Pd, il giorno della resa dei conti. Renzi: ora diamo la scelta al popolo

«Non torniamo alla Prima Repubblica». Si riunisce la direzione, minoranza all’attacco. E Prodi: si voti nel 2018   www.corriere.it

La giornata di oggi è in qualche modo il momento delle verità. Dalla direzione del Pd arriveranno indicazioni sulla strada del primo partito di maggioranza, sulle intenzioni del suo segretario, sulle ipotesi di congresso e voto anticipato. Anche se in molti si dicono contrari ad un’accelerazione: per Romano Prodi si deve votare «nel 2018», per il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, vale lo stesso concetto.
Oggi, lunedì 13 febbraio, Matteo Renzi annuncerà le sue scelte e potrebbe aprire una stagione congressuale, rimettendo in discussione la sua leadership nel partito. E, dopo la direzione, invierà una lettera agli iscritti del Pd per dire che «da troppe settimane la discussione interna del nostro partito è totalmente incardinata sulle polemiche. È come se la sconfitta referendaria avesse riportato indietro le lancette dell’orologio: caminetti, correnti, equilibri interni. Tutta la politica italiana sembra tornata alla prima Repubblica». Il segretario invita a «rilanciare l’idea del Pd come motore del cambiamento» e avverte: «Per farlo abbiamo bisogno di due cose, un grande coinvolgimento popolare e una leadership legittimata da un passaggio popolare. Ma abbiamo anche bisogno che chi perde un congresso o le primarie il giorno dopo rispetti l’esito del voto. Essere democratici non significa solo chiedere i congressi ma anche rispettarne i risultati, quali essi siano».

Commenti Facebook