Sindacato Miope: il futuro dei giornalisti a rischio

I giornalisti molisani, molti precari o soggetti alla schiavitù del lavoro nero o sotto-pagato, attendono ancora che la Regione riordini il settore dell’editoria, tenendo conto dello stato di gravissima crisi che lo sta penalizzando. I giornalisti, la categoria più penalizzata, attendono, con sempre minore pazienza, che gli impegni presi dal Presidente Frattura, ormai più di un anno fa, vengano mantenuti. E intanto però registrano e criticano l’accordo raggiunto sull’equo comepnso che il Presidente nazionale dell’Ordine Enzo Iacopino ha definito “vergognoso”. Dallo schema sottoscritto, firmatari Fnsi e Fieg, con la mediazione del sottosegretario Luca Lotti (nella foto) si apprende che, semplificando, ammonta a indicativamente 250 euro mensili il prezzo che gli editori dovranno pagare a free lance e giornalisti con contratto “atipico” (ormai la maggioranza) per un mese di lavoro: articoli, reportage, inchieste. Questa somma dovrebbe servire a coprire costi (benzina, telefonate, ecc.), oltre a tempo e fatica spesi dal collega giornalista. La firma apposta sulla delibera attuativa della legge sull’equo compenso è sembrata a molti il prezzo che il sindacato ha dovuto pagare a tutela dei giornalisti contrattualizzati e per i quali ora dovrebbe essere più vicino il rinnovo. Se così fosse, però, anche per i contrattualizzati sarebbe una vittoria di Pirro. Dalla crisi non è facile uscire e gli editori possono adesso infatti persino approfittarne per abbassare il prezzo. Quale ? Quello da pagare ai giornalisti: molto più facile, oggi, fare riferimento, sempre più, a free lance e contrattualizzati “atipici”, anziché ai (più costosi) giornalisti contrattualizzati. Ma di un sindacato così miope, i giornalisti non sanno che farne. E’ ciò che pensano tutti quelli che hanno già firmato la petizione che “implora” il sindacato a fare marcia indietro.

L’Ordine dei giornalisti del Molise, intanto, invita nuovamente la Regione a prendere in considerazione il Quadro di indirizzi presentato a sostegno del pluralismo dell’informazione.

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