Ampio dibattito nella seduta monotematica sulla crisi economica e occupazionale in Consiglio regionale

Con nove voti contrari, quelli della maggioranza, e sette a favore, poco prima delle ore 20,00, è stato respinto dal Consiglio regionale, un ordine del giorno, presentato in apertura di seduta pomeridiana dalla consigliera Lattanzio, riguardante “misure di intervento per programmare azioni di contenimento della grave crisi economica ed occupazionale”. L’ordine del giorno, la cui iscrizione e immediata discussione sono state votate alla unanimità, è stato inserito nella discussione della programmata riunione monotematica sul “Patto per il lavoro in favore dei giovani”, richiesta dalla minoranza con nota della consigliera Fusco Perrella, tenutasi nel pomeriggio e presieduta dal vice presidente, Cristiano Di Pietro, in assenza del presidente Niro.
E’ stata la stessa consigliera Lattanzio ad illustrare l’ordine del giorno, che ha evitato di leggere, e che ha definito “importante per i risvolti negativi che la crisi sta provocando in maniera particolare per i giovani impossibilitati ad accedere al mondo del lavoro”.Subito dopo ha preso la parola il consigliere Ciocca, che ha avviato un ampio ed appassionato dibattito al quale hanno preso parte numerosi consiglieri di entrambi gli schieramenti.“Il partito dei comunisti italiani, che rappresento in questo Consiglio – ha iniziato Ciocca- condividendo le azioni messe in campo da questo Governo regionale e, nel contempo, reclamando una accelerazione maggiore e più tangibile dei provvedimenti sui quali si sta lavorando, intende rimarcare a questa assemblea l’urgenza che l’intero Paese avverte,  di riforme vere, che riguardino seriamente e concretamente il lavoro. In cima all’agenda politica del Governo Renzi , invece, come è evidente a tutti c’è solo la riforma costituzionale e il pericolo – a mio avviso – di derive autoritarie. Le uniche vere emergenze che si sarebbero dovute affrontare con lo stesso tempismo e lo stesso impegno avrebbero dovuto essere la disoccupazione e l’assenza di prospettive per milioni di persone, senza distinzioni di età”.
Ha preso quindi la parola la consigliera Fusco Perrella che è partita dalla fotografia che ha fatto Bankitalia nel suo rapporto, per la nostra regione, evidenziando in particolar modo come il numero dei disoccupati continui a crescere senza sosta. “L’analisi del giugno 2014 – ha detto la Fusco Perrella – in riferimento alla situazione del Molise, ha reso noto numeri che sono veramente allarmanti: la percentuale di coloro che sono senza occupazione è passata nel 2013 dal 12 per cento al 15,8 per cento con un incremento che rappresenta quasi il doppio della media nazionale. La crescita del tasso di occupazione ha riguardato soprattutto la componente maschile e i giovani. La situazione è ancora più preoccupante per ciò che concerne la disoccupazione giovanile, visto che nella fascia tra i 15 e 29 anni il tasso è arrivato al 43,8 per cento, dato che colloca il Molise tra le regioni meno virtuose. Da questo quadro complessivo si può desumere come il Molise sia probabilmente una delle regioni dove si avvertono in maniera più preoccupante i disagi di una intera generazione che vive ormai all’ombra del precariato costantemente e quindi nella incertezza del futuro. In questo contesto negativo e penalizzante per le nuove generazioni un sostegno alla occupabilità – ha aggiunto, tra l’altro,  la Fusco Perrella – dovrebbe arrivare dallo strumento ^Garanzia Giovani^, il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Con questo obiettivo sono stati previsti finanziamenti per i Paesi membri con tassi di disoccupazione superiori al 25 per cento”.
