giovedì, Maggio 15, 2025
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Anticiclone africano: Campobasso bollino arancione

L’anticiclone africano “Cerbero” è arrivato anche in Molise. L’apice delle temperature è atteso per domani, giovedì 13 luglio, quando in alcune zone della regione potrebbero toccarsi i 40-42 gradi. Intanto le massime di questa giornata sono state 35-36 gradi, che sono già estreme da queste parti soprattutto per le fasce deboli della popolazione. Per la giornata di oggi e quella di domani, 11 e 12 luglio, il Ministero della Salute ha collocato Campobasso tra le città da bollino arancione. Non è escluso che tra due giorni l’allerta potrebbe passare a rossa.

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Roma/ Rientra a casa e trova il padre con la gola tagliata

FOTO DI REPERTORIO

Mistero su un fatto di cronaca gravissimo. È rientrato casa e ha trovato il padre con una ferita alla gola sdraiato sul pavimento, agonizzante.

E’ accaduto ad Anagni dove è atterrata l’eliambulanza, per soccorrere e trasportate in ospedale a Roma un uomo di sessantanove anni, in condizioni gravissime.

Ha una ferita al collo, che non è chiaro come se la sia procurata o chi gliel’abbia inferta.

Sul posto dato l’accaduto sono intervenuti i carabinieri, che indagano per ricostruire la dinamica del grave fatto di cronaca.

foto di repertorio

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Dialisi ad Agnone e Venafro/Greco: in estate situazione drammatica, urge acquisto di nuove apparecchiature

I reparti di Dialisi del Santissimo Rosario di Venafro e del Caracciolo di Agnone necessitano la sostituzione immediata degli obsoleti macchinari al fine di garantire risposte concrete a pazienti cronici che necessitano di cure salvavita. 

Nei mesi estivi, in Molise, la popolazione aumenta in maniera esponenziale e tra questi vi sono tanti dializzati di fuori regione ai quali viene preclusa la possibilità di accedere alle cure se non con grandissimi disagi. Puntualmente l’argomento torna di attualità in queste settimane.

I reparti di Dialisi di Agnone e Venafro hanno impianti di osmosi datati i quali non consentono di gestire l’ulteriore accettazione di pazienti. Così i cittadini che rientrano in Alto Molise e nella Valle del Volturno sono costretti a dializzare ad Isernia con conseguente sovraffollamento del ‘Veneziale’ già alle prese con carenza di personale e carichi di lavoro inaccettabili.

Non va meglio in Basso Molise dove nei prossimi giorni effettuerò un sopralluogo nelle strutture ospedaliere esistenti.

A questo punto è arrivato il momento di sostituire i vecchi impianti con nuove apparecchiature di biosmosi. Non c’è più tempo da perdere. La spesa per gli impianti, pari a circa 100.000 euro, assicurerebbe una maggiore qualità di vita a decine di persone che si sottopongono ogni giorno a dialisi. La sostituzione delle apparecchiature, inoltre, permetterebbe a medici e infermieri di svolgere le loro mansioni con più tranquillità ed efficienza.

Dopo aver sollecitato telefonicamente l’ASREM, ho ufficialmente investito l’Azienda sanitaria regionale e il Commissario ad Acta affinché si attivino per la risoluzione dell’annosa problematica. Della vicenda ho informato per conoscenza anche il prefetto di Isernia.

Oggi i dializzati non devono sentirsi cittadini di serie B: l’acquisto di nuove strumentazioni non è più rinviabile. Non c’è un solo minuto da perdere, l’azienda proceda tassativamente.

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Rocchetta a Volturno/Torna il “Case Sparse Fest”, l’evento musicale organizzato dalla APS Mainarde Lab

orna il “Case Sparse Fest”, l’evento musicale organizzato dalla APS Mainarde Lab, giunto alla seconda edizione. Due giorni di concerti e dj set nel suggestivo scenario della ‘Villa Neri’ di Rocchetta a Volturno con tanti ospiti d’eccezione e numerose collaborazioni.

PROGRAMMA

Si parte la prima sera del 21 luglio alle 19.00 con l’aperitivo e dj set; alle 21.30 il concerto dei Collant, band di Cassino (FR) composta da voce, chitarra, batteria e contrabbasso che propone brani classici italiani anni ’50, ’60 e ’70; dal surf allo swing passando per il rock’ n roll. Il pubblico sarà proiettato in un contesto informale, divertente e frizzante. La prima serata si chiude con il dj set di Luca Loprevite dalle ore 23.00.

