da ora il danno patrimoniale poiché, avendo fatto affidamento sul rispetto della normativa vigente da parte del Comune, i dipendenti si sono impegnati per pagamenti periodici verso terzi con scadenza per il giorno 18 dicembre.

La presente vale ai fini interruttivi della prescrizione.

Si resta in attesa di riscontro che dovrà avvenire entro i termini di cui alla normativa vigente Distinti saluti.

Il Coordinatore del CSA

(Feliciantonio Di Schiavi)

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Ivan Perriera scrive a Dario Franceschini: ” Grazie, Ministro”

Riceviamo e pubblichiamo

Oggetto: Fine legislatura
Gentile Ministro, Dario Franceschini, questa strana, complicata e controversa legislatura sta per concludersi e con essa volge al termine il tuo incarico di Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo.
Questi, di solito, sono momenti nei quali i tanti amici che ti hanno cercato durante il tuo incarico, si dissolvono come neve al sole ed è per questo che, proprio in questo periodo, voglio inviarti i miei complimenti per come hai svolto il tuo incarico e per i tanti successi che, assieme al tuo team, sei riuscito ad ottenere in campo nazionale e, soprattutto, internazionale.
L’Italia, grazie ai tuoi tanti progetti, è tornata ad avere l’importanza e il riconoscimento che merita e i risultati, anche in termini di presenze, sono noti a tutti.
Prima del tuo arrivo, l’Italia era scivolata nel dimenticatoio dei turisti di tutto il mondo e in questi anni tu sei riuscito ad ottenere il massimo con i pochi fondi destinati a quella che è la prima azienda italiana in termini di fatturato e di importanza: Il Turismo.
Peccato che in Molise, dove io vivo, non abbiano saputo imitarti o capire che era in atto una svolta dell’intero settore, che avrebbe meritato maggiore impegno da parte della nostra giunta regionale che, invece, ha lasciato la nostra Regione senza una Legge Regionale sul Turismo, mancanza che penalizza il Molise dal lontano 2001, data dell’approvazione del “Titolo V” diventato operativo nel 2003, che ha collocato il turismo tra le competenze “residuali” delle Regioni, e che avrebbe potuto sostenere i vari settori dell’attività turistica.
Ma questa grave ed incomprensibile pecca non può certo oscurare l’ottimo lavoro svolto dal tuo ministero in questi anni o il carisma che hai saputo regalare alla nostra straordinaria nazione, prima al mondo per patrimonio culturale, storico e architettonico.
Auguri per il proseguio delle tue attività e Buon Natale
Grazie Dario
Ivan Perriera
Responsabile Nazionale
Laboratorio Turismo

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