sabato, Settembre 20, 2025
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Vertenza Seac: i sindacati revocano lo sciopero

In merito alla vertenza Seac e alla soluzione trovata di riassorbimento degli autisti licenziati le sigle sindacali Faisa Cisal, Filt Cgil, Uil e Ugla per mezzo di una nota informano della revoca dello sciopero programmato per il giorno 27 novembre nei confronti della Seac, società esercente il TPL per il Comune di Campobasso.

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Perriera: necessarie le basi per un dialogo per non commettere gli stessi errori

Impegnato a Roma per l’esecutivo nazionale del partito e per la presentazione di alcuni emendamenti alla Legge di Stabilità, invio adesso un commento di risposta al comunicato del segretario regionale del Pd che solo qualche giorno fa, a mio avviso, come Alice nel paese delle meraviglie, si sveglia e manda una e-mail ai partiti di ”Ulivo 2.0” come se, in questi mesi, non fosse successo nulla.
Leggo tanti interventi, molti polemici a prescindere e che al dunque non hanno, mi pare, molte argomentazioni, se non preconcetti.
Ne leggo altri che parlano di generici fallimenti, errori fatti, tentativi di tornare nel giusto e mi chiedo perchè non si fanno nomi e cognomi o, ancora, perchè un politico non debba poter rendersi conto che la persona sulla quale si è puntato non ha mantenuto gli impegni presi.
Critiche, critiche e critiche a priori, preconcetti inutili, e inutili per tutti, sui quali cade come un macigno la frase ricorrente “Vedete il da farsi perché qui, in Molise, stiamo morendo”.
Frase concreta, pragmatica, seria.
Frase che condivido con convinzione chiedendo aiuto a tutti coloro i quali siano convinti che il Molise è in alto mare, senza timone e senza una rotta tracciata, se non le linee programmatiche di “Ulivo 2.0”.
Frase che è molto vicina alla mia idea di ripresa che ci impone di cominciare a ricostruire, piuttosto che restaurare, con una classe politica che deve ricominciare dalla base. Dai progetti più semplici, come ascoltare, piuttosto che parlare.
Si parla, solo ora, di questa e-mail, inviata un paio di giorni fa, con un troppo generico oggetto; uno stringato ordine del giorno, nel quale non si legge alcun segnale di discontinuità rispetto, sempre a mio avviso, alla disastrosa gestione Frattura.
Una e-mail che non tiene conto della principale condito sine qua non, ampiamente e dettagliatamente esposta alla signora Fanelli nel corso della prima e ultima telefonata di quest’estate: “Italia dei Valori non si siederà in nessun tavolo di trattativa nel quale non sia chiaro che Frattura non sarà più il candidato proposto”.
A questo si aggiunge che non siederemo mai in tavoli di una coalizione che non sia composta esclusivamente (e aggiungerei ovviamente) da partiti di centro sinistra.
Senza queste premesse non può esserci alcun tavolo, incontro o condivisione di progetti con il PD.
E’ probabile che in futuro si potranno fare altri errori ma è importante essere coscienti e consapevoli che non è possibile rifare quelli fatti fino ad oggi, che stanno distruggendo la nostra straordinaria regione e quello di sostenere Paolo Frattura alle passate elezioni si è dimostrato tale.

Ivan Perriera IdV

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Abruzzo e Molise. Autonomia e Cooperazione

