E’ alquanto singolare leggere sulla stampa l’articolo di uno pseudo sindacalista del CSA che autocelebra la sua “vittoria” (di Pirro), facendo una “dichiarazione di guerra” alle organizzazioni sindacali, CGIL CISL UIL, vantandosi di aver ottenuto chissà cosa, per il sol fatto di aver accettato gli “spiccioli” offerti dalla parte datoriale, senza entrare nel merito per la verifica della correttezza nella quantificazione del fondo destinato ai lavoratori. Forse la foga di chiudere una contrattazione ad ogni costo, pensando di poter continuare da solo, nonostante il nostro dissenso, gli ha fatto commettere un grosso errore!
Per noi di FP-CGIL, CISL-FP e UIL-FPL è così! Quello che il CSA dice di aver ottenuto è una pseudo “vittoria” , sventolata per un mero spirito di protagonismo populista.
Nella foga di rendere pubblica la sua “vittoria”, il Di Schiavi, rappresentante della organizzazione sindacale CSA, dimentica, artatamente, di comunicare che ha firmato, con la mano sinistra, un contratto in cui è prevista una decurtazione del fondo di salario accessorio dei lavoratori dell’Azienda Molise Acque, per circa €170.000,00, e contestualmente, con la mano destra, una “cambiale” annua di decurtazione del fondo di €30.000,00 per i prossimi anni. Se per lui tutto ciò può definirsi una “vittoria” sindacale, per noi non lo è affatto! Da anni, inoltre, con impegno portiamo avanti e sosteniamo con l’azione sindacale, nell’Azienda Molise Acque, le richieste dei lavoratori ed altre vertenze, sempre nell’interesse degli stessi e degli interessi diffusi. Questo ci differenzia da alcune sigle sindacali autonome, autoreferenziali e affette da narcisismo!
E’ questo il vero motivo per cui non abbiamo firmato l’accordo e fino a quando non ci sarà la certezza contabile, anche alla luce della recente circolare “Madia”, che al Di Schiavi forse non è nota, non solo non firmeremo ma chiederemo un tavolo contrattuale separato da un sindacato come il CSA che accetta passivamente ogni condizione, estendendo questa nostra posizione anche in quegli Enti in cui è presente il CSA del sig Di Schiavi.
Per quanto riguarda la vicenda del “via libera alle assunzioni”, impropriamente definite tali nell’articolo, presso la nuova Agenzia regionale per la ricostruzione post-sisma, e delle farneticazioni che il CSA ha esternato, oltretutto seccamente smentite a mezzo stampa dal direttore generale Dott. Brasiello, è necessario, anche in questo caso, evidenziare che l’esultanza sfoggiata, oltre ad essere spropositata, è anche appesantita da una medaglia che si è autoappuntata al petto senza averne alcun merito, come si evince dallo stesso verbale sottoscritto in tale circostanza. Egli, infatti, oltre a non aver richiesto alcun incontro sull’argomento, a differenza delle categorie del pubblico impiego di CGIL CISL UIL che lo hanno fatto, non ha prodotto alcuna osservazione o proposta, dimenticandosi dei 210 precari della ex Agenzia regionale, mandati a casa, e senza considerare che alcuni di loro hanno prestato la propria attività per oltre 10 anni.
Considerato che il CSA del sig. Di Schiavi si reputa essere la panacea ai problemi occupazionali, ci viene da chiedergli: dove è stato fino ad oggi e quando gli altri sindacati (CGIL, CISL e UIL) tenevano assemblee, scendevano in piazza, occupavano sedi istituzionali, protestavano dinnanzi al Consiglio regionale etc…, in difesa dei lavoratori, dei precari e dei disoccupati per discutere e trovare con la Politica le relative soluzioni? Non ricordiamo di aver visto mai ne le sue bandiere, ne i suoi dirigenti sindacali e neppure Lui!
Un qualsiasi sindacalista, anche di media formazione, dovrebbe ben sapere che le “guerre” vengono combattute tra due parti e, ancor meglio, dovrebbe sapere che la parte avversa non è costituita dagli altri sindacati, bensì dal datore di lavoro quando nega i diritti ai lavoratori!
Un qualsiasi sindacalista di maggior formazione, inoltre, dovrebbe ben conoscere che non è al tavolo della concertazione che si “sbloccano” le assunzioni, bensì nell’attuazione del piano occupazionale che viene proposto al tavolo e che può essere condiviso o meno dalle parti sindacali in quella sede e in una sola seduta.
FP-CGIL-CISL-FP e UIL-FPL, occorre precisare, sono stati gli unici promotori dell’attivazione del tavolo di confronto, trovando nel Dott. Brasiello un attento interlocutore.
Le “vittorie” sventolate dal CSA non sono altro che le classiche “vittorie di Pirro”.
FP-CGIL (Susanna Pastorino)
CISL-FP (Ettore Cibelli)
UIL-FPL (Tecla Boccardo)