Campobasso e le sue ‘incompiute’

Più che parlare di quello che si è fatto a Campobasso dal punto di vista infrastrutturale (si rischierebbe di scrivere poche righe) mi piace parlare di quello che non si è fatto, anzi di una parte di quello che non si è fatto, per ovvi motivi di spazio. Ricordo che nel 2012 l’allora sindaco del capoluogo regionale, Gino Di Bartolomeo, dichiarò che: a) a breve la città avrebbe avuto un grande parco pubblico in pieno centro, con riferimento all’area dell’ex-Romagnoli; b) per la fondovalle Rivolo oramai si era agli sgoccioli ed era pronta l’apertura. Passati cinque anni, l’idea del parco in centro è una strada abbandonata ma, per fortuna, lo è anche quella che l’avrebbe dovuta sostituire, cioè il mega palazzo della Regione Molise di cui nessuno, politici esclusi, sente più la necessità, viste soprattutto le peripezie, le lungaggini e i ricorsi che hanno caratterizzato l’iter amministrativo, che ne farebbero adesso ulteriormente lievitare i costi. La storia del Rivolo è tanto lunga quanto stancante; trent’anni di lavori per vedere realizzata la strada di collegamento del capoluogo regionale con aree interne del Molise, salvo scoprire che il numero di innesti è largamente insufficiente e tale da creare anche situazioni di pericolo per gli automobilisti meno avveduti o impazienti. Forse neanche la politica, ad un certo punto, credeva più nella sua realizzazione, visto che venne annunciato che i sette milioni per completare l’opera sarebbero stati rimodulati per il completamento della chiusura dell’anello di Tangenziale, molto più utile per Campobasso e per le decine di migliaia di pendolari che quotidianamente entrano in città. Vien da dire che i nostri amministratori siano abbonati alle smentite dei fatti: la chiusura dell’anello di Tangenziale, a gara già appaltata, non vede ancora l’inizio dei lavori e non si sa quando li vedrà. Mi fermo con l’elenco delle incompiute, con una nota a tema: il sovrappasso pedonale del Terminal. In questo caso non è bastato un anno tra l’individuazione della ditta assegnataria e l’inizio dei lavori. Per non rischiare di parlare della fantascienza, eviterò di ricordare i mega progetti promessi a margine del nuovo Piano regolatore cittadino: copertura di parte di Corso Bucci e installazioni varie, a iosa, di fioriere nel centro della città e poi, mi vergogno quasi a dirlo, addirittura un progetto di teleferica, sbandierato tra una campagna elettorale e l’altra. Questo è quello che accade quando i due mali peggiori della pubblica amministrazione, la burocrazia asfissiante e la debolezza della classe politica, si uniscono in un afflato tanto indesiderato quanto pericolo; si parla, si progetta, ma non si realizza. I cittadini di Campobasso possono avere almeno una certezza: che anche quest’anno passerà senza vedere il parco sull’ex-Romagnoli (e non lo vedranno neanche in futuro), mentre per il completamento della Tangenziale di Campobasso si è persa ogni notizia. Il Terminal segue a ruota: ma la strada è ovviamente in salita.

Stefano Manocchio

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