Nella splendida cornice del Santuario della Madonna di Canneto, a due passi dal Trigno, si è svolta la 2° Festa Interregionale dell’Arma dei Carabinieri, alla presenza di Prefetti, Autorità Civili e Militari, Associazioni di Carabinieri in Congedo, Sindaci e delegazioni provenienti da L’Aquila, Teramo, Avezzano, Chieti, Pescara, Sulmona, Vasto e dalle principali località del Molise. Il Generale della Legione Abruzzo e Molise, Generale Michele Sirimarco ha illustrato le ragioni che lo hanno indotto a scegliere il Santuario posto a confine tra le due regioni per celebrare la “Virgo Fidelis” dopo aver promosso nel 2016 la 1° Festa dell’Arma a San Gabriele sul Gran Sasso. Poco meno di 500 persone sono state accolte dal Gonfalone di Roccavivara, a cui si sarebbero potuti accompagnare i Gonfaloni della Provincia e della Regione, e dal Vescovo di Trivento che ha egregiamente richiamato i tratti culturali comuni ed il cammino millenario che ha sempre unito abruzzesi e molisani a livello storico, religioso, economico e sociale. Un evento in cui non ci si è soffermati su ciò che ci separa bensì su ciò che unisce le due regioni. Sulla stessa falsariga il 10 settembre si erano ritrovati 400 delegati del Sindacato Pensionati della CGIL di Abruzzo e Molise in una manifestazione svoltasi a Castel del Giudice sul fiume Sangro, per ragionare insieme sullo sviluppo locale, sul welfare-state nelle aree interne, sulle potenzialità dell’agricoltura e sulle nuove opportunità di lavoro connesse con l’invecchiamento attivo e sui servizi agli anziani. Da anni la CISL si è strutturata a livello interregionale con una Direzione e una Segreteria di Abruzzo e Molise, lavorando insieme, formando i delegati delle due regioni, confrontandosi sulle vertenze locali e definendo un’agenda per il futuro congiuntamente. La Chiesa non si è mai divisa, tanto è vero che la Conferenza Episcopale è rimasta Interregonale e coinvolge le 11 Diocesi e le 11 Caritas di Abruzzo e Molise in un coordinamento unitario. Diverse Associazioni Imprenditoriali e alcuni Ordini Professionali si sono dati volontariamente delle sedi di cooperazione interregionale per qualificare e rendere più efficace la propria funzione di rappresentanza, e non mancano le spinte a intensificare ulteriormente questa collaborazione. In Molise si registra una generalizzata avversione preconcetta a qualsiasi ipotesi di confronto con l’Abruzzo, confondendo in modo strumentale la tutela dell’Autonomia sancita in Costituzione e che nessun mette in discussione con la possibilità di misurarsi in positivo su progetti unitari avendo a riferimento una cornice più ampia con  1,7 milioni di abitanti, 6 Province, 3 Università e una miriade di Centri Studi che potrebbero alimentare in positivo scambi di buone pratiche tre le due regioni. E’ giusto difendere l’Autonomia del Molise faticosamente raggiunta dopo secoli di frammentazioni tra Terra di Capitanata e Terra di Lavoro, sballottati, scomposti e ricomposti tra Campania, Puglia e Abruzzo. Il punto non è questo, ma la capacità di saper sperimentare un modello di cooperazione rafforzata contemplata dalla Costituzione che preservando l’Autonomia ci permetterebbe di condividere un cammino comune con l’Abruzzo a livello ecclesiastico ( già c’è ), sindacale ( già c’è ), della legalità ( già c’è ) e istituzionale ( manca ).  Come mi diceva stamattina un Ufficiale dei Carabinieri di Termoli che presta servizio in Abruzzo “ prima si avvia una cooperazione tra le due regioni e meglio sarà per il Molise “. Badate per il Molise non per l’Abruzzo !

Michele Petraroia

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Selezione di personale “Obiettivo Tropici”: colloqui a Campobasso

EURES (Servizi Europei per l’Impiego) Molise, lancia iniziativa riguardante la campagna nazionale di selezione di personale “Obiettivo Tropici”: lunedì 20 novembre p.v. dalle ore 9,00 a Campobasso, presso i locali dell’Agenzia Regionale Molise Lavoro in via Masciotta n. 13, si terranno colloqui di selezione di personale per il settore turistico – campagna di reclutamento EURES “Obiettivo Tropici”.

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Terminus Formazione: aperte iscrizioni al Corso di Riqualificazione (OSA)

Terminus Formazione apre le iscrizioni al corso di riqualificazione delle qualifiche previste nella DGR 1374 del 15/12/2008 conseguente ai senti dell’art. 14 della 845/78.

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Giornata Mondiale dei poveri ,riflessione sui mille volti della povertà

La Giornata Mondiale dei Poveri istituita da papa Francesco per domenica 19 novembre ha favorito un’attenzione speciale nel mondo Ecclesiale e della società. Non solo. A livello mediatico ampia ne è la diffusione.  Una giornata concreta, così come l’ha pensata il Pontefice, ed una giornata di riflessione sui mille volti della povertà. La Caritas e la Pastorale giovanile  dell’arcidiocesi di Campobasso – Bojano promuovono una giornata open day.

