Si è concluso il congresso della CISL Poste Molise, grande acclamazione del Segretario uscente Antonio D’Alessandro che è stato riconfermato ad unanimità. Dal Congresso – dichiara il Segretario Antonio D’Alessandro – si riafferma l’idea essenziale di CISL e SLP come sindacato dell’autonomia, dell’associazionismo e della contrattazione, alla quale affida il compito fondamentale e primario di migliorare le condizioni economiche, normative e professionali dei lavoratori. Inoltre i congressisti apprezzano i dati del proselitismo della nostra Organizzazione e che ribadiscono la nostra leadership all’interno del Gruppo Poste Italiane, nonostante anni difficili di trasformazioni e riorganizzazioni aziendali, pensionamenti ed esodi incentivati. Una crescita numerica che ha le basi sul nostro modo di fare sindacato nei luoghi di lavoro, sulla nostra presenza quotidiana e qualificata.
Per una prosperità condivisa non basta ridistribuire il reddito attraverso imposte e trasferimenti, ma occorre anche favorire gli investimenti, aumentare i salari e l’influenza politica dei cittadini. Per SLP la politica da sola non è in grado di saper ascoltare la voce dei dimenticati, delle periferie, delle diseguaglianze sociali, dell’abbandono delle piccole comunità, del degrado ambientale, della insicurezza sociale che si vive quotidianamente. Il sindacato ha sempre avuto questa grande capacità di ascolto e di rapporto continuo con il territorio e la collettività. Per questo è ora di dire basta alla politica della disintermediazione dei corpi intermedi e sviluppare fasi di coinvolgimento delle parti sociali nei grandi temi sociali del nostro Paese. Perché dalle crisi non si è mai usciti da soli. Per quanto attiene alla situazione politico-sindacale nella nostra Azienda.
Dal congresso è venuto fuori che si ribadisce con forza il parere contrario alla totale privatizzazione del Gruppo Poste Italiane e alle modalità di dismissione della partecipazione attualmente detenuta dal Ministero dell’Economia e Finanza. La decisione del Governo di quotare in Borsa un ulteriore 29,7% e di conferire a Cassa Depositi e Prestiti il rimanente 35% del capitale societario è stata solo rimandata grazie alla mobilitazione di SLP e all’azione di sensibilizzazione intrapresa verso i gruppi parlamentari e le istituzioni a livello locale, quest’ultime molto attente al ruolo sociale svolto da Poste Italiane sull’intero territorio nazionale. È irrinunciabile il mantenimento dell’unicità aziendale, vero fattore di valore per SLP, da sostenere e difendere ad ogni costo, pena la destabilizzazione di importanti articolazioni produttive e dei conseguenti livelli occupazionali. La privatizzazione di Poste Italiane non di semplice routine. Poste necessita di grande attenzione, in quanto parliamo della più grande azienda privata del Paese e dove quotidianamente lavorano ben 140.000 dipendenti, per questo si esprime grande soddisfazione per la riuscita dello Sciopero Generale del 4 novembre scorso indetto per protestare sia contro la privatizzazione di Poste Italiane che contro i disservizi creati dal recapito a giorni alterni, dal mancato rilancio della logistica, dalla carenza degli organici negli Uffici Postali e dalle pressioni commerciali. Inoltre, è bene evidenziare l’alta adesione allo sciopero realizzata nonostante le azioni aziendali messe in atto verso i lavoratori per non farli aderire alla nostra giornata di mobilitazione generale. Si riconferma la scelta dell’ SLP sull’avvio del modello partecipativo in Poste Italiane attraverso un nuovo concetto di governance aziendale. Per questo motivo è necessario in Poste attivare un ottimo livello di Relazioni Industriali, favorire quote di azionariato ai dipendenti, sviluppare la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori negli organismi societari attraverso il modello “duale”, già sperimentato con successo in altri Paesi del Nord Europa.
Alla luce dei rinnovi dei CCNL degli altri settori merceologici, il Congresso rivendica la sottoscrizione rapida del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro di Poste Italiane finora fortemente condizionato dal comportamento aziendale e dalle sue richieste, nella parte normativa, di forte arretramento dei diritti conquistati in anni di contrattazione da SLP. Il Congresso auspica la firma di un contratto dignitoso nell’aumento economico e nel versante del Welfare Aziendale. A tale avviso plaude al risultato ottenuto dalla Segreteria Nazionale ai tavoli di rinnovo del CCNL con l’introduzione del Fondo Sanitario Integrativo per tutti i dipendenti del Gruppo Poste Italiane, un intervento di grande impatto sul versante del Welfare contrattuale in risposta alla forte domanda legata alla tutela della salute e del “benessere organizzativo” dei lavoratori di Poste. Sempre in merito al rinnovo contrattuale l’Assemblea Congressuale ritiene necessario e prioritario recepire il “Testo Unico sulla Rappresentanza” in Poste Italiane al fine di rendere le nostre Relazioni Industriali più credibili e affidabili attraverso regole chiare in tema di misurazione e certificazione della rappresentanza, regolamentazione delle RSU in azienda, titolarità ed efficacia della contrattazione collettiva, efficacia ed esigibilità dei contratti nazionali e degli accordi sottoscritti nell’Azienda Poste. Il dibattito ha evidenziato la cronica carenza di addetti nella sportelleria che si traduce nella difficoltà di garantire l’apertura di tutti gli Uffici Postali del territorio, nei continui distacchi degli addetti ed inefficienza nell’erogazione dei servizi alla clientela. Per questo motivo ritiene necessario attivare un percorso di lotta sull’intero territorio nazionale in merito alle pesanti criticità in cui versano tutte le articolazioni di Mercato Privati sia all’interno dell’azienda che sensibilizzando le istituzioni e l’opinione pubblica. In merito alla gestione degli ultimi accordi sottoscritti in ambito della divisione Posta Comunicazione Logistica, la fase sperimentale ha evidenziato limiti e criticità evidenti. Il Congresso riafferma la necessità di migliorare l’attuale modello organizzativo del settore postale e renderlo compatibile con gli obiettivi condivisi nell’accordo di settembre 2015, purtroppo vanificati dalla cattiva gestione aziendale. Infine, chiede di tener conto delle ultime risoluzioni dell’Unione Europea che ribadiscono l’erogazione di un servizio postale con due caratteristiche fondamentali quali l’universalità e la qualità, bocciando di fatto il recapito a giorni alterni e riconfermando l’esigenza di un’attività di raccolta e di consegna della corrispondenza per almeno cinque giorni a settimana.
VII Congresso CISL Poste Molise: si ribadisce con forza il parere contrario alla totale privatizzazione del Gruppo Poste Italiane
Commenti Facebook