Progetto Granmanze. Ruta: la proposta va archiviata, ma la tenuta sociale del Molise è a rischio

roberto rutasenPubblichiamo la Nota trasmessa dal senatore Roberto Ruta all’Associazione San Martino Libera in occasione del Convegno organizzato a San Martino in Pensilis per discutere sul ” Progetto Granmanze”, in cui annuncia l’incontro con il Governo per le vertenze riguardanti le filiere agroalimentari del Molise unitamente alla risposta fornita direttamente dal Governo, in calce alla nota stessa :

” Ringrazio dell’invito, non potendo personalmente intervenire per un concomitante impegno precedentemente assunto vi invio questa mia riflessione con la preghiera di darne lettura. All’indomani del Consiglio comunale monotematico tenutosi a Termoli al quale hanno partecipato sindaci del basso Molise oltre ad associazioni e cittadini, e conclusosi con l’approvazione di una mozione che esprimeva il dissenso al progetto Gran Manze, ebbi a dichiarare a mezzo stampa quanto di seguito :

<< Ho ascoltato con grande attenzione il dibattito nella sala consiliare del Comune di Termoli, ricco di spunti e di considerazioni che ne hanno fatto un’ occasione di sano e partecipato confronto. Le decisioni dei consigli comunali, come quella assunta dal Consiglio comunale di Termoli, da capoluogo del Basso Molise, vanno rispettate a prescindere dal colore politico.E’ la regola aurea della democrazia e sono orgoglioso da sempre di ossequiarla. Pertanto, a mio avviso, la proposta Gran Manze va archiviata>>.

Questa era, è e resterà la mia posizione.

Nei giorni successivi ho ascoltato altri autorevoli interventi, come quello del Presidente dell’Associazione Industriali del Molise, che avanzavano l’ipotesi alternativa di dividere il progetto in 4 moduli da 3.000 manzette ciascuno da collocare in 4 diverse aree della regione, evitando la concentrazione e rendendo sostenibile l’iniziativa stessa, a vantaggio di 4 aree territoriali, con la possibilità di utilizzare anche per gli allevatori molisani gli impianti stessi.

Al momento tuttavia non registro una simile proposta da parte di Granarolo, titolare dell’iniziativa. Convinto come sono che il Molise ha bisogno di sviluppare tutte le potenzialità derivanti dallo straordinario patrimonio ambientale, archeologico ed architettonico (basti pensare alle decine di borghi medievali che rischiano il degrado e l’abbandono per effetto del continuo spopolamento), ritengo che ogni forma di investimento di capitali privati in questa regione rappresenti un’occasione di occupazione e di ripresa dal pantano in cui è finita la nostra regione, fatte salve lodevoli eccezioni di sana imprenditoria regionale.

La tenuta sociale del Molise è a rischio, né è immaginabile proseguire sulla strada di aziende sostenute con fondi regionali se non con chiari progetti industriali di rilancio, che consentano ai privati, in forma singola, associata o cooperativistica, di svolgere l’attività imprenditoriale produttiva in maniera autonoma dopo una breve fase di accompagnamento da parte delle istituzioni”.

<< È altrettanto certo che alcune filiere dell’agroalimentare regionale (ad esempio, Gam, Zuccherificio) devono essere dichiarate di interesse strategico per il Governo nazionale ottenendo dallo stesso Governo un’attenzione straordinaria e tempestiva. In tal senso ho chiesto al Governo un pronunciamento formale e azioni concrete. Dopo l’approvazione della legge di stabilità mi è stata assicurata la tempestiva convocazione della delegazione parlamentare, della regione e del partenariato sociale per raggiungere le soluzioni richieste >>. ( nota del Governo)

Sen. Roberto Ruta

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