Regione Lazio, molisani protagonisti: bene Smeriglio, Righini e Di Biase

I vincitori (non pochi) e, immancabilmente, i vinti (tanti). Ma all’indomani della proclamazione dei nuovi consiglieri regionali nel Lazio, non mancano sorprese positive per la comunità molisana di Roma.
Nel centrosinistra sorride, ad esempio, Massimiliano Smeriglio, già vicepresidente della Regione Lazio, originario di Termoli. I “suoi” due candidati, Marta Bonafoni e Gino De Paolis, sono arrivati al primo e secondo posto per preferenze (rispettivamente 6.520 e 5.461) nella Lista Zingaretti. La Bonafoni, giornalista professionista (è stata direttrice di Radio Popolare Roma), ha trascorso il giovedì precedente le elezioni nella sede di “Forche Caudine”, tra l’altro limitrofa alla sua abitazione nel quartiere San Giovanni, ricevendo il supporto di una parte cospicua della comunità molisana di Roma.
Bene è andata ad un altro termolese, questa volta di nascita: Giancarlo Righini, 50 anni, laurea in giurisprudenza, residente ai Castelli Romani, che con Fratelli d’Italia ha raccolto ben 10.583 preferenze, secondo degli eletti nel partito di Giorgia Meloni.
Nel Pd netta affermazione per Michela Di Biase, moglie del ministro Dario Franceschini, attualmente consigliere comunale a Roma, originaria di Bonefro: 12.963 le preferenze ottenute, seconda degli eletti. Entra con lei anche Marco Vincenzi (sesto con 10.911 preferenze), ex sindaco di Tivoli, sostenuto da numerosi molisani, in particolare da buona parte della comunità di Capracotta, residente tra la città tiberina e Guidonia: Vincenzi ha trascorso un pomeriggio nella sede di “Forche Caudine”, ribadendo i suoi legami con la comunità molisana. Non ce l’ha fatta, invece, un po’ a sorpresa, Michele Civita, ex assessore regionale alle Politiche del territorio, della Mobilità e dei Rifiuti, 58 anni, genitori di Acquaviva Collecroce (il padre è stato anche sindaco del paese): è giunto quattordicesimo nella lista del Pd con 6.355 preferenze.
Due candidati più giovani, legati alla comunità molisana, non ce l’hanno fatta per un pelo, risultando entrambi primi dei non eletti: insufficienti le  958 preferenze conquistate da Rocco Berardo, 43 anni, genitori di Duronia, candidato con +Europa di Emma Bonino; beffa ancora più pesante per Fernando Fioramonti, collegio di Frosinone, moglie originaria di Campobasso: nonostante le sue ben 2.447 preferenze con il M5S è stato battuto di poco da un candidato di Sora.
Fuori dalla Pisana e preferenze a tre cifre per la giovanissima Valentina De Paola originaria di Sant’Elena, quota 333 con la Lega (il padre, il compianto Pierluigi, era vicesegretario di Forche Caudine); Giuseppe Lalli, 71 anni, nato a Bonefro, quota 224 con Forza Italia; Marco Franchitti, padre di Filignano e madre di Scapoli, quota 141 con la Lista Nathan di Sergio PirozziMaria Concetta Maiello, nata a Isernia, 44 anni, quota 119 con Energie per l’Italia;
Non ce l’ha fatta nemmeno l’architetto Antonello Ciancio, candidato al Senato collegio 3 di Roma con Liberi e Uguali: la moglie è Letizia Battista di Campobasso.

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