Sanità regionale, integrazione pubblico-privato. Scarabeo: nessuna risposta dalla Regione sui diritti-doveri delle strutture private

“Lo scorso mese di ottobre – afferma il consigliere Massimiliano Scarabeo – ho formalmente inviato apposita interrogazione affinchè la Regione Molise monitorasse e accertasse la presenza dei requisiti organizzativi delle strutture sanitarie private, fin dal primo momento in cui avviene l’erogazione delle prestazioni e dei trattamenti resi in regime di accreditamento e perciò fatturati alla Regione stessa. Questo perché, i requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie, sono alla base del rapporto di accreditamento delle strutture private con la Regione Molise. Ad oggi, senza ricevere una risposta esaustiva da parte del Governatore, – continua Scarabeo – mi son visto costretto a riformulare la richiesta, relativamente al rapporto intercorrente con la Fondazione Giovanni Paolo II, che secondo il Piano Operativo diventerà un partner importante per la sanità regionale, attraverso la fusione con l’Ospedale Cardarelli di Campobasso. In modo particolare, ho chiesto se tali requisiti permangono, soprattutto in riferimento alla dotazione organica della struttura privata che rappresenta un elemento imprescindibile per il successivo pagamento delle prestazioni erogate. Data la situazione del sistema sanitario regionale e un nuovo scenario che andrebbe a prospettarsi con l’integrazione pubblico-privato, queste caratteristiche vanno tenute bene in considerazione, soprattutto quelle finalizzate al raggiungimento della qualità delle prestazioni sanitarie, affinchè vengano svolte in un regime di uguaglianza di diritti e quindi di doveri tra tutte le strutture, al fine di offrire una libera scelta agli assistiti. Principi, peraltro già previsti da una specifica Legge Regionale che detta le norme in materia di autorizzazione e esercizio di attività sanitarie e socio-sanitarie, per garantire l’erogazione di prestazioni efficaci e sicure.

Ma, oltre a questo, vi è la questione legata al rimborso delle prestazioni e dei farmaci, in modo particolare ho chiesto nuovamente in che misura vengono rimborsati i farmaci oncologici ad elevato costo per la cura delle malattie tumorali, che, secondo le norme contemplate dal Decreto del Commissario ad Acta della Regione Molise, n. 51 del 07/08/2015, vanno pagati nella misura che non superi il loro costo d’acquisto. Questo perché sia chiaro a tutti se la Regione Molise controlla e in che modo, le spese sanitarie di un comparto che vede assorbire oltre l’ottanta per cento del proprio bilancio totale. Insomma – conclude il consigliere –  una richiesta più che legittima per verificare e rendere palese un rapporto che sia equo, onesto e proficuo soprattutto per il cittadino che, alla fine, è l’unico a pagare, sia sulla propia pelle che nelle proprie tasche. Integrazione pubblico –privato? D’accordo, ma solo se le regole valgono per tutti e tutti le rispettano!”

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