Si riparte il 22 luglio con lo Show Cooking-dj set alle 19.00 a cura di RisAldo. La seconda serata vedrà esibirsi per la prima volta nel paese della provincia di Isernia prestigiosi ospiti della scena musicale nazionale. Infatti, alle 21.30 saliranno sul palco i Blue Staff con Daniele Sepe. I Blue Staff sono una band storica napoletana nata nel 1982 grazie a un’idea del leader Mario ‘Blue’ Insenga (voce e batteria). Insieme a lui, grandi musicisti come Emilio Quaglieri (chitarra), Sandro Vernacchia (chitarra) e Francesco Miele (contrabbasso e basso elettrico). Special guest, il sassofonista Daniele Sepe. Musicista conosciuto in tutto il mondo, annovera una produzione discografica imponente e collaborazioni del calibro di Vinicio Capossela, Stefano Bollani, Teresa De Sio e 99 Posse. Solo per citarne alcune. Un vero e proprio protagonista della musica italiana dagli anni ‘90 ad oggi. Alle 23.00 si chiude in grande stile con il dj set di Aldolà Chivalà, il progetto artistico del duo formato da Mauro Romano e Aldo Laurenza. Provocatori, di impatto, i due musicisti portano in scena un mix di musica elettronica e il genere di poesia orale (sonora e vocale). Il divertimento e il coinvolgimento sono assicurati.

CASE SPARSE FEST non è solo un festival di musica. Gravitano intorno all’evento numerose partnership che arricchiscono il programma: l’associazione CamminaMainarde porterà i visitatori ad intraprendere escursioni naturalistiche nell’Alta Valle del Volturno; Sport e natura con le E-bike di Natural… mente Trekking, l’associazione di sportiva di Castel di Sangro; il gemellaggio con l’Eddie Lang Jazz Festival e l’associazione Fonticelle di Frosolone con la quale saranno toccate tematiche artistiche e culturali attraverso uno spazio espositivo; l’immancabile stand gastronomico che allieterà i presenti dall’aperitivo fino a tarda notte.

Un appuntamento estivo imperdibile che arricchirà il cartellone degli eventi della provincia di Isernia. Una proposta culturale che si pone l’obiettivo di offrire al pubblico residente del Molise e ai turisti una due giorni di arte, di musica e di intrattenimento di qualità.

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Regionali/ Di Lisa: Storia di una disfatta inseguita (e raggiunta)

Scriviamo un’altra storia, era lo slogan di Gravina e del cosiddetto “campo largo”, diventato
rapidamente “campo basso” ed infine “campo santo”. Un’altra storia che scriverà però il
centrodestra. L’ennesima. Il centrosinistra, o “campo” in qualsiasi salsa, al più la leggerà, ma non credo avrà la capacità di trarne alcun insegnamento. Non lo ha mai fatto.

A quasi due settimane dalla disfatta si leggono dichiarazioni sconcertanti. Le elezioni si possono
anche perdere, perché magari non ci sono le condizioni per vincerle. Ma non è questo il caso.
Infatti il quadro all’interno del quale si sono svolte le elezioni regionali descrive un Molise che vive una crisi senza precedenti, con un decremento della popolazione – in percentuale il più alto d’Italia e con la pesante modificazione della struttura demografica, determinata dalla perdita
soprattutto della frazione più giovane e l’ulteriore invecchiamento della società.

Nel giro di pochi anni il decremento demografico, che porta con sé anche un enorme problema di carattere democratico che nessuno analizza, è destinato a raddoppiare. Fra qualche anno ci sarà il Molise ma non i molisani. Il sistema sanitario pubblico è stato ormai completamente smantellato ed ha accumulato un debito stratosferico, la viabilità è in uno stato di degrado spaventoso, il sistema di trasporto è al collasso, la macchina amministrativa regionale è praticamente inesistente e quella rimasta è del tutto inefficiente, il sistema produttivo è ai minimi termini.


Di fronte a questo scenario solo qualche mese fa nessuno avrebbe scommesso sulla vittoria del
centrodestra. Ma il centrosinistra ha fatto di tutto per perdere. Infatti invece di partire da un confronto con le residue parti vive di questa società per fare una analisi vera della situazione e sviluppare proposte all’altezza della sfida che ha di fronte il Molise, per rimotivare, appassionare e a convincere che non solo è possibile ma doveroso provare ad invertire la rotta, il centrosinistra si è asserragliato e consumato in estenuanti discussioni solo sul
nome del candidato presidente. Che è importante se legato al progetto ed al programma, ma
sterile, ed oggettivamente noioso e stucchevole, nel modo in cui è stato affrontato: i nomi sono
importanti se funzionali al progetto ed al programma che si intende realizzare, altrimenti un nome vale l’altro. Ma qualcuno è riuscito ad intravedere una parvenza di progetto?

