Dacca, l’addio a Ciampino ai feretri dei nove italiani uccisi

È arrivato a Roma alle 19 in punto, martedì 5 luglio, l’aereo con le salme degli italiani uccisi da un commando di terroristi. Ad attenderle il presidente della repubblica Sergio Mattarella, che prima ha incontrato in una saletta privata dell’aeroporto i parenti delle vittime
di Valentina Santarpia www.corriere.it

C’è chi stringe la bara. Chi piange silenziosamente. Chi singhiozza straziato, ancora incredulo. Chi si tiene un po’ a distanza, rispettoso. È dolorosissimo l’ultimo saluto dei parenti delle nove vittime di Dacca ai feretri, arrivati alle 19 in punto a Ciampino con un volo di Stato. Il Boeing 767 dell’Aeronautica militare, già presente in Bangladesh da due giorni, era decollato dall’aeroporto di Dacca. Quando è atterrato, in pista ad attenderlo c’erano già il capo dello Stato, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, i sindaci, i familiari: tutti avvolti dal sottofondo surreale dei rombi degli aerei, delle voci dei cronisti, dei click dei fotografi. Una massa di vestiti per lo più scuri, tra cui spiccava il vestito bianco a fiori di una bambina di 4-5 anni.Le bare ricoperte dal tricolore italiano sono state deposte, poi caricate sulle auto funebri e finalmente – dopo un’ora di attesa straziante – avvicinate al bordo della pista, per la benedizione del cappellano militare, accompagnato da un altro sacerdote e da don Luca Monti, il fratello di Simona, una delle vittime. Poi c’è stato l’omaggio rapido e silenzioso del capo dello Stato. E infine, l’abbraccio dei parenti: qualche minuto, intensissimo, per salutare i resti dei propri cari. Poi i carri funebri hanno lasciato Ciampino per dirigersi all’ospedale Gemelli, dove oggi saranno eseguite le autopsie.
L’incontro con i parenti
Il presidente per essere presente ha deciso di interrompere anticipatamente il suo viaggio in America latina. Il capo dello Stato, in attesa delle salme, aveva parlato con i parenti delle vittime in una saletta riservata del 31/mo Stormo, nella zona militare dell’aeroporto di Ciampino. Sullo stesso aereo – insieme ai feretri di Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D’Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D’allestro, Maria Rivoli, Cristian Rossi, Claudio Cappelli e Simona Monti- è rientrato in Italia l’unico italiano sopravvissuto, Gianni Boschetti, che nell’attacco jihadista ha perso la moglie, Claudia Maria D’Antona. A bordo anche il vice ministro degli Esteri, Mario Giro. «Ho preso con il Presidente Mattarella l’impegno a nome del governo ad assicurare che i benefici previsti dalla legge per le vittime del terrorismo si applichino ai nostri caduti all’estero. È un impegno doveroso di fronte a episodi come quello della strage di Dacca», ha detto Gentiloni dopo l’ultimo saluto alle vittime. Il viaggio dei nove italiani uccisi dalla follia jihadista si concluderà nel paese di origine di ciascuno di loro, con i funerali in forma privata.

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