Caritas: domenica pomeriggio, alle ore 16:00,  nei locali della Mensa “Casa degli Angeli papa Francesco”, in via Monte san Gabriele –Campobasso, inaugurata da Francesco il 4 luglio 2014,  pomeriggio di  merenda con i poveri alla presenza dell’arcivescovo mons. GianCarlo Bregantini. L’iniziativa dal titolo “La povertà non è privazione…è isolamento” sarà un open day della carità per quanti volessero visitarla, conoscerne i servizi, incontrare i volontari e gli ospiti. “Siete invitati a fare merenda con noi. L’augurio – ha riferito don Franco D’Onofrio Direttore Caritas –  è che tale esperienza possa sensibilizzare le coscienze e favorire la nascita di un desiderio di volontariato”.

Pastorale Giovanile: Nella stessa giornata di domenica 19 novembre, a partire dalle ore 9:00 presso la Chiesa di Sant’Antonio di Padova a Campobasso, Meeting dei giovani “Ci vediamo alle 4” promosso dalla Pastorale Giovanile, guidata dalla fraternità salesiana “La Riva” di   don Francesco Labarile, don Pasquale D’Elia e don Daniele Leo.

Al mattino iniziative e laboratori di riflessione sulla teologia della povertà e stand espositivi,  nel pomeriggio alle ore 16:30 Celebrazione Eucaristica presieduta dall’arcivescovo Bregantini. “Ci vediamo alle 4” è il singolare titolo che si riferisce all’incontro tra Gesù e i due giovani Andrea e Giovanni, narrato nel Vangelo dallo stesso Giovanni, in sinergia possibile con il cammino sinodale che la Chiesa sta percorrendo sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Saranno presenti tutte le aggregazioni giovanili: Scout, Azione Cattolica, Gruppi del Rinnovamento, Gruppi Neocatecumenali, Gi.Fra. «Anche a voi Gesù rivolge il suo sguardo e vi invita ad andare presso di lui. Carissimi giovani, avete incontrato questo sguardo? Avete udito questa voce? Avete sentito quest’impulso a mettervi in cammino? Sono sicuro che, sebbene il frastuono e lo stordimento sembrino regnare nel mondo, questa chiamata continua a risuonare nel vostro animo per aprirlo alla gioia piena» (Francesco, 13 gen 2017). La Giornata mondiale dei Poveri, nelle periferie di una periferia della Chiesa dove, nonostante la dimensione di piccola realtà comunitaria, vive e riflette con attenzione la teologia della povertà e la concretezza della povertà stessa. Secondo Francesco, non possiamo ignorare che la povertà «ci interpella ogni giorno con i suoi mille volti segnati dal dolore, dall’emarginazione, dal sopruso, dalla violenza, dalle torture e dalla prigionia, dalla guerra, dalla privazione della libertà e della dignità, dall’ignoranza e dall’analfabetismo, dall’emergenza sanitaria e dalla mancanza di lavoro, dalle tratte e dalle schiavitù, dall’esilio e dalla miseria, dalla migrazione forzata. La povertà ha il volto di donne, di uomini e di bambini sfruttati per vili interessi, calpestati dalle logiche perverse del potere e del denaro».

 

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Elezioni regionali, la posizione del Partito della Rifondazione Comunista

Riceviamo e pubblichiamo

COMUNICATO STAMPA

Il Partito della Rifondazione Comunista del Molise lavora da tempo per aggregare le forze politiche, sociali, di movimento e associative che contrastino le politiche liberiste che, negli ultimi 20 anni, senza sostanziale differenza tra i governi di “centrodestra” e quelli di “centrosinistra”, hanno devastato la nostra Regione e il nostro Paese. Le prossime elezioni nazionali e regionali costituiscono, in questo senso, una tappa importante.

Si tratta di costruire le premesse per invertire anche qui in Regione processi che:

  • trasferendo ingenti risorse dai lavoratori e dagli strati popolari alla rendita (finanziaria e immobiliare) e ai profitti, hanno drasticamente ridimensionato le tutele e la stessa accessibilità agli istituti fondamentali dello stato sociale, negando di fatto diritti costituzionalmente tutelati: alla sanità, all’istruzione, alla casa;
  • destinando gran parte delle risorse disponibili ad opere speculative, le hanno sottratte alla necessaria cura del territorio, al sostegno all’agricoltura, al mantenimento di sevizi e presidi fondamentali nelle aree interne, che, a causa di tali scelte, subiscono spopolamento e desertificazione;
  • ispirati dalla logica neoliberista di lasciar fare al mercato, hanno favorito la crescita della disoccupazione, della precarietà e del lavoro nero (soprattutto, ma non esclusivamente giovanile), riattivando il fenomeno dell’emigrazione delle migliori energie della Regione.

