Si è tenuto il 12 dicembre 2025, alla Sala Convegni del Samnium Innovation Hub di Campobasso, l’importante convegno organizzato da Confprofessioni Molise sul tema “Antiriciclaggio e Privacy”, un appuntamento fondamentale per analizzare gli obblighi professionali e le nuove sfide poste dalla normativa. L’evento ha visto una folta partecipazione di professionisti, dimostrando l’urgenza di affrontare con chiarezza questi argomenti.
L’incontro è stato introdotto dal Notaio Dott. Riccardo Ricciardi, Presidente di Confprofessioni Molise, e moderato dall’Avv. Giacinto Macchiarola, Vice Presidente Confprofessioni Molise.
La sessione dedicata all’Antiriciclaggio: il Quadro Sanzionatorio e l’Applicazione nella Pratica Professionale ha messo in luce la necessità di un approccio equilibrato e preventivo.
Il Notaio Dott. Massimo Ricciardi, delegato per le attività di antiriciclaggio, ha sottolineato l’importanza di riportare la normativa al suo principio di coerenza: “Ho cercato di proporre una lettura della normativa antiriciclaggio che riporti il sistema entro il suo principio di coerenza: obblighi proporzionati, calibrati sul rischio e sulla natura dell’attività professionale, non controlli onnivori e indistinti. In questa prospettiva il professionista torna ad essere un presidio di legalità, garante della correttezza giuridica, della trasparenza dei soggetti e della coerenza economico-funzionale delle operazioni, applicando davvero il risk based approach.”
Ricciardi ha poi rimarcato il ruolo dei principi europei a garanzia dei professionisti: “A dare forza a questa impostazione intervengono i principi CEDU (sentenze Italgomme e Kavečansky), che impongono limiti stringenti ai poteri ispettivi e pretendono norme chiare, prevedibili e proporzionate, escludendo derive punitive costruite ex post. Attraverso questa chiave interpretativa, la normativa antiriciclaggio può essere applicata secondo un modello autenticamente collaborativo tra presidi e autorità, realizzando davvero il suo fine.”
È intervenuto anche il Dott. Giuseppe Miceli, Funzionario MEF – Ufficio Contenzioso in materia valutaria antiriciclaggio e Docente di Business Intelligence, che ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di una cultura della prevenzione per evitare le sanzioni: “L’aspetto principale è che il professionista manifesta una forte preoccupazione verso la sanzione, che può anche arrivare a livelli elevati e quindi è fondamentale occuparsene. Il problema è che questa preoccupazione non si traduce in chiave preventiva su una maggiore attenzione a quelli che sono gli adempimenti che il legislatore antiriciclaggio richiede, che non sono subito riconoscibili nell’effettuare la segnalazione di operazione che sembra sospetta. Ma ciò che il legislatore chiede è, appunto, un’azione preventiva al professionista che deve concretizzarsi nella struttura e nell’adozione di un presidio di antiriciclaggio in virtù del quale potrà, con una certa serenità, decidere, o meglio riconoscere, un sospetto e quindi segnalare o non segnalare.”
Il Dott. Miceli ha concluso con una sintesi chiara: “Dunque, un’attenzione in chiave preventiva, che è poi nello spirito della normativa antiriciclaggio, consentirebbe di riconoscere con maggiore facilità quel sospetto da cui deve scaturire la segnalazione. Ciò è l’unico presupposto per evitare la sanzione”
La seconda sessione si è concentrata sul tema La Privacy negli Studi Professionali, con gli interventi dell’Avv. Rosario Losito (Avvocato del Foro di Campobasso, DPO) e dell’Ing. Maurizio Giacci (Ingegnere informatico, DPO).
L’Avv. Losito ha illustrato come la gestione corretta della privacy sia un elemento imprescindibile per la compliance degli studi: “Oggi lo studio professionale non può limitarsi a trattare i dati in maniera superficiale. La gestione della privacy, specie in contesti delicati come l’antiriciclaggio che prevede la raccolta di informazioni sensibili, deve essere strutturata e documentata. Il DPO (Data Protection Officer) e un modello organizzativo chiaro non sono solo adempimenti formali, ma garanzie per il professionista e per il cliente contro il rischio di data breach e sanzioni.”
L’Ing. Maurizio Giacci ha invece focalizzato l’attenzione sugli aspetti tecnici e sulla sicurezza informatica: “Ogni adempimento, in particolare quello antiriciclaggio, comporta un aumento della quantità di dati trattati e della loro criticità. È essenziale che gli studi professionali adottino misure di sicurezza informatica adeguate e aggiornate. Parliamo di crittografia, sistemi di autenticazione robusti e procedure di backup che assicurino l’integrità e la riservatezza dei dati, elementi chiave per la compliance al GDPR e per proteggere il patrimonio informativo dello studio.”
Infine ha preso la parola la Dott.ssa Rosa Domina, dirigente dell’ASReM, che ha offerto il punto di vista di una Pubblica Amministrazione che gestisce dati sensibili: “La Sanità è per sua natura un presidio di dati cruciali e delicati L’esperienza nell’applicazione rigorosa del GDPR e delle normative di trasparenza ci insegna che l’approccio alla compliance non può essere frammentato. Antiriciclaggio e Privacy, pur essendo norme diverse, convergono sulla necessità di trattare le informazioni in modo responsabile, tracciabile e sicuro. La sicurezza del dato è la base per la legalità e la fiducia, sia nello studio professionale che nell’ente pubblico.”
All’incontro non sono mancati i saluti della Direttrice Amministrativa dell’ASReM, Grazia Matarante: “L’efficacia della lotta al riciclaggio e la protezione dei dati personali si giocano sulla correttezza e tracciabilità delle procedure amministrative. L’esperienza della Sanità pubblica ci insegna che l’integrazione tra la compliance amministrativa (trasparenza, anticorruzione) e la compliance tecnica (GDPR) è essenziale. Solo con protocolli chiari e un’organizzazione interna attenta è possibile garantire che i dati, trattati a fini antiriciclaggio, siano gestiti nel pieno rispetto dei principi di minimizzazione e legalità richiesti dalla normativa sulla privacy.”
L’evento ha rappresentato un momento formativo valido per l’assolvimento degli obblighi di formazione in materia di antiriciclaggio a carico dei professionisti obbligati e dei loro dipendenti.







