Nasce il Comitato molisano per il NO alla riforma costituzionale, cosiddetta “Renzi-Boschi”

Lunedì 25 Gennaio 2016, si è tenuta a Palazzo San Giorgio, a Campobasso, la prima riunione per la creazione del Comitato molisano per il NO alla riforma costituzionale, cosiddetta “Renzi-Boschi”. Tale comitato rappresenta una diramazione regionale del corrispondente Comitato Nazionale fondato da alcuni tra i più autorevoli studiosi di Diritto Costituzionale e giuristi italiani (tra gli altri, Alessandro Pace, che ne è il Presidente, Lorenza Carlassare, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky). Al comitato hanno aderito in molti, tra cittadini e formazioni politiche e sociali, tra cui al momento si annoverano ufficialmente Sinistra Ecologia e Libertà, Possibile, Partito dei Comunisti Italiani e Area Socialista.
Il comitato è in formazione, aperto a tutti coloro che ne condividano gli intenti ispiratori: esso non è animato dalla voglia di opporsi a Renzi e al suo governo, ma dal fine di divulgare, quanto più possibile, i contenuti della proposta di modifica della Costituzione senza scendere sul piano dello scontro strettamente politico, ricercato dallo stesso governo nel momento in cui lega la propria sopravvivenza agli esiti del Referendum; il Comitato, infatti, rifiuta questa logica, dal momento che la difesa della Costituzione va là di là della quotidiana polemica politica. Auspichiamo, quindi, la più ampia partecipazione di tutte le forze, da qualunque parte provengano, purché condividano questo approccio al tema.
Come affermato dalla Professoressa Carlassare, siamo rammaricati dell’esser costretti ad opporci a questa riforma: non siamo, infatti, fautori di un’ idea di cristallizzazione della Costituzione, ma crediamo che nessuna sua modifica possa essere in contrasto con quel principio democratico che ne costituisce il nucleo essenziale. Abbiamo sperato fino all’ ultimo che si potesse innovare il nostro assetto istituzionale in armonia con i principi faticosamente conquistati dai nostri Padri Costituenti. Purtroppo, però, la maggioranza non ha voluto ascoltare alcuna proposta alternativa al disegno prospettato da questa riforma che, invece, propone una irragionevole verticalizzazione del potere.
Ad essere in gioco, in definitiva, è la qualità della nostra democrazia e tale questione impone a tutti noi di non dare una paternità politica a questo Comitato, bensì di agire secondo una logica di cooperazione, animata dall’unico obiettivo di fermare questa riforma .
Chiunque voglia unirsi al Comitato può farlo scrivendo a: comitato_2016@libero.it

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