Terminus Formazione apre le iscrizioni al corso per Meccatronico
“A Scuola di digitale con TIM” fa tappa a Termoli
Riceviamo e pubblichiamo
Ha fatto tappa oggi a Termoli “A Scuola di Digitale con TIM”, l’iniziativa che vede protagonisti gli insegnanti di numerosi Istituti del territorio e li avvicina all’uso degli strumenti digitali per offrire loro una visione d’insieme sulle innovative applicazioni tecnologiche che aggiungono valore e nuove opportunità alla didattica. I docenti protagonisti di questa giornata sono stati ospitati dal Liceo Scientifico “Alfano da Termoli”, dove sono stati avviati alla conoscenza dei nuovi mezzi per la didattica digitale.
L’iniziativa si articola in due distinti momenti. Nella prima fase, svolta direttamente in aula, vengono illustrate ai docenti le potenzialità del web, delle reti sociali, degli strumenti di condivisione digitale e il loro possibile utilizzo nella didattica; durante l’incontro, inoltre, si introducono le basi del coding con l’obiettivo di avvicinare gli insegnanti al pensiero computazionale e al linguaggio informatico. Nella seconda fase, invece, i docenti possono approfondire i temi trattati in aula, visionare contenuti video, infografiche e tutorial, attraverso il portale http://scuoladigitale.tim.it/.
A Scuola di Digitale con TIM, realizzato in collaborazione con il MIUR, è stato avviato a livello nazionale lo scorso anno e ha già toccato Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte e Puglia, con circa 3.500 docenti che hanno aderito all’iniziativa.
Nell’edizione di quest’anno saranno coinvolte, oltre al Molise, anche Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana,Umbria, Basilicata, Sicilia e Sardegna.
TIM Press Office
Sport/ IVº Minislalom di Fasano, grande prova per Martina Iacampo.
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RICCIA/ Luminarie e cartellone degli eventi per il Natale e il nuovo anno
Si accendono le luci natalizie anche a Riccia, e i primi fiocchi di neve contribuiscono a rendere ancora più magica l’atmosfera festiva. L’Amministrazione comunale ha, come consuetudine, deciso di addobbare i monumenti e i luoghi che più di altri sono punto di aggregazione e di forte carica simbolica per la comunità, un modo, come afferma il sindaco Micaela Fanelli, “di vestire di speranza il paese e dare un messaggio di amore per le vie e le piazze”. Così, la Torre del Castello dei principi de Capua è stata cinta da una merlatura luminosa e accoglie maestosa quanti raggiungono la cittadina. Le due piazze principali sono uno sfavillio di luci e di colori. In Piazza Umberto I si passeggia sotto una coperta di lucine, mentre in Piazza Sedati le antiche arcate di pietra sono diventate il palcoscenico ideale per ospitare scene della Natività. Un presepe con personaggi di proporzione reali allestito dalla Associazione turistica Pro Loco, grazie sia all’impegno del nuovo Consiglio direttivo, formato da Salvatore Moffa, Silvio Cinquino, Maria Carmen Fanelli, Lina Casmiro, Dalila Di Criscio, Gianni Reale, Annibale Fanelli, sia alla bravura dell’artigiano Michele Abiuso che ha provveduto a intagliare le figure nel legno.
Contestualmente è stato pubblicato il Cartellone delle manifestazioni che si terranno a cavallo tra Dicembre 2017 e Gennaio 2018, in gran parte organizzate proprio dalla Pro Loco e dal Comune.
La novità, quest’anno, è rappresentata dall’evento “Il Natale della Corte”, fissato per il 16 e 17 Dicembre. Per le due giornate saranno animati i vicoli del borgo antico, da Via Castello fino al Piano della Corte, con la presenza di botteghe di espositori e stand gastronomici oltre a spettacoli itineranti, cori natalizi, tombolata e l’immancabile Babbo Natale che incontrerà i bambini. Nell’occasione la sezione molisana della Fondazione Italiana Sommelier proporrà nel pomeriggio del 16, una degustazione guidata dei “vitigni minori” della Campania con quattro vini. Momento clou dei due giorni è rappresentato dal Corteo storico rinascimentale che, Domenica 17, ad iniziare dalle ore 18.00, attraverserà le strade del paese e sarà svolto in collaborazione con l’Associazione pro Crociati e Trinitari di Campobasso. Il Corteo vuole rappresentare una ricostruzione immaginaria ma verosimile, come ci dice il consigliere delegato alla Cultura Antonio Santoriello, della visita agli inizi del Cinquecento di Andrea de Capua, Duca di Termoli e di Campobasso, al fratello Bartolomeo, signore di Riccia, per recarsi, in occasione del Santo Natale, a pregare sulle tombe degli antenati poste nella chiesa di Santa Maria delle Grazie da poco terminata.
