Decathlon è stata fondata nel 1976 in Francia da Michel Leclercq ed è l’azienda leader nella creazione e distribuzione di prodotti e tecnologie sportive per principianti e appassionati. Il primo negozio con marchio Decathlon in Italia viene aperto nel 1993 a Baranzate, in provincia di Milano, e nel 1995 ne nascono altri due a Corsico e Lissone, oggi ne conta oltre 90 distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Boccardo (Uil), Masterplan Molise sbagliato nel metodo e limitato nel merito
“Occorre una vera sterzata sul Masterplan del Molise. In assenza di un diverso metodo e di veri contenuti progettuali, avvertiamo il rischio che le risorse economiche si trasformino da opportunità per lo sviluppo in occasione per fare clientele, lasciando immodificata la realtà produttiva ed economica e, quel che è peggio, lasciando senza risposte la sfiducia, quando non la disperazione, che si avverte nella popolazione.”
Progetto “Questo non è amore” San Valentino : incontro con gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Ripalimosani
Nell’ambito del progetto “…Questo non è amore”, partito nel luglio 2016 con il Camper itinerante della Polizia di Stato che ha fatto tappa in diversi Comuni della Provincia di Campobasso, il giorno 14 febbraio 2017 la Questura di Campobasso ha avviato una campagna informativa che verrà effettuata presso le attività commerciali ove abitualmente il giorno di San Valentino vengono acquistati dei “pensierini” da regalare alla persona amata.
Servizi per i bambini disabili, il sindaco Lombardi: la classe politica nazionale ha dimostrato tutta la propria inadeguatezza
Come si fa a paragonare la bellezza di un campo da golf, con i suoi immensi spazi di verde, il profumo delle piante, il silenzio interrotto solo dagli uccellini e dal rumore del vento, con la ridicola condizione dei servizi per i bambini disabili?
Fit&Boxe è sinonimo di successo al Cus Molise
La Special Class organizzata dal centro universitario sportivo con la preziosa e sapiente regia di Licia Frabotta e della Fit&Boxe Academy®, ha raccolto consensi e applausi da appassionati della specialità e da semplici curiosi, accorsi numerosi al Palaunimol. Buono il riscontro di partecipanti, arrivati anche da fuori regione.
Angolo del fisioterapista / dito a scatto (tenosinovite sclerosante )
Il “dito a scatto” ( tenosinovite sclerosante) è un fenomeno abbastanza frequente che insorge in presenza di una malattia infiammatoria a carico della membrana che avvolge i tendini flessori delle dita e che ha il compito di facilitare il loro scorrimento nel canale che li accoglie.
L’infiammazione determina il restringimento della guaina tendinea che quindi “strozza” i tendini (si parla infatti di tenosinovite stenosante), che di conseguenza, a monte dell’ostacolo, si dilatano a formare un nodulo. Questa formazione, proprio per la sua presenza, riduce ulteriormente la possibilità di scorrimento. In questo modo si crea un conflitto meccanico che contribuisce ad alimentare l’infiammazione in un circolo vizioso.
Il “dito a scatto” si presenta in genere senza causa apparente. Talvolta può essere riconducibile a un’attività lavorativa che richiede l’uso ripetitivo di attrezzi (pinze, forbici, cacciavite, ecc). In alcuni casi si accompagna all’artrite reumatoide o all’artrosi della mano. Colpisce soprattutto le donne attorno ai 50-60 anni. In rari casi è presente nel lattante, per lo più a livello del pollice che viene mantenuto flesso; questo è l’elemento che induce i genitori a ricorrere al medico.
Sintomatologia
All’inizio la sintomatologia della sola infiammazione della membrana (tenovaginalite) si manifesta con dolore durante il movimento delle dita, e con un crepitìo che si apprezza anche alla palpazione, paragonabile al calpestìo della neve fresca. Con il persistere della patologia si arriva a un momento in cui l’ingrossamento del tendine fa estrema fatica a superare la puleggia, normalmente quella in corrispondenza della testa metacarpale, ma una volta che è riuscito a superare l’ostacolo non riesce più a tornare indietro perché la forza dei muscoli estensori è minore rispetto a quella dei flessori. Avviene così che per aprire la mano occorra una contrazione molto più energica del normale, che alla fine riesce a far superare all’improvviso l’ostacolo, determinando il fenomeno dello scatto.
Il fenomeno del dito a scatto può colpire tutte le dita ma predilige il 1° dito, il 3° e il 4°; può coinvolgerne uno solo oppure più dita, contemporaneamente o in successione.
Il paziente si rivolge al medico per la presenza di dolore alla flesso-estensione, talora per la presenza del fenomeno dello scatto in assenza di dolore.
La diagnosi è essenzialmente clinica basandosi sulla evidenza dello scatto e sul riscontro, alla palpazione della metacarpo-falangea, di un nodulo che scorre avanti e indietro in modo sincrono con la flesso estensione del dito. In uno stadio successivo il dito può rimanere bloccato in estensione o flessione.
