IL ROTARY ED IL MESSAGGIO “ILLUMINISTICO” DELLA ICONA DELLA MADONNA DELLA LUCE D’ISERNIA

In questo mese mariano il Rotary Club Isernia ha organizzato, col patrocinio del vescovo d’Isernia mons. Cibotti, del Comune e della Provincia d’Isernia e dell’Ambasciata di Grecia in Vaticano, alcuni eventi dedicati alla icona della Madonna della Luce della Cattedrale d’Isernia, che il presidente Cosimino Pallotta ha scelto come protettrice del suo anno.Egli ha voluto dedicare questo anno di presidenza quasi concluso, che per Rotary ed ONU è stato l’anno internazionale della Luce, al simbolismo che la Madonna della Cattedrale d’Isernia usa per indicare la via verso la Luce della salvezza.

In questo secolo iniziato con le immani tragedie prodotte da moderni strumenti di morte e violenza creati dall’uomo, in cui terribili atti di brutalità minacciano la cultura e la storia di una parte dell’umanità stessa, oscurando la nostra stessa civiltà, emergono con drammaticità i limiti della scienza e della tecnica a rispondere alle aspettative del mondo contemporaneo e sanciscono il fallimento di quella cultura dei lumi che li ritenevano capaci liberare e migliorare la natura umana. L’icona d’Isernia indica a tutti noi che, senza la luce della Fede, i lumi della Ragione non sono capaci di risolvere i problemi dell’umanità e di creare un mondo a dimensione umana. Il questo senso la Madonna “illuministica” d’Isernia invia un moderno messaggio a tutta l’umanità, invitando a conciliare la Ragione con la Fede.

 

Gli eventi organizzati dal Rotary si svolgeranno in due giornate.

Domenica 10 maggio cinque artisti della scuola napoletana dei madonnari eseguiranno su pannelli multistrato 120×80 posti sui sagrati delle 5 principali Chiese cittadine, nell’orario delle funzioni religiose domenicali, opere di Madonna con bambino che rispondono al tema concordato col la curia “Ad Jesum per Mariam”, che dovranno interpretare l’icona della Madonna della Luce d’Isernia. A questi artisti si potranno affiancare studenti d’arte o artisti locali volontari che volessero partecipare all’evento con pannelli di dimensioni minori. Nel pomeriggio le opere saranno completate nel centro storico, attorno alla cattedrale, dove alle 18.00, il padre gesuita Tommaso Guadagno, S.J., presidente nazionale dell’Apostolato della preghiera, studioso di icone bizantine e supervisore del recente restauro della icona della Cattedrale d’Isernia, terrà una funzione religiosa in cui le Madonne donate dal Rotary saranno benedette dal vicario del vescovo, don Claudio Palumbo, per essere poi conservate nel Museo diocesano. Ricorrendo il 10 maggio anche la festa della mamma, le opere dei Madonnari saranno dedicate dal Rotary Club Isernia a tutte le mamme d’Isernia ed in particolare alla memoria delle mamme di quei soci che hanno permesso di realizzare l’evento adottando un madonnaro. Sulle tavole che gli artisti prepareranno saranno apposte delle targhe in memoria di queste mamme. Le opere rimarranno poi nelle disponibilità della curia vescovile donate dal Rotary per il nascente Museo diocesano d’Isernia.

 

Lunedì 11 maggio alle 17, nella Aula Magna dell’ex-seminario vescovile (ex sede universitaria) col contorno di queste opere, si terrà un convegno dedicato alla icona della Madonna della Luce d’Isernia con la partecipazione del Vescovo e delle autorità cittadine. Ulderico Iorillo autore di un libro in cui è stato ricostruito il percorso che ha portato questo dipinto fino ad Isernia parlerà della storia e di questa icona ed il presidente onorario del Rotary Club d’Isernia Peppino De Marco della sua personale storia familiare d’artisti e restauratori di opere d’arte religiose del nostro territorio.

 Il Rotary spera infine che questa icona cretese, arrivata ad Isernia nel 1567 col vescovo Giovanni Battista Lomellino, dal cui padre fu messa in salvo,possa anche essere testimonianza delle pene di tutti i cristiani in fuga da violenze e minacce prevaricatrici e serva a ricordarci il nostro obbligo d’accoglienza verso i cristiani, perseguitati nelle loro terre, e costretti a migrare, oggi come tanti secoli fa, dalla furia distruttrice della guerra e della violenza.

 

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