Commissione Banche, parla Visco: «Mai detto che andava tutto bene»

Il governatore di Bankitalia difende l’attività di vigilanza: «Abbiamo sottolineato la cattiva gestione di alcune banche. Nessuna pressione per la Popolare di Vicenza»

di Renato Benedetto www.corriere.it

Alla base della crisi del sistema finanziario italiano non c’è «una vigilanza disattenta, ma la peggiore crisi economica nella storia del nostro Paese». Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia fresco di riconferma, parlando davanti alla Commissione parlamentare sulle banche a palazzo San Macuto, difende prima di tutto l’attività svolta dall’istituto centrale, al centro della polemica politica, accusato dal Pd sia nei giorni del suo rinnovo, a fine ottobre, sia poi in commissione di non aver vigilato a dovere su un sistema bancario che stava mostrando le sue falle. «La mala gestio di alcune banche, comunque, c’è stata — puntualizza Visco — e l’abbiamo più volte sottolineato; le gravissime condizioni dell’economia hanno fatto esplodere le situazioni patologiche». Legge una memoria, davanti alla Commissione, in attesa delle domande di deputati e senatori, e spiega: «Nell’opinione di alcuni la Banca d’Italia avrebbe sempre detto che «andava tutto bene» e avrebbe sottovalutato la situazione quando con la seconda recessione, innescata nel 2011 dalla crisi dei debiti sovrani, una nuova ondata di deterioramento della qualità dei crediti si è aggiunta a quella sopportata dalle banche nel triennio precedente. Non è vero».
Etruria, gli incontri con Renzi
È con le domande — ad aprire è il presidente della Commissione Pier Ferdinando Casini — che si arriba a parlare di Etruria. «Su Banca Etruria — inizia Visco — non voglio dire che non me ne importava niente…», però rispetto alla crisi economica nel complesso di cui si doveva occupare «il mio livello di attenzione modesta». Visco ricorda di aver avuto più incontri con l’allora premier Matteo Renzi: «Nel primo parlammo di boy scout, nel secondo di economia, come nel terzo. Fu allora, presenti anche Delrio e Padoan, che mi chiese: “Perché questi di Vicenza vogliono prendere questi di Arezzo?”. Io non risposi». La prese come una battuta (sugli «orafi» che si vogliono prendere a vicenda). «In un altro incontro, a richiesta di informazioni su banche in difficoltà io risposti a Renzi che di banche in difficoltà io parlo solo con il ministro. Lui la domanda la fece e io non risposi».

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