Iorio scrive a Frattura: inidoneo e incapace a governare il Molise, dimettiti

Caro Frattura,
se come affermi io sono un fallito, sappi che tu sei un incapace, presuntuoso, rancoroso, assolutamente inidoneo a governare una regione complessa come il Molise. Se una qualsiasi critica, anche quella che parte da documenti oggettivi, ti spinge ad offendere gli avversari, sappi che ormai la maggior parte, se non tutti i molisani hanno capito di che pasta sei fatto. Sei un imbonitore di bassa lega che cerca di scaricare sempre sugli altri i propri limiti. Ha ragione Ulisse Di Giacomo nel ritenere il tempestivo intervento del governo sul riconoscimento dell’area di crisi come la certificazione dei vostri fallimenti.
Il guaio è che ora ci aspettano nove mesi di tavoli e contro tavoli, di strutture e sovrastrutture costose, di consulenze e quant’altro sarà necessario per porre qualche rimedio al disastro da te provocato.
Aggiungi che a settembre, spero in consiglio regionale, sarai costretto a dire finalmente una parola di chiarezza su quanto è accaduto in questi mesi nella tua Giunta regionale, su quali sono stati i motivi veri che hanno portato allo smantellamento delle attività programmate dai precedenti governi per raggiungere gli scarsi risultati per la maggior parte conditi da svariati interessi personali.
La politica locale non aveva mai raggiunto, né aveva mai potuto sopportare simili situazioni.
Ma l’assenza di un vero dibattito politico, anche tacitato da operazioni di sottogoverno a favore di qualche amico personale, hanno impedito e reso molto difficile anche il manifestarsi del dissenso.
Quale autorevolezza può più avere un segretario di partito favorita nel suo posto di lavoro in maniera eclatante e al di fuori di ogni prudenza amministrativa?
Come si possono tacere le tante questioni legate, dirittamente o indirettamente, ai tuoi interessi personali?
E mi riferisco alle biomasse, due torri, informatizzazione, formazione professionale… chi più ne ha più ne metta.
C’è una sola cosa da fare: dimettiti e restituisci la parola ai molisani che davvero non ne possono più.
Sen. Angelo Michele Iorio

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