2016 anno nero per i piccoli negozi, continua ancora l’emorragia di imprese

Il 2016 è stato l’anno nero per il commercio al dettaglio, soprattutto per i piccoli negozi,nemmeno il Natale è riuscito ad invertire il trend delle vendite: l’effetto è stato quasi nullo, come confermano i dati relativi al mese di dicembre, in calo sia sul mese che sull’anno precedente.
Continua l’emorragia di imprese: tra gennaio e dicembre del 2016 hanno abbassato la serranda quasi 25 mila negozi indipendenti, 15 mila nel centro nord dello Stivale e 10 mila nel Sud e nelle Isole. Il calo delle vendite riguarda soprattutto le attività commerciali di minori dimensioni: i piccoli esercizi fino a 5 addetti fanno registrare una riduzione annua del fatturato dell’1,8%, pari a circa un miliardo di euro in meno.
La Grande Distribuzione Organizzata registra, un incremento di fatturato dello 0,5% su tutto l’anno, che è dovuto sostanzialmente ai discount (2,0%) e specializzati (1,7%), nonostante la leggera ripresa dei consumi generali, che nel 2016 segna un aumento dello 1,4%. Un incremento non eccezionale,assorbito completamente dall’aumento dell’incidenza di spese fisse e servizi sui bilanci delle famiglie.
Sui negozi pesa l’accresciuta concorrenza dei canali digitali, ma a far danni è soprattutto quella sleale, esercitata dai circa 100mila venditori abusivi e irregolari d’Italia,il contesto in cui operano è sempre meno a misura di Piccola Media Impresa : nessuna piccola attività commerciale può rimanere aperta 24 ore per 7giorni, in un quadro in cui la spesa delle famiglie in beni e prodotti continua a diminuire. E’ necessario mettere in campo interventi per fermare la scomparsa delle attività commerciali nei centri urbani. A partire da un sostegno alle attività commerciali di vicinato, dall’estensione della cedolare secca alle locazioni alla riduzione dell’elevata imposizione fiscale, dall’Imu alla Tari, che grava sui negozi.
Alfredo Magnifico

Commenti Facebook