Bojano / Operazione dei Carabinieri per contrasto alla criminalità diffusa e reati predatori

Ancora un servizio a largo raggio ad alto impatto quello attuato dai Carabinieri della Compagnia di Bojano dal tardo pomeriggio di mercoledì che si è poi protratto anche nel fine settimana appena trascorso.
Il must permane la prevenzione e il contrasto ai reati predatori, in particolar modo le fattispecie che hanno come obiettivo abitazioni private in zone isolate, ancorché nel periodo non si registrano criticità nell’area di competenza della compagnia matesina.

Ventidue le pattuglie dislocate sul territorio con particolare attenzione ai comuni di Trivento, Salcito, Torella del Sannio, Duronia e Pietracupa, particolarmente appetibili per dislocazione geografica e insistenza di diverse vie di fuga facilmente percorribili, che hanno effettuato numerosi posti di controllo ed intercettato “al volo” veicoli in transito sulle principali arterie
statali che intersecano il territorio matesino.

Alle prime ore dell’alba di domenica, le persone oggetto di controllo sono state 560 a bordo di 354 veicoli ed è nel corso di uno dei tanti controlli ed attività perquisitive eseguite sul posto, che un giovane 21enne residente nel capoluogo, mostratosi riluttante ai militari, veniva trovato in possesso di modica quantità di sostanza stupefacente del tipo hashish (gr. 2,20) che occultava in parte nel portaoggetti dell’abitacolo. Allo stesso, assumendone la paternità, è stata ritirata la patente di guida e segnalato all’Autorità Prefettizia ex art. 75 D.P.R. 309/90.

Dal Comando di Via Croce, si rimarca – ancora una volta – l’importanza delle denunce e delle tempestive segnalazioni al 112 NUE, sia per quanto attiene ad episodi di illegalità, ai quali il certosino ed incessante lavoro dei Carabinieri cerca di porre argine, sia per quanto concerne a mere informazioni su movimenti sospetti di veicoli o persone. In merito gli incontri tenuti con le persone anziane sul territorio, hanno fatto breccia, atteso che nell’ultima settimana, tre nonnine chiamavano il centralino per segnalare di aver ricevuto telefonate da sedicenti nipoti, ai quali avevano agganciato, certo che potesse trattarsi di un raggiro, riuscendo così ad eludere i tentativi dei malfattori.

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