Le manifestazioni in programma continueranno Sabato 23 Dicembre, con il Gran Concerto di Natale, che si terrà nella splendida chiesa dell’Annunziata e sarà eseguito dal Perosi Flute Choirs, e Venerdì 29 con la proiezione del cortometraggio “Antigone, del regista Matteo Bianco, al quale interverranno William Mussini e Nanni Romano. Con il nuovo anno ci sarà il consueto Gran Gala della Befana, organizzato per la sera del 5 Gennaio dal Gruppo Folk “Giuseppe Moffa” al ristorante Casaccio nel bosco Mazzocca; l’arrivo della Befana nel pomeriggio del 6 e la Premiazione, il giorno successivo, della Mostra “Un albero a regola d’arte” che, ormai da otto anni, è approntata nel chiostro dell’ex Convento dei Cappuccini, abbellito da decine di alberelli di Natale realizzati nei modi, con materiali e con le tecniche artistiche più disparate.
Imprese in allarme, Acem: a due settimane dal Natale timori per i pagamenti
E’ proprio di questi giorni la notizia del deferimento dell’Italia, da parte della Commissione Ue, alla Corte di giustizia europea per i ritardi definiti “sistematici” dei pagamenti alle imprese ad opera della Pubblica Amministrazione, nonostante il decreto legislativo n. 192/2012 di recepimento della direttiva europea che ha previsto un temine di 30 giorni, massimo 60 se giustificato dalla natura del contratto.
Il Molise non fa eccezione e a due settimane dal Natale, si registra un clima di allarme tra le imprese per i pagamenti dei crediti maturati, in quanto è forte il timore di non riuscire a riscuotere prima delle festività, anche per via della chiusura delle tesorerie dei Comuni.
“Le imprese non possono aspettare – dichiara il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – in quanto incombono le scadenze di fine anno nei confronti dei dipendenti, dei vari enti e dei fornitori, per cui rivolgiamo un appello veemente alla Regione di sbloccare le liquidazioni ed ai Comuni di non chiudere le tesorerie, ma di tener conto della gravità della situazione per assicurare le liquidazioni alle imprese in tempi celeri”.
Campobasso/Don Francesco Lanese non è più fra noi
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L’arcivescovo di Campobasso – Bojano, mons. GianCarlo Bregantini, il presbiterio, le religiose, i religiosi, i laici tutti della diocesi di Campobasso- Bojano annunciano con viva commozione il ritorno alla Casa del Padre di don Francesco Lanese, dopo lunga malattia serenamente vissuta. Nato nel 1927, ordinato presbitero nel 1950 a Montagano, divenne parroco di grande zelo, tenace nel cuore e forte nell’animo.
Oltre all’iniziale servizio formativo presso il nostro Seminario e quello come docente di religione con i giovani, ha svolto il suo dono pastorale al Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso nella parrocchia d Campochiaro e san Polo Matese. Ma è soprattutto ad Oratino, dove è rimasto per oltre 37 anni, che don Francesco don il meglio di sé, lasciando un simpatico ricordo di speranza, nel restauro della chiesa e nella passione formativa per i suoi fedeli.
Segno di questo dono sono i numerosi libri da lui pubblicati negli anni più recenti attorno alla Bibbia, alla spiritualità alla vita dei santi e alla storia locale.
Lo affidiamo perciò al Signore, con grande speranza, certi dell’abbraccio di Dio verso il suo servo fedele.
La Messa esequiale sarà presieduta da S.E. mons. GianCarlo Bregantini, arcivescovo Metropolita di Campobasso –Bojano, avrà luogo domani, alle ore 15:00 presso la chiesa di Santa Maria Assunta a Montagano (CB).
L’Addetto Stampa
Rita D’Addona
Galleria Spazio Immagine: la mostra “Tina Modotti – Fotografa e rivoluzionaria”
“Tina Modotti – Fotografa e rivoluzionaria” è il titolo della mostra che si terrà a Campobasso dal 15 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018 negli spazi di via Persichillo, 1.
