Intervento della Finanza, su sospetto accordo tra compagnie telefoniche

Il nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, sta svolgendo attività ispettiva presso i principali operatori di telefonia fissa e mobile per possibili intese restrittive della concorrenza collegate alla fatturazione mensile delle bollette e ha aperto una istruttoria a proposito di una possibile intesa tra compagnie telefoniche.
La vicenda iniziata tra il 2016 e il 2017 quando i principali operatori della telefonia hanno modificato la periodicità nell’invio delle bollette da mensile a settimanale, in pratica hanno deciso di inviare una bolletta ogni 28 giorni, per cui le mensilità sono diventate 13 e non più 12, con aggravio delle tariffe dell’8,6%.
L’AGCOM intervenuta il 24 marzo 2017 con delibera che stabiliva per la telefonia fissa il criterio della fatturazione doveva essere il mese, mentre per la telefonia mobile la cadenza della fatturazione non poteva essere inferiore a 28 giorni, poiché la fatturazione a 4 settimane realizza un vizio di trasparenza che può essere tollerato nella telefonia mobile (dove il 76% del traffico è prepagato), invece nel fisso il pagamento con addebito diretto su conto corrente bancario con il Rid rende difficoltoso per il consumatore comprendere gli aumenti, dopo la delibera dell’AGCOM di marzo si era scatenato l’effetto contagio che aveva coinvolto anche Sky Italia.
Nel mese di dicembre 2017, l‘Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha deliberato di sanzionare gli operatori TIM, Vodafone, Wind, Tre e Fastweb per la mancata osservanza della propria delibera in materia di cadenza di rinnovo delle offerte e di fatturazione dei servizi, relativamente alla telefonia fissa e alle offerte convergenti fisso-mobile. Si tratta di 1,16 milioni di euro per ciascun operatore.
L’Autorità ha emanato linee guida per spiegare agli operatori come interpretare l’obbligo a fare tariffazione “mensile”, come indicato dall’ultima Legge di Bilancio, rispettare il mese solare, non a 30 giorni, come intendevano fare!
A destare sospetto, nel comando delle Fiamme Gialle, è che gli operatori hanno fatto scattare, contemporaneamente, aumenti tariffari per compensare la fatturazione mensile imposta per legge, che fa presupporre un cartello tra gli operatori della telefonia, per limitare la possibilità che i consumatori cambino operatore.
Sono scattati esposti ad Antitrust e Autorità delle comunicazioni sulla questione, non è pensabile che tutte le compagnie stiano magicamente aumentando le tariffe, guarda caso, dell’8,6%,dopo che il Tar del Lazio,il 12 febbraio 2018 ha stabilito che è corretta la fatturazione mensile delle bollette telefoniche e non quella ogni 4 settimane, respingendo i ricorsi proposti dalle compagnie telefoniche (Tim, Wind, Tre, Fastweb, Postemobile), e confermando la bontà della delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni del 15 marzo 2017, che imponeva di fatturare su base mensile.
L’obbligo di fatturazione mensile da parte del Tar è una tappa fondamentale e la guerra sarà lunga e molto difficile.
Resta il problema degli aumenti dell’8,6% ai quali le aziende non rinunceranno facilmente, è dal 23 giugno 2017 che i consumatori attendono la restituzione dei soldi indebitamente percepiti dagli operatori della telefonia fissa,su questo, con un distinto provvedimento, è intervenuto il Tar del Lazio, sospendendo in via cautelare la Delibera AGCOM, del 19 dicembre 2017, con la quale l’Autorità obbligava le compagnie a restituire in modo automatico i soldi direttamente nella prima bolletta mensile,ha “congelato” i rimborsi perché, trattandosi di un ammontare elevato, potrebbe incidere sugli equilibri finanziario-contabili delle aziende.
Si tratta di molti soldi perché le Compagnie sono andate avanti imperterrite per lungo tempo in violazione della delibera iniziale dell’Authority, ora non si può far ricadere questa scelta aziendale sulle famiglie, essendo confermata la bontà delle delibera dell’Autorità delle Comunicazioni del 15 marzo sulla fatturazione mensile, i consumatori vanno immediatamente risarciti, con le modalità fissate dall’Authority ,partiremo senza indugi con le azioni legali.
Konsumer e le altre associazioni stanno raccogliendo le pre-adesioni per un’eventuale class-action necessaria ad ottenere i rimborsi di quanto ingiustamente prelevato a carico delle utenze di telefonia fissa.
Accolte le richieste sul ripristino della fatturazione mensile, resta aperto il tema della legittimità degli indennizzi per il pregresso.
Alfredo Magnifico

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