Critico l’intervento del consigliere Micone che ha affermato come “quella occupazionale è una vera e propria emergenza per la nostra Regione che deve essere affrontata con determinazione ed in tempi rapidi. Invece dopo un anno e mezzo di gestione amministrativa delle politiche del lavoro, ancora nessun segnale fattivo e concreto viene lanciato ai cittadini molisani che si riversano in centinaia davanti alle sedi della Regione. Non voglio fare demagogia o discorsi dai risvolti mediatici, ma bisogna andare ad incidere su quanti si trovano a gestire un settore delicato come quello delle politiche occupazionali affinchè attivino concreti strumenti in favore delle imprese del territorio e delle tante persone in cerca di occupazione e creino le basi di una ripresa del mercato del lavoro”.
A seguire l’intervento del consigliere Cotugno che ha definito il problema del lavoro ed in particolare dei giovani “una emergenza drammatica senza colore politico o di parte, ma della intera classe dirigente della Regione. Ho letto con molta attenzione il Piano esecutivo della ^garanzia per i Giovani^, un Piano ricco di dati e curato con perizia, anche a dimostrazione della qualità del personale. Che senso ha continuare a spendere milioni di euro per pagare strutture di intermediazione del lavoro, quando l’unico vero percorso che dobbiamo agevolare è quello del giovane verso l’impresa?Penso che sia antiquata la idea di mediare l’offerta di lavoro, soprattutto in una regione piccola come la nostra dove molto spesso i giovani in cerca di occupazione e le imprese vivono nello stesso paese, nella stessa strada, nello stesso quartiere. Da ripensare quindi l’intendimento di spendere risorse in attività di accoglienza, informazione, orientamento. Come pure – ha aggiunto Cotugno – è da ripensare forse ad un investimento di quasi due milioni di euro per portare i giovani all’interno della pubblica amministrazione. Sono le imprese che creano occupazione, sono le imprese che danno lavoro, sono le imprese che possono formare i giovani attraverso l’impegno quotidiano in azienda, il confronto con problemi veri e la collaborazione con soggetti più esperti, già attivi all’interno dell’impresa”.
Il consigliere del movimento cinque stelle, Federico, ha portato a conoscenza qualche dato: “I giovani molisani che non lavorano, non studiano e non sono all’interno di tirocini formativi aziendali, i cosiddetti NEET, sono circa 15 mila con un tasso del 29 per cento che pongono la Regione a metà strada tra la media italiana e la critica situazione meridionale, segno di una regione che non è mai riuscita a completare quel salto di qualità da tempo cercato. Di questi la metà sono inattivi, ed il principale motivo è lo scoraggiamento che porta loro ad interrompere anche la ricerca di un posto.Nello scorso triennio 2011-2013 il Piano integrato ^Giovani Molise^ avviato insieme al Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha visto giungere in Regione un importante contributo. Passando ad oggi, a quello che potremmo chiamare in modo ampio un ^Patto del lavoro^ riceviamo una dotazione economica altrettanto imponente, da impiegare per le finalità più meritorie…Non si può dire lo stesso per quanto riguarda l’aspetto che a noi più interessa, la valutazione degli interventi con particolare riferimento agli esiti…Siamo felicissimi che si riparta ad investire sulla formazione giovanile – ha concluso Federico -sui bonus occupazionali, sull’autoimpiego per i lavoratori svantaggiati, per le attività di welfare to work, nell’apprendistato, nella formazione continua, con borse di studio e di lavoro, ma vorremmo che si avvii parallelamente anche un gruppo di lavoro che elabori un sistema per la misurazione dei risultati conseguiti in termini occupazionali a conclusione del programma per comprendere quai politiche hanno dato i loro frutti e quali no”.
