Restiamo attoniti e sgomenti. L’incidente ferroviario di Bari, ci ricorda tragicamente ed immediatamente, i colpevoli ritardi e le croniche mancanze programmatiche, quel deficit strutturato che continua a porre le infrastrutture meridionali in una condizione di insufficienza rispetto alle linee del nord del Paese, che comprendono vogliamo ricordarlo, le linee Alta Velocità ed Alta Capacità; una rete, questa, che potremmo definire in linea con le necessità di mobilità e di trasporto di una Nazione Europea.
Mai avremmo voluto che fosse tale, tragica causa a dover stimolare una riflessione e conseguenti reazione sulla atavica inadeguatezza della rete ferroviaria meridionale.
Le Amministrazioni ai vari livelli di Governo e le Imprese ferroviarie, nelle loro varie articolazioni, sono chiamate a rendere possibile, anche a costo di grandi sforzi finanziari, un programma di investimenti e correlati interventi, volti a ridurre la disuguaglianza con le altre aree nazionali ed extranazionali.
E’ oggettivamente difficile sanare in breve tempo un processo sperequativo che fa risalire la sua origine in un tempo immediatamente successivo alla unificazione dello Stato Italiano, o per meglio dire alla accertata, forzata annessione di una parte di esso. A quel tempo i 2\3 delle locomotive circolanti in Italia erano costruite presso le Grandi Officine di S.Giorgio- Pietrarsa. Segno di una vivacità industriale e di una attenzione al settore, gradualmente scomparse per scelte politiche. Fino ad affermare banalmente, che oggi l’Italia viaggia a due velocità; e non è una metafora.
Nella nostra Regione, benchè non sia possibile che possa accadere un analogo incidente, merito della implementazione di sistemi di sicurezza da parte di RFI che mettono a riparo da simili rischi, è evidente l’arretratezza della Rete, appunto a binario unico, che rende il sistema ferroviario incerto e carente in ordine a velocità commerciale, comfort dei viaggiatori ed utilizzazione del personale.
L’insegnamento che dobbiamo trarre dal tragico incidente avvenuto in Puglia, è che gli investimenti in sicurezza non sono mai da considerare eccessivi e mai eccessivamente prudenti i regolamenti ferroviari, anche se, talvolta richiedono qualche contropartita in ordine alla puntualità dei convogli.
Crediamo insomma, che su tutto il sistema nazionale di collegamenti ferroviari debba valere un indiscusso principio e una sistemica certezza: mai ad un errore umano, sempre possibile, deve conseguire una sciagura di tali dimensioni, quindi attrezzare tutta la Rete nazionale di tecnologia segnata a neutralizzarli, gli eventuali errori.
Intanto si faccia questo con immediatezza, sapendo che su altre linee ferroviarie dell’Italia meridionale ancora sono attivi sistemi di circolazione simili a quello in uso sulla linea teatro dell’incidente, in modo che non possa più accadere quello che è accaduto sulla tratta Andria-Corato. In attesa di equiparare le infrastrutture su tutto il territorio nazionale, perché anche il meridione possa aspirare ad essere finalmente annoverata tra le regioni europee.
Sciagura ferroviaria, la riflessione della Filt Cgil
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