Inaugura il 15 dicembre alle 18 nella Galleria Spazio Immagine di Campobasso “Tina Modotti – Fotografa e rivoluzionaria”, mostra fotografica a cura di Reinhard Schultz (Galleria Bilderwelt di Berlino) portata in città dall’associazione culturale Centro per la Fotografia Vivian Maier.
Violentavano i nipoti minorenni. Arrestate tre persone
All’esito di una lunga fase processuale che ha visto coinvolti come imputati 2 uomini ed una donna di Belmonte del Sannio(IS) nei giorni scorsi si è giunti alla definizione di una vicenda che ha destato scalpore in tutto il Molise. I 3 soggetti rispettivamente 2 fratelli e la cognata di questi ultimi negli anni 2007/2008 avevano ripetutamente compiuti atti sessuali nei confronti dei figli di lei infraquattordicenni.
La raccapricciante vicenda venne alla luce grazie alla laboriosa e delicata attività di indagine del personale specializzato della Squadra Mobile di Isernia. La professionalità e la costanza degli operatori permise di acquisire la fiducia delle piccole vittime che dinanzi a psicologi infantili raccontarono con non poche difficoltà spaccati della vita familiare orribili. Il quadro situazionale fatto emergere dagli inquirenti ha fatto affiorare un enorme disagio sociale e le mostruose violenze che erano costretti a subire le piccole vittime all’interno dell’abitazione familiare, luogo sicuro per chiunque, che invece divenne una prigione dove gli odierni condannati si sono resi colpevoli degli atti sessuali con il “coinvolgimento morale” della madre. Le condanne prevedono per i 2 uomini 7 anni di reclusione e per la donna e madre delle vittime 5 anni di reclusione.
All’esito dell’emissione degli Ordini di Carcerazione da parte della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Campobasso la Squadra Mobile della Questura di Isernia ha tradotto S.B. di anni 69 presso la Casa Circondariale di Isernia, la donna D.I.L. di anni 47 si è costituita presso la Casa Circondariale femminile di Chieti. Per il terzo condannato si attende l’emissione dell’Ordine di Carcerazione al fine di concludere questa triste vicenda che ha scosso non poco il piccolo centro di Belmonte del Sannio e tutto il Molise.
In data 10 dicembre u.s. personale della Squadra Volante dell’U.P.G.S.P. della Questura di Isernia ha proceduto al deferimento in stato di libertà di V.G. isernino classe 1975 per il reato di ricettazione. Nello specifico nel pomeriggio veniva richiesto l’intervento di una pattuglia in contrada Tiegno ove era stato avvistato un giovane con fare sospetto e con viso celato da un cappuccio di colore scuro. Gli operatori individuavano il giovane che si allontanava a piedi con passo celere e, non accorgendosi di essere seguito dai poliziotti si disfaceva di alcune oggetti e di alcune carte poi risultati essere provento di furto in un’abitazione sita nelle immediate vicinanze. Raggiuntolo veniva identificato e sottoposto a perquisizione che consentiva di rinvenire in dosso al soggetto un attrezzo utilizzato per scardinare porte e/o finestre. La merce recuperata, consistente in un libretto postale, corrispondenza intestata alla vittima ed altri oggetti di valore venivano riconsegnati all’avente diritto previa autorizzazione del Pubblico Ministero di turno notiziato dell’accaduto.
Screening oncologici gratuiti per tutti i dipendenti della Fondazione “Giovanni Paolo II”
La promozione della salute inizia dal luogo di lavoro, questo era lo slogan di un programma lanciato qualche anno fa dall’Organizzazione mondiale della sanità, in cui si invitavano le aziende a favorire l’adozione di comportamenti e scelte positive per la salute, nel proprio interesse, dei lavoratori e della collettività. La Fondazione “Giovanni Paolo II” è da sempre attenta alla salute dei propri dipendenti, considerando anche la tipologia di attività che essi svolgono.
In questi giorni è stato lanciato un programma di screening per la prevenzione oncologica di secondo livello. Tutti i lavoratori in modo assolutamente gratuito, potranno sottoporsi ad alcuni particolari esami di laboratorio, markers tumorali e altro, in grado di individuare in fase precoce la presenza di neoplasie. Verrà proposto un “pacchetto prevenzione” per gli uomini e uno per le donne, tenendo debitamente conto della “differenza di genere”.