Classificazione secondo Green
Grado Quadro clinico
I Dolore, edema, movimenti irregolari del dito
II Blocco in flessione correggibile attivamente
III Blocco in flessione correggibile passivamente
IV Blocco in flessione non correggibile
Trattamento
Trattamento per Sintomi lievi o poco frequenti (terapia conservativa)
Evitare i movimenti manuali ripetuti: per almeno tre o quattro settimane evitare le attività che richiedono frequenti movimenti di presa, la chiusura delle dita a pugno o l’uso prolungato di macchinari che vibrano.
Esercizi per le dita: il professionista sanitario può anche suggerire di svolgere esercizi delicati che aiutino a mantenere la mobilità articolare del dito coinvolto.
Steccatura: il medico può prescrivere al paziente di indossare un tutore per mantenere il dito colpito in posizione estesa, per un tempo massimo di sei settimane. L’immobilizzazione mediante steccatura consente di porre in una condizione di riposo l’articolazione coinvolta ed impedisce di richiudere a pugno le dita durante il riposo notturno (questo può contribuire ad attenuare il dolore associato ai movimenti della mano al mattino).
Terapia fisica : ultrasuoni; laserterapia; diatermia
Trattamento per i casi più gravi
Farmaci
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): possono alleviare il gonfiore provocato dalla costrizione della guaina sinoviale. I FANS consentono anche di lenire il dolore associato allo scatto.
Terapia locale mediante infiltrazione di steroidi: l’iniezione di un farmaco steroideo, in corrispondenza della membrana del tendine, può consentire di ridurre la condizione infiammatoria. Tale trattamento è efficace se somministrato subito dopo l’esordio dei sintomi legati al disturbo, in quanto risulta utile soprattutto nelle forme acute. La terapia locale con infiltrazione comporta dei rischi connessi ai possibili danni al tendine (rottura patologica), e non assicura la risoluzione completa della malattia. Le iniezioni potrebbero essere meno efficaci in pazienti affetti da altre patologie, come l’artrite reumatoide o il diabete.
Chirurgia
Liberazione percutanea del dito a scatto (o release percutaneo): in questa procedura chirurgica, eseguita in anestesia locale, il medico chirurgo utilizza un ago per riportare alla posizione normale il dito bloccato. Il release percutaneo è più efficace se applicato ad indice, anulare e medio.
Intervento chirurgico: la tenolisi dei flessori rappresenta una procedura chirurgica utile a migliorare i movimenti delle dita attraverso la liberazione del tendine dalle aderenze che ne limitano lo scorrimento, al fine di ripristinarne la sua normale funzionalità. Dopo l’intervento è necessario osservare un periodo di riposo. Nella maggior parte dei pazienti si assiste ad un miglioramento già nei giorni successivi all’intervento, ma il recupero completo può richiedere fino a tre mesi. Ricorrere alla fisioterapia può contribuire a raggiungere un esito positivo al trattamento
Dott. Domenico Coladangelo Fisioterapista
Sanità regionale, integrazione pubblico-privato. Scarabeo: nessuna risposta dalla Regione sui diritti-doveri delle strutture private
“Lo scorso mese di ottobre – afferma il consigliere Massimiliano Scarabeo – ho formalmente inviato apposita interrogazione affinchè la Regione Molise monitorasse e accertasse la presenza dei requisiti organizzativi delle strutture sanitarie private, fin dal primo momento in cui avviene l’erogazione delle prestazioni e dei trattamenti resi in regime di accreditamento e perciò fatturati alla Regione stessa. Questo perché, i requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie, sono alla base del rapporto di accreditamento delle strutture private con la Regione Molise.
Maria Guia Federico ha assunto le funzioni di Prefetto di Campobasso
Oggi, 13 febbraio 2017, la Dott.ssa Maria Guia Federico ha assunto le funzioni di Prefetto di Campobasso, al posto di Francescopaolo Di Menna che è andato in congedo.
Di seguito la lettera di saluto:
Stalking, 36enne denunciato dalla ex, pedinata e denigrata su social
Seguiva l’ex moglie ovunque andasse, la perseguitava con telefonate ed sms e la denigrava sui social network. Alla fine la donna ha trovato il coraggio di denunciarlo. Così, un 36enne della provincia isernina non potrà più avvicinarsi ai luoghi frequentati dall’ex.
Neurochirurgia, la nuova organizzazione. Frattura: garantite in Molise tutte le attività
“Tutte le attività di neurochirurgia saranno conservate in Molise secondo un modello che, nel rispetto degli standard ministeriali, garantirà condizioni di maggiore sicurezza al paziente e agli operatori sanitari con un aumento della qualità degli interventi sia in regime ordinario sia in quello di emergenza”.