Il tavolo del centrosinistra più che aprire un cantiere con la società, che avrebbe dovuto avere
l’ambizione di salvare e far rinascere il Molise, si è distinto seguendo logiche stantie ed ha dato
l’impressione di essere ad un mercato delle vacche. Tali comportamenti mi hanno fatto venire in mente Flaiano: la situazione politica (del Molise) è grave ma non è seria.

Per non parlare della fase successiva, quella della costruzione delle liste. La destra ha riproposto tutta la giunta uscente con codazzo di consiglieri di maggioranza, ad eccezione di Toma, e il centrosinistra quasi tutta la giunta Frattura, ad eccezione di Frattura stesso, che un decennio fa pur di vincere si alleò organicamente con il “puparo del Molise”, definizione che prendo in prestito da una candidata del centrosinistra all’epoca fautrice dell’alleanza. Cosicché abbiamo assistito ad un revival da incubo, che ha riportato l’orologio della storia a dieci
anni fa. Con l’aggravante che a questo gioco a costruire la macchina del “tempo passato”, si sono aggiunte le comparse che dieci anni orsono si smarcarono dall’abbraccio con il “puparo”,
ricomponendo un cast ed una sceneggiatura da oscar. Il centrosinistra, Romano e grillini compresi, con una disinvoltura ed un cinismo disarmante ha candidato uomini provenienti dal centrodestra a dimostrazione che non solo non ha cercato di introdurre elementi di rottura e di superamento di questo sistema infeudato, marcio e dannoso per la collettività, funzionale unicamente alla occupazione di posti di potere, ma ha di fatto lavorato per la sua definitiva istituzionalizzazione.

Il cambio di paradigma avrebbe richiesto generosità e spirito di sacrificio, disponibilità a farsi da
parte, che nessun gruppo dirigente ha inteso fare. L’unico scopo è stato la propria sopravvivenza. Si poteva costruire il tanto declamato cambiamento su questo terreno?

Il centrosinistra ha seguito logiche e comportamenti sostanzialmente sovrapponibili a quelle del
centrodestra. Invece di puntare sulla politica ha messo in mora la politica ed ha rincorso il
centrodestra sul terreno del voto clientelare, familistico, “puparo” docet, come se le elezioni
regionali fossero le elezioni di un grande condominio.

Gran parte dei responsabili della disfatta tacciono, non una analisi vera, seria. Gli stessi grillini che cinque anni fa da soli hanno ottenuto 64.875 voti, pari 38,5% dei voti validi, oggi con una
dichiarazione disarmante del coordinatore regionale affermano che “le elezioni Regionali hanno
dimostrato che non conta tanto la leadership né il programma in Molise, dove la differenza la
fanno i candidati, le conoscenze dirette”. Esattamente quanto affermato da Patriciello. Allora
anche i grillini nel 2018 hanno ottenuto quel risultato straordinario sulla base di una poderosa
macchina clientelare messa in campo? No. Piaccia o meno i pentastellati nel 2018 hanno
intercettato un malessere reale della società molisana, che chiedeva l’archiviazione di gruppi di
potere e delle logiche politiche che esprimevano, salvo poi ad adeguarsi rapidamente al sistema
che dichiaravano di voler archiviare.


Anche in Molise si può vincere con la politica e non solo con le reti clientelari. Bisogna crederci,
lavorare e comportarsi coerentemente. Nel programma di Gravina, persona a modo e rispettabile, e del centrosinistra, invece, non è citata una sola volta la parola politica, quasi fosse una parola blasfema. E poco conta se il centrodestra il programma non lo ha proprio presentato. Gioca seguendo quelle logiche e quei sistemi che non appartengono, o meglio non dovrebbero appartenere alla sinistra.

Se non è con la politica che si può governare e cambiare la società ma attraverso la conta degli
amici, compari, familiari, clienti, perché si vuole ammantare di politica una competizione tra
soggetti il cui unico scopo è l’occupazione di posti di potere lautamente remunerati? E perché chi non è direttamente interessato alla contesa dovrebbe appassionarsi e mobilitarsi?

Domenico Di Lisa

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Termoli/Accusa un malore mentre è in acqua, 82enne muore in spiaggia

Nella mattinata di oggi, un 82enne che si trovava sulla spiaggia Rio Vivo di Termoli all’improvviso ha avuto un malore mentre era in acqua.

