Disservizi all’utenza, mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti e perfino interruzione del servizio di pulizie. Tutto questo sta accadendo ai Centri per l’Impiego di Campobasso e di Termoli. Tutto questo in un momento di crisi economica in cui c’è ancora maggior bisogno dei servizi erogati da questi uffici che, nell’intenzione del Governo centrale, vanno implementati e rafforzati. Ogni giorno infatti ivi si recano centinaia di lavoratori, disoccupati, inoccupati.
Il Consigliere Regionale delegato alle attività dei Centri per l’Impiego, Salvatore Micone, intende fare chiarezza su responsabilità e procedure.
“In attesa di ulteriori interventi normativi da parte del Governo centrale, anche in Molise, si è definito un nuovo assetto di competenze per l’erogazione dei servizi per il lavoro che, come nel resto d’Italia, ha comportato il passaggio della titolarità della funzione dalle Province alla Regione Molise, residuando però in capo alle Province la gestione del personale ivi impiegato.
In tal senso infatti le Province di Campobasso ed Isernia hanno siglato apposita Convenzione in data 31 marzo 2016 atta a sancire gli accordi per l’annualità 2016. Nelle convenzioni sono state individuate le rispettive funzioni con i relativi obblighi. I servizi per il lavoro sono così passati alla Regione Molise che si avvale tuttavia del personale delle Province che continua ad essere gestito appunto dalle Amministrazioni Provinciali. Così come la Regione si avvale delle sedi e della strumentazione delle Province. Tutto questo a fronte del riconoscimento di un finanziamento ministeriale e regionale alle Province. Tra gli accordi sottoscritti, le Province hanno assicurato di non interrompere il servizio pubblico garantendo, seppur nelle more delle nuove procedure selettive, di prorogare i contratti con i lavoratori precari dei Centri per l’Impiego. Il numero esiguo di lavoratori a tempo indeterminato non garantisce infatti l’erogazione dei servizi all’utenza. Si tratta infatti di dipendenti a tempo determinato che in anni ed anni di servizio prestato presso i Centri per l’Impiego hanno maturato un’elevata professionalità e specializzazione. Come ho più volte asserito in tavoli interistituzionali, la proroga di questi contratti è propedeutica a non interrompere servizi che sono classificati ormai come servizi essenziali (LEP – livelli essenziali delle prestazioni). Né è sufficiente il transito ai centri per l’Impiego di dipendenti con compiti amministrativi delle Province medesime. Presso i Centri per l’Impiego infatti si effettuano prestazioni specialistiche che richiedono, oltre un titolo di studio specifico, una altrettanto specifica esperienza maturata presso gli uffici che erogano servizi per il lavoro.
La Provincia di Isernia ha dato puntuale osservazione agli impegni assunti con la sub convenzione provvedendo, tra le altre cose, a prorogare i contratti con i precari del Centro per l’Impiego così da garantire il pubblico servizio.
Altrettanto non è accaduto presso la Provincia di Campobasso che, dopo l’adozione della deliberazione di Giunta atta a prorogare i contratti di lavoro in questione, non ha posto in essere gli adempimenti occorrenti per la stipula dei contratti e per il pagamento delle spettanze ai dipendenti. Con la conseguenza grave che i lavoratori si recano a lavorare senza contratto e senza retribuzione dallo scorso mese di aprile. Non si comprende come si possa accettare che in un Ente pubblico, che dovrebbe essere il garante del rispetto dei principi costituzionali e della legge, dell’efficienza e dell’efficacia amministrativa, i lavoratori si rechino a lavorare senza un contratto. Ci si sarebbe aspettato che, in assenza delle condizioni giuridiche per la proroga contrattuale, la Giunta o il dirigente competente della Provincia di Campobasso avesse messo per iscritto l’impossibilità di procedere alle proroghe contrattuali. Non è accettabile che la Provincia di Campobasso abbia acconsentito a prestazioni di lavoro di fatto, senza contratto, senza stipendi, senza contributi.
E’ questa una situazione incresciosa che non si può condividere e di cui si auspica l’immediata cessazione con il contestuale ripristino di una sana gestione amministrativa.
L’ultima di tante situazioni imbarazzanti si è verificata lo scorso 28 giugno quando la Provincia ha disattivato i computer dei dipendenti a tempo determinato impedendo loro di erogare i servizi all’utenza con la conseguenza che, nella giornata di ieri, centinaia di lavoratori sostavano davanti le porte del Centro per l’Impiego di Campobasso. Il mio invito è quello volto a far valere il buon senso, assicurando i servizi ai cittadini ed evitando che si ripetano i disservizi degli ultimi giorni soprattutto in vista della presa in carico dei 3000 lavoratori provenienti dall’area di crisi cui dovrà essere garantita una serie di azioni da parte dei Centri per l’Impiego propedeutiche alla loro ricollocazione lavorativa.
Essendo ormai quella dei servizi per il lavoro una funzione regionale, la Regione Molise di tutte le relative attività risponde in prima persona verso il Ministero del Lavoro. Pertanto, se questo stato di disservizio dovesse proseguire, la Regione Molise si vedrà costretta a rinegoziare la Convenzione siglata con il medesimo Ministero statuendo l’esclusione completa delle Province dalla gestione dei servizi per il lavoro, revocando di conseguenza gli accordi presi con le medesime ed avocando a sé ogni attività ivi compresa la gestione del personale”.
Centri per l’Impiego: se la Provincia non ottempera agli obblighi la Regione si vedrà costretta alla gestione dei servizi per il lavoro
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