Ferrovia bloccata, Regione ferma, Gravina (M5S): Servono risposte immediate su Isernia–Roma e servizio sostitutivo

Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Roberto Gravina ha depositato un’interpellanza urgente per chiedere conto al Presidente della Regione e al Delegato ai Trasporti della grave situazione in cui versa la rete ferroviaria molisana, ulteriormente compromessa dalla sospensione della tratta Isernia–Roma prevista fino al 12 settembre e poi dall’ulteriore interruzione sulla linea regionale ferroviaria Termoli-Venafro, tratta Isernia-Venafro, di 120 giorni a partire dal 22 settembre 2025 fino al 19 gennaio 2026.

Gravina denuncia con forza i disagi causati agli utenti, in particolare ai pendolari, agli studenti e ai lavoratori che da settimane si ritrovano privi di un collegamento ferroviario diretto, già da fine giugno, quando sono stati soppressi i treni tra Isernia e Cassino e sostituiti da autobus. “Siamo di fronte a un danno sistemico per la mobilità regionale – afferma – senza precedenti per durata e impatto. I servizi sostitutivi si sono rivelati del tutto inadeguati: mancano fermate intermedie essenziali come Cassino, gli orari sono incompatibili con le esigenze reali degli utenti, e i mezzi utilizzati non rispondono agli standard minimi, nemmeno per l’utenza più fragile.”

L’iniziativa parte dalla mozione n. 25 del 13 maggio scorso, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, che impegnava la Giunta a rivedere con urgenza il contratto con Trenitalia, a distinguere chiaramente il trasporto ferroviario da quello su gomma e a riferire periodicamente sullo stato dei lavori di elettrificazione della rete, che – secondo le stime più recenti – non sarà completata prima del 2028.

A rendere ancora più preoccupante il quadro, sono state le dichiarazioni fornite in Aula questa mattina dall’assessore Marone e dal sottosegretario Niro, che hanno purtroppo confermato come RFI decida e programmi interventi penalizzanti per il Molise senza alcuna reale concertazione con il territorio. Appare infatti evidente che l’idea iniziale di RFI fosse quella di mantenere la linea chiusa addirittura fino a maggio 2026. A partire da gennaio 2026, sempre secondo quanto detto dall’assessore Marone, i collegamenti ferroviari con Roma dovrebbero ripartire solo da Bojano, escludendo Campobasso. 

“Una scelta strategica gravissima, che riduce ulteriormente l’accessibilità del capoluogo regionale. Ma ciò che più sconcerta – sottolinea Gravina – è che queste informazioni erano già note alla Giunta regionale, che tuttavia ha evitato accuratamente di comunicarle pubblicamente.”

“Nonostante gli impegni assunti in Aula nei mesi scorsi, nulla di concreto è stato portato all’attenzione del Consiglio o della cittadinanza – prosegue – e intanto la Regione continua a versare oltre 18 milioni di euro l’anno per un contratto di servizio che, nei fatti, non garantisce il servizio ferroviario. È un paradosso intollerabile.”

Con l’interpellanza, Gravina sollecita la Regione a fare chiarezza sullo stato di attuazione degli impegni approvati, sull’eventuale acquisizione di un cronoprogramma ufficiale da RFI e Trenitalia e sull’urgenza di riorganizzare il servizio sostitutivo. Inoltre, chiede che venga convocato un tavolo tecnico o, in alternativa, che i vertici di Trenitalia e RFI siano chiamati a riferire formalmente in Commissione Trasporti.

“La chiusura della principale arteria ferroviaria verso Roma aggrava l’isolamento del Molise e compromette il diritto alla mobilità dei cittadini – conclude –. Il silenzio e l’inazione non possono diventare la risposta istituzionale a una crisi che sta mettendo in ginocchio un’intera regione.”

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