Subito è intervenuto il bagnino della Compagnia del Mare, cercando di rianimare l’anziano, ma all’ arrivo dei medici del 118, si è potuto constatarne solo il decesso.

La vittima, originaria del Molise ma da tempo residente in Lombardia, era in vacanza a Termoli con la moglie.

Sul posto anche gli uomini della Capitaneria di Porto per la ricostruzione dell’accaduto. ( foto di repertorio).

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USA/ Ha salvato alcuni bambini che rischiavano di affogare ma è crollato per la stanchezza ed è morto

Un gesto eroico che gli è costato la vita.

Un papà statunitense di 43 anni è morto tragicamente mentre stava andando in barca vicino a Winnetka, nell’Illinois, dopo essersi tuffano per salvare alcuni bimbi caduti nelle acque del lago Michigan.

E’ riuscito a recuperare i piccoli portandoli vicino alla sua barca dove altri li hanno issati a bordo ma è stato travolto dalla fatica dell’impresa ed è morto salvando gli altri.

Il 43enne era uno dei sopravvissuti all’attentato alle Torri gemelle di New York. Nel 2001 infatti era al suo secondo giorno di lavoro al 61° piano della Torre Sud del World Trade Center quando gli aerei dirottati colpirono gli edifici.

L’uomo era riuscito a scappare prima che la torre crollasse definitivamente.

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Cronaca nazionale/ Autobus prende fuoco in galleria, 37 persone trasportate in ospedale

Momenti di panico e paura a causa di un forte e pericoloso incendio che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.

Un pullman ha preso fuoco ieri pomeriggio all’interno della galleria Monte Giugo sull’autostrada A12, nel tratto tra Recco e Nervi in direzione Genova.

Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco che hanno domato le fiamme nella galleria. Sono intervenuti anche la polizia stradale e i tecnici di Aspi.

Per i soccorsi impiegate anche sette ambulanze e due auto mediche. Diverse persone sono rimaste intossicate.
A causa del fuoco si è creato un denso fumo all’interno del tunnel.

L’ultimo aggiornamento parla di 37 persone trasportate negli ospedali genovesi di San Martino, Galliera e Villa Scassi.

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EnergyTime Spike Devils, il bomber arriva dal Venezuela: nel sestetto rossoblù l’opposto sarà Ivan Zanettin

Sempre più in alto, come lo slogan coniato a suo tempo da Mike Bongiorno. Il rapporto tra gli
EnergyTime Spike Devils Campobasso e l’universo degli opposti cresce, di stagione in stagione, e nelle sua terza esperienza consecutiva in cadetteria, è pronta a raggiungere vette alpine o andine, in considerazione della provenienza del bomber rossoblù per la stagione 2023/24.

Dopo Andrea Saraceno e Roberto Corrieri, la società rossoblù ha messo a disposizione del
riconfermato tecnico Mariano Maniscalco un attaccante di spessore assoluto e di categoria superiore come il venezuelano (ma formato italiano) Ivan Zanettin Romero. Nato nell’isola Margarita della nazione sudamericana, sino ai tredici anni ha avuto nel calcio la sua
passione sportiva. Poi la sua altezza all’epoca – già 178 centimetri – ha fatto sì che a scuola entrasse a far parte della Joel Rojas con cui, a diciassette anni, ha vinto il titolo statale a Yaracuy, oltre al titolo di mvp della competizione. Proprio a quell’età arriva anche il trasferimento in Italia ad Asti.

Qui, nel vivaio dell’Hasta Volley e complice anche qualche presenza in B2, parte la sua nuova vita di giocatore che, con una crescita fisica che lo porta a quota 195 centimetri, fa sì che la carriera del ventiseienne fuorimano viaggi con estrema rapidità passando per Modena prima in B2 e poi in B, quindi una stagione e mezza ad Ortona in A2, un’esperienza a Calci sempre nel secondo torneo nazionale, il campionato in cadetteria a Casarano, il ritorno in A2 a Castellana Grotte e, nell’ultimo torneo, l’avventura salentina col Galatone arrivando sino ad un passo dalla promozione in A3.