Sulla base di queste premesse, è evidente che anche attraverso la prossima battaglia elettorale  si tratta di immettere concreti elementi di alternativa a questi indirizzi, puntando a riconquistare spazi di rappresentanza per la parte di società molisana che maggiormente patisce le conseguenze delle scelte politiche degli ultimi anni, garantendo una presenza di una sinistra antiliberista e di classe all’interno del Consiglio regionale.

Il PD, a livello nazionale e regionale, porta le maggiori responsabilità delle politiche violentemente antipopolari attuate in questi anni in Italia e in Molise.  L’operazione Ulivo 2.0, che da mesi domina il dibattito mediatico in regione, ha carattere strumentale ed è tutta interna alla ricollocazione del ceto politico del PD stesso. I promotori, Ruta e Leva, sono quelli che a suo tempo imposero Frattura, proveniente da Forza Italia, come presidente della Regione e che hanno votato in parlamento le peggiori riforme, che hanno massacrato lavoratori, giovani e pensionati .

Pertanto, il PRC del Molise sta lavorando ad un progetto di aggregazione politica e sociale per rilanciare una vera e sostanziale alternativa al PD e al Centrosinistra.

Per costruirla, il PRC fa appello prioritariamente a tutti i comunisti, a tutte quelle sensibilità anticapitaliste, antifasciste e antiliberiste, organizzate e non, a quanti si impegnano in movimenti e associazioni vicine ai componenti più deboli della società (migranti, lavoratori precari, giovani disoccupati, pensionati), a quella parte del mondo della cultura che ha preso le distanze dal pensiero unico imposto dal liberismo.

Il PRC del Molise, infine, si appella anche alle tante intelligenze e sensibilità presenti nel percorso della battaglia per la difesa della Costituzione, con cui si è proficuamente collaborato e anche ai compagni che hanno partecipato all’ultima assemblea organizzata dal partito a Campobasso, affinché anch’essi diano un contributo fattivo alla costruzione di un progetto alternativo, non disperdendo tanto lavoro fatto in direzione della elaborazione delle idee, forza concreta per un radicale cambiamento del Molise.

PER LA SEGRETERIA REGIONALE PRC MOLISE:

     Silvio Arcolesse

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Roccavivara/ L.’on.le Patriciello incontra gli amministratori della Valle del Trigno.

Dalla segreteria dell’on. Patriciello, riceviamo e pubblichiamo

“Quello di oggi è un appuntamento importante. La presa d’atto che il futuro dei nostri territori passa per la promozione di uno sviluppo turistico sostenibile, programmato e soprattutto condiviso”. Lo ha detto Aldo Patriciello, eurodeputato e membro della Commissione Ambiente al Parlamento europeo, a margine dell’incontro tenutosi presso il Santuario di Canneto tra gli amministratori del territorio. Obiettivo della riunione il protocollo d’intesa per lo sviluppo turistico sostenibile della media Valle del Trigno: un progetto che coinvolge una ventina di Comuni tra Abruzzo e Molise e che rappresenta – nelle intenzioni dei promotori – un’occasione concreta di crescita e sviluppo dell’economia locale. “Il Trigno – ha detto Patriciello –  non è ciò che divide ma ciò che unisce l’Abruzzo e il Molise. Pensare e agire in maniera condivisa è dunque un atto di responsabilità e grande lungimiranza. Un plauso quindi a tutti gli amministratori che hanno inteso promuovere un’iniziativa, a mio avviso, di grande spessore e concreto interesse pubblico. È bene ricordare – ha spiegato l’europarlamentare molisano – che l’industria turistica è la terza più rilevante attività economica dell’Unione Europea e dà lavoro a tredici milioni di persone. Ben vengano dunque progetti come quello di cui oggi si discute: i percorsi turistici della Valle del Trigno possono rientrare a pieno titolo in una programmazione turistica che esalti, unendole, tutte le specificità di un territorio unico nel suo genere ma ancora troppo sottovalutato. In un periodo storico in cui la grande industria delocalizza la propria produzione all’estero dobbiamo avere il coraggio di investire sulle ricchezze del nostro territorio. Da questo punto di vista – ha concluso Patriciello –  il turismo è una delle industrie con maggiori prospettive di crescita e può essere il primo motore di nuova occupazione nei prossimi anni”.

