Attentato all’aeroporto di Istanbul: verifiche su presenza vittime italiane. Scalo torna operativo

Il giorno dopo l’attacco con almeno 36 morti, l’imperativo è riportare tutto alla normalità in tempo record per dimostrare che il Paese non ha paura. Una donna arrestata nella notte: si tratterebbe del settimo componente del commando. Complici dei kamikaze ancora in fuga. Sarebbero arrivati ad Ataturk con i taxi, come a Bruxelles

di CHIARA SPAGNOLO www.repubblica.it

ISTANBUL – Dodici ore dopo l’attentato kamikaze che ha riportato il terrore a Istanbul, si torna a volare all’aeroporto di Ataturk. Il sangue è stato lavato a tempo di record, nella zona del terminal dei voli internazionali, dove uomini armati di pistole e kalashnikov, martedì sera alla 22,10, hanno sparato sulla polizia e sulla folla e poi si sono fatti esplodere. L’imperativo categorico è riportare tutto alla normalità in tempo record, per dimostrare che il Paese non ha paura.

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Almeno 36 i morti e 147 i feriti tra poliziotti, personale in servizio nello scalo e viaggiatori. Una donna è stata arrestata ieri sera: secondo le prima informazioni, si tratterebbe del settimo componente del commando. Complici dei kamikaze sarebbero riusciti a scappare nel caos seguito alle tre esplosioni.

A poche ore, intanto, si cerca di ricostruire quanto avvenuto prima della tragedia. Dalle prime indicazioni fornite nella notte dal primo ministro Binali Yildirim “tre attentatori si sono fatti esplodere dopo aver aperto il fuoco” con kalashnikov nell’area del terminal riservato ai voli internaizonali. I tre, sempre secondo quanto ha riferito il premier, sarebbero arrivati in zona a bordo di taxi, come accadde nell’attentato all’aeroporto di Bruxelles. Secondo le prime informazioni, tutto fa pensare che dietro la strage ci siano militanti dello Stato islamico.

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