Trasporto pubblico locale e ingressi scaglionati, Manzo: la Regione si muova, le aziende si adeguino ai nuovi orari scolastici


Non c’è più tempo: lo abbiamo impiegato per addossare le colpe delle mancate risposte della politica a chiunque, pur di non porci il problema di affrontare le difficoltà emerse da un mese a questa parte con la riapertura delle scuole. Dobbiamo preservare il diritto-dovere allo studio, così come sancito dalla Costituzione e così come chiesto a gran voce dai ragazzi oggi in piazza, dare la possibilità ai nostri giovani di raggiungere le scuole in sicurezza.  
Una cabina di regia – afferma in una nota Patrizia Manzo – che metta in contatto l’assessorato competente, l’Ufficio scolastico regionale, le Province, il Cal (sic!) e le aziende di tpl: il trasporto pubblico si deve adeguare alle nuove esigenze orarie considerati gli ingressi scaglionati in classe già predisposti in alcuni istituti e in altri in via di organizzazione. Regione, Scuola, Enti Locali e aziende di trasporto devono dialogare per trovare il punto di incontro, e quindi la soluzione, così da scongiurare il ritorno alla didattica a distanza con tutte le problematiche che comporterebbe, a partire dal digital divide – che grava su larghe fasce della popolazione scolastica – e per finire all’interruzione del rapporto di crescita e confronto ritrovato tra docenti e alunni.


In un mese l’assessorato regionale ai Trasporti cosa ha fatto? Quali decisioni ha assunto sia per garantire la sicurezza dei nostri studenti che quella dei lavoratori che usufruiscono del trasporto pubblico locale? Ha aspettato solo il Dpcm del giorno?


La soluzione a quello che è problema evidente non può essere l’attesa: individuiamo in maniera chirurgica quali sono le corse i cui orari debbano essere modificati, quali quelle sulle quali si rischiano assembramenti, lavoriamo su un coordinamento nuovo che assorba e uniformizzi le mutate esigenze, mappiamo l’utilizzo delle varie corse e adeguiamo i servizi affinché i problemi siano ridotti e non amplificati.- continua la consigliera –


In questo contesto è impossibile cancellare le evidenti difficoltà che il momento emergenziale comporta ma questo non significa che non si possano perimetrare e affrontare in maniera più logica ed elastica.
Il settore dei trasporti è nevralgico, come è evidente, ma il pullman del buonsenso sembra non abbia tuttora previsto fermate in via Genova. 

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