A distanza di alcuni giorni dall’ennesima proclamazione di sciopero dei dipendenti della Azienda GTM di Termoli, non registriamo nessuna reazione e nessuna azione tesa a scongiurare il rischio rinnovato di lasciare l’utenza senza la disponibilità del Trasporto Urbano. Le Parti coinvolte, nonostante l’obbligo che la loro funzione sociale ed istituzionale imporrebbe, si limitano semplicemente a prendere atto della informativa sullo sciopero. Ente Regionale, Ente Comunale ed Impresa appaiono pervasi dalla convinzione che la vertenza che li vede coinvolti sia fortuita conseguenza di fatti casuali ed imprevedibili e non invece, come noi pensiamo, di mancanza di atti concreti e di strumenti idonei da attivare con la dovuta tempestività. Non il caso quindi, ma una precisa volontà politica ed imprenditoriale di non occuparsi delle necessità, anche e soprattutto alimentari dei lavoratori; lavoratori che invece non possono e non vogliono rassegnarsi a questa inerzia e, per concrete necessità di dignitosa esistenza, sono costretti a ricordare ai soggetti citati che quello che accade al Trasporto collettivo di Termoli non può essere ricondotto al “fato”. Noi crediamo – afferma nella nota Giorgio Simonetti Filt Cgil – che in questi mesi siano emerse delle precise responsabilità che cercheremo di individuare attraverso il ricorso ai più opportuni strumenti, non esclusi quelli giudiziari.
Ci attendono poco più di dieci giorni da qui alla prossima azione di sciopero e, pertanto, crediamo che ci sia il tempo necessario per solleciti interventi amministrativi ed imprenditoriali, sia per evitare l’annunciato blocco dell’esercizio, previsto per il giorno 12 luglio, sia per ridare alle famiglie dei dipendenti la dovuta, attesa serenità da troppo tempo rinviata.
GTM, proclamato ennesimo sciopero il 12 luglio, nessuna reazione dall’ Azienda e dalla politica
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