Di Giacomo (Ass. Cultura e Solidarietà) – Condivido diffuso sconcerto molisani per allargamento Giunta. L’emergenza sociale richiede altro

Raccolgo e condivido il diffuso sentimento di sconcerto dei molisani rispetto alla notizia
che la maggioranza politica alla Regione si sta preparando all’allargamento della Giunta
che all’inizio del prossimo anno dovrebbe passare da 7 a 9 componenti, compreso il
presidente e il sottosegretario, nuova figura istituzionale da introdurre. Compresi i
componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio (5) e i 4 presidenti di Commissioni
Permanenti ci troveremmo a 18 rappresentanti consiliari su 21 con incarichi istituzionali.
Una situazione che non si è mai verificata prima. Così Aldo Di Giacomo presidente
dell’Associazione Cultura e Solidarietà per il quale il costo della politica e l’aumento delle
postazioni di potere prevalgono sui problemi reali della comunità molisana. So bene che è
una recente normativa nazionale a consentire i nuovi assessori e il sottosegretario e per
questo – aggiunge – mi chiedo quale principio l’abbia ispirata se non quello di trovare un
posto per tutti con apparati di segreteria e ulteriori spese a carico della nostra
popolazione. I cosiddetti “saldi invariati” contenuti nel testo della legge 8 agosto 2025,
numero 122, del governo Meloni, approvata dal Parlamento e entrata in vigore il 24 agosto
2025, è evidente che sono solo un “alibi” per un’operazione tutta ed esclusiva finalizzata
alla moltiplicazione di poltrone. Sconcerta il fatto che i coordinatori regionali dei partiti
molisani del centrodestra nella riunione dedicata alla “spartizione” indichino, secondo
quanto riferiscono i media, i problemi più urgenti da affrontare come i piani sanità e i
trasporti ma trovino il tempo solo per dedicarsi ai nuovi incarichi. Il Molise – continua il
presidente di Cultura e Solidarietà – ha bisogno di risposte immediate alle sempre più
gravi emergenze sociali e le nubi che si profilano sul futuro del pastificio “La Molisana”
dopo i dazi annunciati da Trump dovrebbero allarmare la politica per le conseguenze
dirette sull’economia locale e l’occupazione. C’è bisogno di un sussulto della società civile
molisana.

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