“Crediamo molto nella prevenzione” commenta il Direttore Generale Mario Zappia “in questi anni abbiamo offerto migliaia di prestazioni gratuite alla popolazione molisana, proprio con l’obiettivo di favorire la diagnosi precoce dei tumori e delle malattie cardiovascolari. Questa volta ci concentriamo sui nostri lavoratori, che sono la vera risorsa della Fondazione e hanno contribuito in modo determinante al raggiungimento di importanti risultati. Noi crediamo che il dipendente sia prima di tutto “Persona” e come diceva il nostro fondatore Padre Gemelli “la Persona viene prima di tutto”.
La Fondazione è un’Istituzione sanitaria no profit che ispira la propria azione ai principi cristiani. Numerose le attività a sfondo sociale, promosse nell’esclusivo interesse della Comunità. Attraverso la Convenzione con le Caritas Diocesane vengono curati ogni giorno, in modo assolutamente gratuito, numerosi pazienti che vivono in condizioni di disagio. Ogni anno sono migliaia le persone che hanno avuto l’opportunità di beneficiare di screening completamente gratuiti, tutta l’attività quotidiana di medici ed operatori sanitari è completamente estranea a logiche di profitto, si opera esclusivamente per il “bene comune” della popolazione, in coerenza con la finalità istituzionali dell’Ente.
Il detenuto ristretto in una cella inferiore ai tre metri quadri dev’essere risarcito dal Ministero di Giustizia
Il detenuto ha diritto all’indennizzo da parte del Ministero della Giustizia se lo spazio minimo vitale in cella è inferiore ai tre metri quadri. E per determinarlo in cella detentiva collettiva occorre far riferimento alla superficie della camera detentiva fruibile dal singolo detenuto ed idonea al movimento e, pertanto, occorre detrarre dalla complessiva superficie della cella non solo lo spazio destinato ai servizi igienici e quello occupato dagli arredi fissi ma anche lo spazio occupato dal letto a castello, costituendo quest’ultimo una struttura tendenzialmente fissa e comunque non facilmente amovibile. A stabilire questi principi, la significativa ordinanza 29323/17 della Cassazione civile pubblicata il 7 dicembre. Nella fattispecie, i giudici della dalla terza sezione civile hanno accolto il ricorso di un detenuto avverso il decreto del tribunale di Torino, che aveva agito per chiedere la condanna del ministero della Giustizia ad oltre 23 mila euro per essere stato ristretto in un più istituti di detenzione piemontesi in celle comuni dalle minuscole dimensioni. Con il primo motivo il ricorrente aveva lamentato che il Tribunale di Torino non avesse scomputato dalla superficie complessiva della cella l’ingombro del letto e ha sostenuto che ciò avrebbe determinato una notevole riduzione del computo dei giorni trascorsi negli istituti di pena di Torino e Asti in condizioni inumane e degradanti. La Suprema Corte ha ritenuto valida tale doglianza e ha ricordato che lo stesso collegio, in sede penale, ha più volte affermato che, «ai fini della determinazione dello spazio individuale minimo inframurario, pari o superiore a tre metri quadrati, da assicurare a ogni detenuto affinché lo Stato non incorra nella violazione del divieto di trattamenti inumani o degradanti, in base all’articolo 3 della Convenzione dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, così come interpretato dalla conforme giurisprudenza della Corte Edu in data 8 gennaio 2013 nel caso Torreggiani», il giudice deve detrarre dalla superficie lorda della cella l’area occupata dagli arredi. Ora, in tale prospettiva, si considera un ingombro anche il letto a castello, struttura «dal peso ordinariamente consistente, non amovibile, né fruibile per l’estrinsecazione della libertà di movimento nel corso della permanenza nella camera detentiva e, quindi, idonea a restringere, per la sua quota di incidenza, lo spazio vitale minimo all’interno della cella». Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di una decisione che rende giustizia in materia di condizioni di detenzioni, che in Italia continuano ad essere purtroppo permanentemente inumane e degradanti in molteplici istituti carcerari sul territorio nazionale, così non garantendo il rispetto della funzione della pena che non è solo quella della sanzione, ma nel suo requisito costituzionalmente essenziale e primario è quella della rieducazione e riabilitazione del condannato. Per tali ragioni, continueremo ancora più convintamente ad agire per la tutela di tutti i detenuti che lamentano situazioni analoghe.