Varie ed eventuali/ I quattro amici al bar su Facebook

Pietro Colagiovanni
Perché quando prendete un caffè avete desiderio di farlo sapere a tutti, amici e conoscenti? Quale strana pulsione psicologica si agita in voi, quale oscuro desiderio vi anima per esternare questo vostro consueto e quotidiano gesto di consumo all’intero orbe terracqueo? Non lo so ma noto che è un desiderio condiviso da tanti. Apri Facebook e c’è per iniziare qualche decina di amici (che spesso non sai nemmeno chi sono) che ti augura un buon mattino, o ti dice che è coffee time, splendida giornata, buon lunedì martedì eccetera, buon qualcosa buona giornata e buon mezzogiorno. Fin qui però nulla di particolare.

Non hanno molto da fare e comunque alla fine sono gentili. Poi ci sono quelli che accompagnano il buon qualcosa con la foto. Un caffè fumante, un cappuccino, un cornetto, un caffè con il cornetto, un caffè con il cornetto con la tovaglia bianca, un caffè con il croissant e la tovaglia a fiori, la tovaglia e basta. Continui a chiederti perché ma poi passi avanti, consideri come ci sia gente che ha ancora meno da fare di quelli del “buongiorno e buon caffè” ma anche qui te ne fai una ragione. Poi però ti imbatti nei fuoriclasse, i numeri uno, i campioni del nulla
pressofuso sparato sui social. I più creativi si danno anche dei nomi. “I diablos” “gli assasini” “i pirati”.

Si tratta di solito di attempati e ben pasciuti signori che, panza all’aria, su sedie di plastica della Algida si godono un caffè, un aperitivo, uno spritz, un campari. E si fanno un selfie, immortalano a beneficio della futura umanità questi momenti epocali della loro vita. Sullo sfondo una pianta o una siepe non curata da anni, una mattonella triste come pavimento e un bar bisognoso di attenzioni e manutenzioni come scenario di completamento. Cosa ci vogliono comunicare i quattro Diablos con queste loro foto. Qual’è il recondito messaggio che questi attempati, a volte un tantino vetusti signori vogliono fornirci. Che è un pericolo andare al bar per troppo tempo con le stesse persone perché poi ti riduci così? Che quello è un bar da
evitare? E perché poi si chiamano “ I diablos” o forse sarebbe meglio dire “I poveri diablos”?

Non lo so e forse non lo sapremo mai. I poveracci che sono amici intimi e veri del gruppo sono costretti a mettere like e fare qualche commento idiota sotto l’iconica foto. Commenti del tipo “grandissimi, sempre in gamba” , “il tempo per voi non passa mai” , “con i diablos non si scherza”. Ma in generale il quadretto gozzaniano lascia il tempo che trova e si perde nell’assoluta irrilevanza di vite che aspirano a qualcosa, ma alla fine aspirano e basta.

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