Sul lavoro una vittima su tre ha più di 60 anni

I dati Inail affermano che nel 2025 su 962 decessi 323 sono di chi aveva oltre 60 anni e ben 164 ne aveva oltre 70.

Il fenomeno lo si potrebbe definire;“una strage nella strage”, questo è un fenomeno allarmante che punta sulle condizioni economiche di una popolazione costretta a continuare a lavorare in condizioni di rischio a causa dell’ età.

Non si può continuare a lavorare su un’impalcatura in cantiere a 60 o 65 anni come ci si sta a 20 o a 30.

Le condizioni che garantiscono salute e sicurezza sul lavoro dovrebbero valere sempre, dando per scontato che la pericolosità di alcune attività è direttamente proporzionale al crescere dell’età, quelle stesse condizioni dovrebbero essere rafforzate quando si supera una certa età.

Chi ha più di 60 anni non dovrebbe continuare a lavorare sulle impalcature, esposto alla fatica fisica e agli agenti atmosferici.

Le cronache sono piene di decessi che si sarebbero potuti evitare, agendo su due fattori: uno diretto, che attiene alle tutele sul luogo di lavoro, l’altro indiretto, che attiene alle condizioni di vita e di pensionamento che lo Stato dovrebbe garantire e che invece spingono spesso l’anziano a continuare a lavorare, spesso in nero., firenze nel cantiere della Esselunga a Palermo nella fogna a Ceccano dove un 66enne è precipitato da un ponteggio a nove metri di altezza

È per via di una pensione maledettamente troppo bassa che un pensionato di 66 anni iscritto allo Spi Cgil poche settimane fa si trovava sull’impalcatura di un cantiere edile del Frusinate a Ceccano. L’uomo, precipitato da un’altezza di circa nove metri, è morto sul colpo. E la Fillea, insieme alla Cgil, ha denunciato le circostanze del decesso e ha chiesto chiarezza, verità e giustizia. Stessa morte per un 60enne a Palermo, caduto da un ponteggio all’interno del Policlinico.

I dati Inail dimostrano che il rischio di morire sul lavoro aumenta con l’età e i lavoratori ‘di una certa età’ hanno la probabilità più alta di non tornare a casa: secondo l’istituto nel 2024 sono stati 315 i morti over 60 sul lavoro – con un aumento del 9,4% rispetto al 2022, su un totale di 1090. Una vittima su tre.

Si muore da anziani in agricoltura, edilizia, autotrasporto, industria, taglio della legna, ma anche nei servizi, commercio, giardinaggio e perfino per infortuni domestici.

Una strage di vecchi innescata da decisioni come la legge Fornero e il subappalto,  anziani , costretti a svolgere lavori pericolosi nonostante riflessi più lenti, vista e udito ridotti e fragilità dovute all’età. Una strage sulla quale la politica “non ha mostrato alcuna sensibilità nel distinguere i lavori pericolosi da quelli non pericolosi, lasciando gli anziani esposti a rischi enormi.

La legge Fornero, il subappalto a cascata e l’innalzamento dell’età pensionabile hanno contribuito a una serie di decessi che negli ultimi tre anni è aumentata del 15%”.

Alfredo Magnifico

Commenti Facebook