 

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Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada

Dalla Questura di Campobasso riceviamo e pubblichiamo

Domani 19 novembre si celebrerà la “Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada”, un momento di ricordo e riflessione che viene dedicato ogni anno, la terza domenica di novembre, alle vittime di incidenti stradali ed ai loro familiari, proclamato per la prima volta dall’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) nel 2005, per contribuire al cambiamento delle abitudini negative degli automobilisti.

La sicurezza stradale è infatti uno dei maggiori problemi che i Paesi europei devono affrontare. Il quarto Programma di azione europea sulla sicurezza stradale 2010-2020 quantifica un nuovo obiettivo indicando una riduzione ulteriore del 50% in 10 anni delle vittime di incidenti stradali.

Già da anni in Italia è stato intrapreso un complesso percorso per fronteggiare il fenomeno dell’incidentalità.

Nel 2016 si sono verificati in Italia 175.791 incidenti stradali con lesioni a persone, che hanno provocato 3.283 vittime e 249.175, oltre la metà rispetto ai 7.096 decessi registrati nel 2001.

Nel 2010 le vittime erano 4.114 e sono state in costante diminuzione fino al 2014, nel corso del quale se ne sono registrate 3.381.

Unico anno che ha fatto registrare un’inversione di tendenza nel trend positivo in termini di incidentalità di tipo mortale è stato il 2015 con 3.428 decessi (+1,4% rispetto al 2014).

Nel 2016 il  numero  dei  deceduti è tornato  a  ridursi  rispetto  al  2015  (-145 unità, pari a -4,2%) ma per la prima volta dal 2011 gli incidenti e i feriti (soprattutto i feriti gravi) registrano un incremento, rispettivamente +0,7 e +0,9.

Anche nella Ue28, nel 2016 torna a diminuire il numero delle vittime di incidenti stradali (-1,8% rispetto al 2015): complessivamente, sono state 25.720 contro 26.190 del 2015.

Tra i comportamenti errati più frequenti sono da segnalare la guida distratta, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 41,5% dei casi). Le violazioni al Codice della Strada più sanzionate risultano, infatti, l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza e l’uso di telefono cellulare alla guida.

In queste occasioni la memoria va a tutte le vittime di incidenti, compresi gli appartenenti alle Forze di Polizia che sono sulla strada tutti i giorni per compiere il proprio dovere. Da sempre gli operatori della Polizia Stradale indossano la divisa, tessuta da impegno, sacrificio, abnegazione: i valori fondanti del loro operato che consentono loro di vivere con prossimità e grande sensibilità la missione, spesso eroica e dolorosa, che sono chiamati a svolgere. Per assicurare tutto questo, pagano da sempre un prezzo altissimo, ad oggi sono 373 gli operatori della Polizia Stradale che hanno sacrificato la loro vita sulla strada.

 

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Legge Salva Borghi, Carriero (PD): i comuni dovranno muoversi velocemente per fruire degli incentivi

