“Ricordo bene le esternazioni degli esponenti locali del centrodestra, nei primi anni dell’emergenza cinghiali, contro la sinistra nazionale rea – secondo loro – di bloccare qualsiasi intervento legislativo teso a contrastare il fenomeno attraverso i suoi rappresentanti nel governo. Era il periodo di Conte ed era facile puntare il dito contro gli ambientalisti e i soliti ‘cattivi’ dell’esecutivo giallorosso. Ma oggi, con un governo completamente di destra, la situazione non solo non è cambiata ma è addirittura peggiorata: qui le aziende agricole chiudono per i gravi danni subiti (e sul tema l’onnipresente assessore Micone non ha mai nulla da dichiarare) e ormai i cittadini temono persino di passeggiare nei pressi delle proprie abitazioni”.
Lo afferma in una nota il segretario regionale di Sinistra Italiana Vincenzo Notarangelo.
“I cinghiali – prosegue – rappresentano l’ennesimo bluff di una destra che oltre la propaganda rivela ancora una volta il nulla assoluto. L’alibi ambientalista è caduto, governano ormai da oltre tre anni e la crisi si è pesantemente aggravata, ovviamente nel silenzio degli adepti molisani. Lo stesso copione di Stellantis e del Tubone: guai a criticare Roma e a perdere posti (e poltrone) al sole”.
“Sembrano tutti protagonisti – conclude – di una commedia all’italiana, ma i cinghiali sono purtroppo un guaio serio e c’è davvero poco da ridere. La politica, anche in questo caso, ha bisogno non di favole e promesse ma di competenza e serietà. A rimetterci, come sempre, sono soprattutto territori fragili e già in difficoltà come il Molise”.







