Venittelli: Renzi ha messo in moto la macchina del cambiamento

venittelli onLa nuova leadership del Partito democratico ha messo in moto la macchina del cambiamento e un vero processo di rinnovamento della politica nel Paese. Il segnale tangibile ed inequivocabile di una seria inversione di rotta impressa dal nostro segretario nazionale Matteo Renzi la si è avuta nell’ultimo incontro della Direzione nazionale”. Questa l’analisi dell’onorevole Laura Venittelli rispetto all’attualità politica che vede il Pd e il segretario nazionale Matteo Renzi avviare un confronto profondo sulle riforme istituzioni necessarie per dare all’Italia un sistema più dinamico e moderno, meno appesantito dalla burocrazia e agganciato all’Europa.“In poco più di un mese Renzi ha disincagliato un dibattito che si stava annodando pericolosamente, rischiando di strozzare le prospettive riformiste che il Parlamento non può più ignorare e dilatare nei tempi e nei contenuti.

Ben venga una revisione complessiva del titolo V della Costituzione. Negli ultimi dodici anni troppo spesso lo Stato ha dovuto configgere con Regioni e autonomie locali, facendo perdere chance preziose per la nostra economia e l’ammodernamento delle politiche di sviluppo e infrastrutturali.Gli input di cui abbiamo discusso tre giorni fa riguardano anche scelte qualificanti che portino alla drastica riduzione dei costi della politica, il cui abuso ha solo alimentato lo scetticismo e la caduta verticale della credibilità di istituzioni e partiti. Si parta, dunque, dall’abolizione dei fondi ai gruppi regionali e all’equiparazione delle indennità di funzione per i consiglieri al compenso previsto per i sindaci dei capoluoghi”.Un riscatto della democrazia nel senso più stretto del termine quello che la linea di Renzi vuole plasmare in questa primavera del Pd.“Dai tempi della Bicamerale, e sono trascorsi ormai 17 anni, non si proponeva in modo concreto di cambiare la Costituzione per adeguarla all’epoca in cui viviamo, uscendo dalla morsa di un bicameralismo perfetto che diviene palude in cui si arenano proposte e disegni di legge; la vera trasformazione del Senato della Repubblica in una Camera delle Autonomie è la risposta di efficienza di un ordinamento parlamentare che fonda sull’assemblearismo le guarentigie per difendere la democrazia stessa, rappresentativa e di genere. Con Renzi saremo noi gli artefici del cambiamento e il Pd non potrà che giovare a un partito che fino al dicembre scorso era ostaggio di correnti percepite dalla gente come una zavorra rispetto alla necessità di modernizzazione degli impianti costituzionali”.Per il deputato molisano del Pd non resta che operare in stretta aderenza con il crono programma inserito nel documento illustrato da Renzi in Direzione nazionale.“Gli italiani attendono risposte concrete e tempestive che permettano di far ripartire il Paese e noi gliele daremo, accreditando davvero il Pd come forza di governo. Noi supporteremo dall’interno degli organismi verticistici e sul territorio il dibattito che questa scintilla ha fatto magicamente scoccare, dopo venti anni di seconda Repubblica che hanno solo affossato le speranze dei nostri connazionali”.

Commenti Facebook