Cucina e dintorni/ A Master Chef vince la semplicità

Anche nel mondo dello spettacolo c’è spazio per gli umili; mai avrei pensato di revisionare il mio pensiero in tal senso, ma lo dovrò fare con riferimento all’ultima serie di Master Chef. Ha vinto il concorrente per il quale ho fatto il tifo, dopo l’uscita di scena della concorrente domenicana-campobassana, perché incarnava il riscatto della piccola provincia italiana, contro lo strapotere delle metropoli, il villaggio globale e le offese per gli ‘sfigati’ (il riferimento ovviamente è a Bastianich).

Simone Scipioni, settimo Masterchef  italiano,è appunto un giovane (è nato nel 1996) che vive in provincia (a Montecosaro, paesino di poche migliaia di abitanti in provincia di Macerata). Ha rappresentato sempre l’umiltà, la discrezione (arrossiva ad ogni battuta ‘oltre’), ma anche la caparbietà di chi non è ancora inquinato dal lusso, dal glamour, dalle metropoli, il successo ed i soldi; quindi da tutto quello che circola intorno alla grande cucina italiana.

Quando, sorpreso come non mai, ha appreso della vittoria, ha dichiarato:“Mi faranno patrono, mi intitoleranno una via”. Studente di Scienze dell’Alimentazione e gastronomia, ha vinto migliorando costantemente, seguendo i consigli degli chef stellati, andando avanti come esponente delle retrovie, senza esaltarsi più di tanto. Quello che più mi piace del suo carattere, è la ferma volontà di rimanere nel suo piccolo paese e di spendere i centomila euro del premio per aprire un ristorante in campagna, curando personalmente l’orto, circondato dagli animali. Ha sempre risposto alle provocazioni di quanti gli chiedevano perché non girare il mondo per diventare famoso, dicendo di vivere bene nel paesino, con gli amici e la vita tranquilla e di non desiderare molto altro.

In finale ha ricevuto la visita della sorella (sono cresciuti senza genitori) e degli amici di sempre, tre ragazzi umili ed impressionati dal suo cammino nella nota trasmissione televisiva. LA RICETTA DELLA SETTIMANA. Spaghetti con vongole e piselli. Far scaldare in padella olio, aglio ed unire le vongole, coprire finché le vongole non saranno aperte, quindi far sfumare il vino bianco ed aggiungere i piselli. Cuocere gli spaghetti e scolarli a metà cottura, quindi proseguire la cottura in padella, per legare meglio i sapori.

Stefano Mnocchio

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