Prima dell’intervento conclusivo del dibattito da parte dell’assessore Petraroia, ha parlato il consigliere Parpiglia che ha esordito affermando che “mi auguravo potesse essere un confronto costruttivo e responsabile con spunti di autocritica ed onestà intellettuale, e che si potessero trovare insieme soluzioni alla crisi occupazionale e sociale del Molise. Mi auguravo che si potesse evitare il rimpallo di responsabilità visto che il centrodestra ha governato tutti i livelli regionali per 12 anni. In 15 mesi abbiamo dovuto bonificare il bilancio della regione Molise e seguito dei rilievi della Corte dei Conti e della Corte Costituzionale. Non è semplice lavorare con una situazione finanziaria precaria, ma dobbiamo concentrare tutte le nostre energie per le nove generazioni. I dati sulla disoccupazione degli under 35 sono allarmanti ed è inimmaginabile una inversione di tendenza senza quel ^Patto per il lavoro^ sostenuto da più di un anno dall’assessore Petraroia e dalle istituzioni politiche e sindacali e rilanciato di recente dal Sommo Pontefice proprio in Molise. Un patto incentrato sul rilancio del distretto Boiano-Isernia-Venafro che non tralasci lo Zuccherificio del Molise e che guardi alle esperienze di Piombino o del vicentino che hanno ottenuto risorse per il rilancio del territorio”.
Ha concluso il dibattito, definito “utile e interessante” il vice presidente della Giunta e assessore al lavoro e politiche sociali, Michele Petraroia.
“In riferimento ai temi sollevati – ha iniziato Petraroia – si ritiene indispensabile il riconoscimento dell’area di crisi da parte del Governo per un Accordo di Programma a valere per 200 milioni nel distretto Produttivo Boiano-Isernia-Venafro. Questo Patto per il lavoro insieme ai Fondi Europei 2014-2020 destinati al Molise e al Piano Garanzia Giovani può offrire un sostegno concreto alla ripresa economica e sociale della Regione. Sul ^Pacchetto Giovani^ sono in via di superamento le difficoltà sorte con l’Agenzia delle Entrate sul Bando del Credito d’Imposta che agevoleranno l’attivazione dei 6,1 milioni di euro degli avvisi su Internalizzazione e Autopimpiego. E’ importante, inoltre – ha aggiunto Petraroia – operare nella seconda Commissione Consiliare permanente per fare il monitoraggio FSE 2007-2013 e definire ogni approfondimento istruttorio sui temi del lavoro, della garanzia giovani, delle crisi industriali e delle criticità territoriali”.
Prima delle dichiarazioni di voto, la presentatrice dell’ordine del giorno, la consigliera Lattanzio, ha chiesto, ed ottenuto,  una breve sospensione per attendere il Presidente Frattura al fine di rivedere il testo del provvedimento che, nel dispositivo, “IMPEGNA: 1)-il presidente della Giunta regionale a convocare con urgenza un incontro al quale dovrà egli stesso presenziare unitamente agli assessori, ai Presidenti dei Gruppi consiliari, ed alle delegazioni parlamentari ed europarlamentari del Molise, per concertare un programma di interventi volto alla realizzazione di azioni politiche attive del lavoro idoneo a mettere nell’immediato soluzioni adeguate alla emergenza occupazionale attraverso un modello di intervento nel settore; 2)-ad istituire, ai sensi dell’art.29, comma 2 dello statuto, una Commissione speciale al fine di effettuare uno studio dettagliato in materia lavoro, e per redigere specifica proposta al Consiglio regionale; 3)-a formulare richiesta al Presidente del Consigio dei Ministri, di attivazione di un tavolo permanente sulla crisi in Molise, presso la presidenza del Consiglio dei Ministri”.
Al ritorno in aula si è passati alle dichiarazioni di voto dei consiglieri Iorio e Federico.
Ha iniziato l’ex governatore, Iorio, annunciando il voto favorevole all’ordine del giorno e ringraziando le consigliere Fusco Perrella e Lattanzio per l’impegno profuso sull’argomento.Ha auspicato anche “una intesa globale con la maggioranza, augurandosi che abbia tale sensibilità.Mi auguro che si possa costituire una commissione speciale senza oneri per la materia”.
Ha concluso il rappresentante del movimento cinque stelle che ha definito la discussione “molto interessante su un tema fondamentale. L’istituzione di una commissione ad hoc credo sia la soluzione migliore per coinvolgere anche la opposizione. Può essere un segnale distensivo”.Si è quindi passati alla votazione che ha dato l’esito anticipato in apertura. A questo punto il vice presidente, Di Pietro, ha dichiarato chiusa la seduta.

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