«Ed è quello l’obiettivo che ora voglio centrare a Campobasso», racconta senza mezzi termini
l’opposto impegnato, durante l’estate, anche come bagnino, perfetta testimonianza della propria fisicità. «Personalmente vivo ogni partita con tanta grinta e con voglia di dare il massimo. La mia mentalità è quella di dare il tutto per tutto in ogni circostanza. E se in Salento sono arrivato al 150%, in Molise voglio raggiungere il 200%. Personalmente, voglio fare ancora meglio e parto carico sin dalla vigilia di questa stagione. Ora come ora è prematuro fare pronostici a lungo andare, ma con certezza, prima o poi, io voglio conquistare la massima serie e sento che Campobasso, anche per quello che è il programma del club prospettatomi dai dirigenti, ha tutte le carte in regola per essere la piazza giusta».


Parlando di se stesso e del suo modo di stare in campo, Zanettin racconta anche di quella che è stata una maturazione personale giunta col tempo: «Nei primi anni, almeno sino ai ventuno, ero il classico opposto ‘ignorante’ di quelli convinti di dover spaccare il muro caricando sempre più il colpo. Col passare del tempo ho imparato a dosare potenza e scaltrezza, pronto a cercare il colpo migliore indipendentemente dalla situazione, perché l’obiettivo principale è quello di portare il punto a casa».

Determinazione, animo, grinta. Tutte caratteristiche che, in Sudamerica, si traducono nella
cosiddetta garra. «Questo è un aspetto che mi accompagna del mio inizio in Venezuela.
Nell’America latina l’intraprendenza è tutto, diversamente da come ho avuto modo di vedere,
alcune volte in Italia, dove c’è magari maggior spazio per la riflessione. Sin dagli anni del vivaio il fuoco anima le mie partite, anzi più sono acceso, meglio gioco. Del resto, questo modo di fare è un po’ un mio marchio di fabbrica ed è anche il modo con cui cerco di caricare i miei compagni di squadra».

Poi, rivolgendosi ai tifosi rossoblù, è pronto ad arringare la folla: «L’appello che rivolgo loro è
semplice: devono venire a vederci perché faremo di tutto per assicurare loro un bello spettacolo con un club che punta a fare molto bene. Sarà una gran bella avventura e, in questi casi, le emozioni forti è sempre bello viverle da vicino».

Da un giocatore come lui, peraltro, che ha iniziato il suo percorso al Nord ed ha poi proseguito con tanto Sud la propria carriera, c’è anche la possibilità di avere un quadro su quelle che sono le differenze tra i due universi. «Quello che posso dire è che nei gironi meridionali della cadetteria le squadre si rinforzano ogni anno di più e c’è maggiore passione e trasporto intorno alle squadre e non ci sono mai gare semplici perché tutte le squadre sono rognose. Al Nord, spesso, si finisce per giocare invece in ambienti ovattati con, comunque, una qualità complessiva media piuttosto alta. Personalmente, poter aver calore intorno mi carica e mi restituisce ancora più determinazione, come ad esempio è stato a Galatone».

Per Zanettin la serie B «è la mia Superlega. Punto sempre al massimo e per riuscire ad ottenere il meglio occorre costanza perché i playoff, dopo la stagione regolare, sono la fase principale del torneo. Alcuni elementi, dopo un torneo di vertice, ritengono che la post season sia più piana, ma è lì che inizia appieno la stagione. Ne so qualcosa per l’esperienza di Galatone, laddove, dopo una lunga serie di successi, la sconfitta nella seconda fase con Sarroch ha segnato il nostro percorso. Per questo serve sempre la medesima voglie ed essere al massimo. Le partite, occorre tenerlo bene a mente, finiscono solo quando cade a terra l’ultima palla ed è per questo che, personalmente, vivo la stagione come fosse all’inizio con la stessa voglia di allenarmi in ogni seduta e vivere al massimo qualsiasi match, perché, in questo torneo, fai bene solo se non molli di un centimetro ogni allenamento, ogni partita, ogni pallone. Questo è il mio compito dare il massimo ed anche di più, vivendo il torneo come la massima competizione con la giusta attenzione e senza sottovalutare nessuno».

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Sanità, mancano medici penitenziari, nuovo avviso Asrem

foto MDL 2019

L’Azienda sanitaria regionale del Molise (Asrem) ha approvato l’Avviso pubblico finalizzato all’assegnazione degli incarichi a tempo indeterminato per garantire l’assistenza medica presso gli Istituti penitenziari di Campobasso, Isernia e Larino.

Il provvedimento, a firma del Commissario straordinario Asrem Evelina Gollo, è stato emesso in quanto queste strutture sono sprovviste di personale medico con incarico a tempo indeterminato.

Inoltre, nei termini concessi da un precedente avviso “non è stata prodotta alcuna domanda per cui l’Azienda ha provveduto a prorogare gli incarichi a tempo determinato già in essere”.

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