Isernia/ Spese in cultura all’anno zero

Abbiamo pubblicato e commentato i dati dell’indagine sulla qualità della vita relativa al 2017, pubblicati su ‘Il Sole24Ore’ e riferiti alla provincia di Campobasso; ora passiamo a quelli del territorio pentro. Se Sparta piange, Atene non ride (o viceversa): questo il primo commento leggendo tabelle che sono impietose per tutto il Molise, punendo in maniera indistinta sia Campobasso che Isernia. Come al solito il nostro territorio ‘si salva’ solo con i dati demografici e sulla sicurezza, anche se nel primo comparto pesa il saldo migratorio negativo che porta la provincia isernina al 106esimo posto in Italia, mentre anche la vecchiaia (alta) e la natalità (bassa) sono indicatori, se raffrontati, di problemi futuri per la zona.
Dove Isernia registra dati sconfortanti, da maglia nera costante, è la tabella sintetica della cultura e spettacolo; se da un lato spicca, come anche per Campobasso, l’altissimo numero di giovani laureati, che la colloca al terzo posto in Italia, di contro è fortemente negativo il dato sulle librerie e sale cinematografiche (107esimo) e sulla media spettacoli (106esimo), oltre che le spese dei viaggiatori stranieri in favore del nostro territorio (105esimo).
E ancora: durano molto le cause ed è alto l’indice di litigiosità. Infine il ‘buco nero’ del lavoro. In sintesi: basso importo medio delle pensioni (105esimo) e dei depositi bancari (104esimo) oltre che alta incidenza dei protesti (95esimo).
Niente di cui andare fieri, quindi.

Stefano Manocchio

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