#vengoconquestamiaadirvi / Romagnuolo, Cavaliere il giuramento e lo spot spot

In questa settimana abbiamo avuto un picco alto di politica in Consiglio Regionale e quindi un picco per tutti quanti noi. Solo che noi, villici abitanti del Contadi di Molise il “picco” ce lo prendiamo in testa. Se non si è capito vi dico che in “indialerto” il piccone lo chiamiamo il “picco”. E non credo che sia tanto dialetto visto che poi esiste il motopicco e non il motopiccone….comunque…


Episodi che lasciano il segno nella politica molisana abbiamo visti questa settimana. Si è “esordito” con la “denuncia” (virgolettato necessario) fatta dalla consigliera Romagnuolo che ha inteso renderci edotti del “nepotismo vaccinale” che alberga tra sindaci e consiglieri regionali. Purtroppo per lei le dosi inoculate sono poche e registrate, per poi inoculare la seconda dose, e quindi quasi subito si è scoperto che nessun politico si fosse vaccinato di “stramacchio”, ma nemmeno palesemente.


La “denuncia” della consigliera Romagnuolo ha portato a svegliare il boyscout che, evidentemente, alberga nel cuore e dell’animo del Presidente Toma, che ha chiesto ai “suoi” consiglieri di fare un “giurin giurello” sulla loro non vaccinazione per il Covid, ma potevano ammettere tranquillamente di essere stati vaccinati contro: Vaiolo, morbillo, varicella, malattie esantematiche, ma anche lebbra e pustole varie portatrici, le pustole, di sciagure, morte e malattia a livello mondiale.
Il “giurin giurello” richiesto da Toma è stato ripreso addirittura da “repubblica tv” e postato in rete, il link


Il presidente Toma ha giurato che non gli sia stato “oculato” nessun vaccino. Doveva dire INOCULATO? No. Il presidente è persona dalla parola breve, succinta e compendiosa come ci si raccomandavano alle scuole medie nel fare i temi di italiano. Voleva dire, probabilmente: sono stato attento (oculato) affinché non mi facessero nessuna vaccinazione contro il Covid nel rispetto di tutte le normative molisane/italiane/mondiali. Non si spiega diversamente. Io questo ho capito, ma siccome sono tifoso del Milan, agli occhi degli juventini non capisco niente. Piacere reciproco, ho detto ad un amico bianconero!


Tuttavia mi sento di ringraziare la consigliera Romagnuolo perché con questa sua “denuncia” sulle vaccinazioni ci ha dato la possibilità di riascoltare la voce dell’Assessore Cavaliere. Voce che mancava da molto nel panorama della politica molisana. A meno che sia stato io a non ascoltarla, se così fosse chiedo scusa all’Assessore.


L’Assessore Cavaliere ha ricordato la sua lunga militanza-presenza in seno al consiglio regionale per dire che in quel Consiglio Regionale, quello del Molise, sono state discusse tante mozioni che hanno riguardato anche motivi di carattere giudiziario, avvisi di garanzia e notifiche varie, riguardanti “abitanti” del palazzo Regionale, ma che sono sempre state discusse in maniera riservata senza fare tanto clamore. La simpatia e la cordialità dell’assessore Cavaliere sono note a tutti, ma cosa ben diversa è la politica. In politica, noi che votiamo abbiamo la presunzione di volere delle persone dalla morale limpida e dal certificato penale pulito. E per certificato pulito in politica bisogna intendere di non avere nemmeno indagini in corso. La presunzione di innocenza sino al terzo grado di giudizio non può valere in politica, in politica bisogna essere necessariamente avulsi d indagini per garantire la rettitudine. Augh!


Bene è denunciare il malaffare, ma sarebbe il caso di denunciarlo, il malaffare, con carte alla mano e prove “provate”. Le chiacchiere le possiamo e le dobbiamo fare solo davanti al bar, ma stiamo per entrare in zona arancione. Quindi nemmeno lì!
E come succede per ogni torta, arriva la ciliegina che in questo settimana di “intensa” politica molisana non poteva essere che lo spot promosso e pagato 147.000 euriiii di soldi pubblici.


A corredo di questo articolo ho scelto una foto di Nicola Di Stefano una bella persona appassionato di fotografia come magari ce ne sono tanti e tutti bravi come Nicola. Nicola, insieme a tanti amici o pochi amici gira il Molise a “caccia” di scatti per puro piacere personale. Un volta che ho scoperto questo tipo di “caccia” ho chiesto ai miei amici “cacciatori” di mandarmi delle loro foto, foto che sto usando, con la loro approvazione, per i miei articoli.

Sono delle foto uniche, ed ognuna di loro può avere una valenza per rappresentare il Molise. Ovviamente questa mia “raccolta” di foto è stata fatta tra i miei amici e con costo uguale a zero. Mi dispiace per loro!
Ho fatto questo breve inciso per parlare del filmato che ha realizzato una ditta di Trento per pubblicizzare il Molise. L’opera della ditta di Trento mi ha fatto tornare alla mente le ricerche che ci obbligavano a fare alle elementari, ricerche che facevamo copiando integralmente quello che ci proponeva l’enciclopedia sull’argomento. Mi giunge voce che adesso i ragazzi, addirittura non copiano ma copiano/incollano da Goggle e la ricerca finisce. È l’impressione che dà il filmato: un filmato freddo fatto senza alcuna enfasi da persone che hanno accoppiato (rabberciato sembra brutto) immagini raccolte su internet senza conoscere il territorio.


Nel filmato non si fa alcun riferimento agli indigeni, alle loro tradizioni, ai loro usi e costumi, alle loro abitudini ed usi alimentari. Non si parla di Chiese e monasteri, di abbazie e conventi che potrebbero rientrare tranquillamente in quello che è il turismo religioso, ricordiamo che siamo a soli 250 chilometri da Roma. Ricordimo che in Molise oltre i tanti eremi stupendi, tipo questo di Sant’Egidio nella foto, abbiamo una copia della Sindone, conservata nella chiesa di Ripalimosani, ricordiamo che la cattedrale di Petrella Tifernina sia stata edificata dai Cavalieri Templari, ricordiamo che il Molise è stato via di transito per secoli per civiltà ed usi. Ricordiamo che abbiamo un orografia sì ostile, ma che consente di passare dal mare alla montagna in poco più di un’ora di autovettura. Parliamo dei siti archeologici ancora tutti da scoprire, siti come quello di Aquilonia che potrebbero riscrivere la storia dell’impero romano che sottomise il mondo intero, ma solo dopo aver combattuto i sanniti per decenni.


Potremmo a parlarne per ore, ma io non ho nessun titolo per parlare di queste cose, sono un molisano medio che si arrabbia notevolmente nel vedere come si spendono i soldi pubblici.
La cosa ulteriormente irritante di questa storia, sarà la messa in onda di questo pseudo spot che quasi sicuramente sarà trasmesso solo dalle televisioni locali, perdendo anche l’unica possibilità che avremmo potuto avere se l’avesse visto un siculotoscanopiemonteseemilianomarchigiano su una rete nazionale.


Voglio chiudere ringraziando Nicola Di Stefano per le foto che uso ed inviterei lui, ma tutti gli appassionati di fotografia e del Molise di fare scatti belli da poter mettere una pezza piccolissima a questo modo di promuovere la nostra terra.
Affranto e stanco, ma mai domo, vi saluto con immutata stima, simpatia ed affetto con il mio classico: STATEVI ARRIVEDERCI

Franco di Biase

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