Dal 17 novembre è divenuta legge a favore dei “Piccoli Comuni” o “Salva Borghi.
Bene, buona cosa, ma… c’è sempre un ma in agguato, soprattutto quando si vuole per forza “vendere” un qualcosa soprattutto in periodi di elezioni politiche e non.
Infatti le buone intenzioni del DDL n.158/2017 si perdono un po’ nei meandri dei decreti che i vari Ministeri dovranno emettere entro 120 giorni per definire i parametri occorrenti per le tipologie dei comuni (per esempio enti collocati in aree di dissesto idrogeologico, inadeguatezza di servizi, comuni montani, ecc.).
Nei successivi 60 gg il Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con i vari Ministeri – chissà quali nuovi e/o vecchi soggetti visto l’avvicinarsi delle politiche -, definisce l’elenco analitico dei comuni che potranno fruire delle agevolazioni.
E se non bastassero i circa sei mesi così già definiti, i vari decreti di cui ai due punti precedenti, verranno trasmessi alle Camere per il parere delle competenti (nuove) Commissioni parlamentari, tutte da istituire e formare, che si dovranno esprimere entro altri 30 gg.
Poi, le risorse del Fondo istituito (10 milioni di euro per il 2017 e 15 milioni annui per il periodo 2018/2023) verranno ridistribuite ed utilizzate attraverso la predisposizione di un “Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni”, da adottarsi entro 180 gg con DPCM.
Insomma, un anno se va tutto bene!
Certo i comuni dovranno muoversi velocemente per fruire degli incentivi, organizzandosi con progetti da presentare al fine di partecipare e favorire la promozione e lo sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale, promuovendo – in questo modo – anche un nuovo equilibrio demografico del Paese, favorendo la residenza nei piccoli comuni, incentivando altresì la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale, rurale, storico, culturale e architettonico. Diversamente nulla potranno ottenere.
Ce la faranno? Ci auguriamo di si, anche perché altro punto positivo inserito come obiettivo del ddl è quello dell’adozione di misure a favore dei cittadini che risiedono in queste piccole realtà e delle attività produttive, contro lo spopolamento e per incentivare l’arrivo dei turisti.
Certo, i progetti finanziabili, sono individuati sempre attraverso un DPCM, però le risorse erogate sono cumulabili con agevolazioni e contributi eventualmente già previsti da normativa europea, nazionale o regionale. Non male se si ragiona in termini di programmazione e di messa in atto di idee.
La priorità degli interventi è così programmata nel ddl: a) qualificazione e manutenzione del territorio, mediante recupero e riqualificazione di immobili esistenti e di aree dismesse e interventi per riduzione rischio idrogeologico; b) messa in sicurezza e riqualificazione delle infrastrutture stradali e degli edifici pubblici, con particolare riferimento a quelli scolastici e a quelli destinati ai servizi per la prima infanzia, alle strutture pubbliche con funzioni socio-assistenziali e alle strutture di maggiore fruizione pubblica; c) riqualificazione e accrescimento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico, nonché realizzazione di impianti di produzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili; d) acquisizione e riqualificazione di terreni e di edifici in stato di abbandono o di degrado, anche al fine di sostenere l’imprenditoria giovanile per l’avvio di nuove attività turistiche e commerciali volte alla valorizzazione e alla promozione del territorio e dei suoi prodotti; e) acquisizione di case cantoniere e del sedime ferroviario dismesso (per le finalità di cui all’articolo 6, co. 1 del ddl); f) recupero e riqualificazione urbana dei centri storici, ai sensi dell’articolo 4, anche ai fini della realizzazione di alberghi diffusi; g) recupero di beni culturali, storici, artistici e librari; h) recupero dei pascoli montani, anche al fine di favorire la produzione di carni e di formaggi di qualità.
Con tutte queste situazioni, su cui agire ed interagire, si può spaziare ed ogni Amministrazione potrebbe ben individuare la strada che intende percorrere per il futuro del proprio comune.
A tutto questo, si potrebbero aggiungere anche le “ciclovie” , cioè un itinerario che consenta il transito delle biciclette nelle due direzioni, dotato di diversi livelli di protezione determinati da provvedimenti o infrastrutture che rendono la percorrenza ciclistica più agevole e sicura.
Si, piste ciclabili ma anche veri e propri itinerari da effettuare in bicicletta. In Italia vi sono già ciclovie per oltre 16.000 km.
Infatti, attualmente allo studio della Camera dei Deputati c’è un progetto di legge specifico, proprio per migliorare sia la mobilità urbana nelle città che incentivare questo nuovo modo di fare turismo su tutta la nostra penisola e che in Europa è già in auge da tempo!
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti svilupperà, per competenza, la pianificazione e dovrà occuparsi stabilmente di questa materia, stabilendo, altresì, stabilite anche le competenze di Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni.
Ed allora perché non promuovere l’uso della bicicletta per le attività turistiche e ricreative, in coerenza con il Piano strategico di sviluppo del turismo in Italia, con il Piano straordinario della mobilità turistica e ragionare in termini complessivi anche con i progetti del “Salva Borghi”?
Potrebbe essere un buon tandem al fine di riscoprire i nostri piccoli paesi, portare turismo, risvegliare l’economia locale e, perché no, rispettare anche l’ambiente riservandogli attenzioni che diversamente non ci sarebbero.
Basta volerlo!

 

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