Pastorini: tutti abbiamo il dovere di contribuire a riscrivere la nuova sanità

Non ci entusiasma né ci conforta poter dire oggi che quanto evidenziato dal tavolo tecnico la FP-CGIL  lo aveva sostenuto già da tempo, nonostante le nostre proposte siano rimaste inascoltate. Avevamo invitato il neo eletto Presidente Frattura già a novembre del 2013 alla giornata sulla sanità e lo avevamo reso edotto di tutte le nostre perplessità. I mesi a seguire hanno solo aumentato le criticità, senza alcun serio intervento strutturale e di vero coinvolgimento delle parti sociali.
Tanto che oggi le narrazioni mediatiche non fanno altro che confermare il fallimento del Piano di Rientro, di scelte antieconomiche e politiche che pongono un’unica certezza: ancora una volta saranno i cittadini molisani a pagare il prezzo più alto in termini di aumento della tassazione locale già peraltro a livelli esponenziali.
E il fallimento del Piano di Rientro è il fallimento della gestione commissariale, (che non può essere ovviata attraverso il commissariamento del commissario!), occorrerebbe invece, ristabilire un confronto con le parti sociali e gli organismi eletti dai cittadini. Solo così si potranno liberare risorse eliminando le criticità strutturali che hanno portato il sistema al tracollo. E non è un caso che il Tavolo tecnico concentri gran parte della sua attenzione non solo, come era ovvio, sull’aspetto economico finanziario ma anche su quello programmatico, ponendo in seria discussione gli interventi di legislazione locale su temi importanti, ivi compreso quello del sistema riabilitativo. L’inadeguatezza delle politiche di austerità finora adottate in sanità non ha prodotto risultati. Austerità richiesta ai cittadini ma non a chi governa il sistema sanitario, tanto che le stesse politiche di governance vengono oggi criticate sia rispetto a soggetti di indubbio spessore, come l’attuale Direttore Generale, di cui non si conoscono i compensi, ma anche rispetto a nomine di soggetti che per quanto qualificati sono assolutamente non funzionali alla risoluzione dei problemi.

I “tagli lineari” hanno pregiudicato la funzionalità e l’efficacia del Servizio Sanitario Regionale ed hanno causato un aumento delle liste di attesa, un incremento della migrazione sanitaria extra-regionale e delle disuguaglianze di salute, un peggioramento della già scarsa  assistenza territoriale, un sovraffollamento nei Pronto Soccorso e nei servizi di emergenza ospedalieri e territoriali,  un peggioramento delle condizioni di lavoro degli operatori (in buona parte precari in un sistema globale di mancata razionalizzazione delle risorse umane) e della assistenza sanitaria.

La Regione è rimasta inerte, non ha programmato interventi per ridurre gli accessi impropri in Pronto Soccorso e per arginare i ricoveri inappropriati; non sono state potenziate le attività territoriali; non sono stati redatti protocolli per ridurre le prestazioni inutili; non si è organizzata una efficace assistenza domiciliare; non è stato riorganizzato il sistema integrato di emergenza sanitaria.
L’attuale governo regionale, in assoluta continuità con il precedente, non ha mai attuato  una vera politica riformatrice capace di programmare i servizi per rispondere in maniera efficace alla domanda assistenziale dei cittadini, garantendo il diritto costituzionale alla salute, perché la sanità prima di tutto coinvolge la vita e la dignità delle persone e impone parità non solo in termini di contabilità (questa O.S. già da tempo chiede la fuoriuscita del sistema dai ticket), tanto da domandarci oggi se gli stessi LEA valgono per tutto il territorio nazionale.
Questa Organizzazione sindacale da tempo chiede di innalzare il livello della qualità assistenziale anche  attraverso la  riconversione di alcune strutture in “case della salute”, potenziamento della medicina sul territorio, la messa in rete del sistema socio-sanitario e sanitario – assistenziale e la stabilizzazione del personale precario.
Ora però non ci sono più alibi per nessuno: tutti abbiamo il dovere di contribuire a riscrivere la nuova sanità.
Si pensi in grande, si guardi al futuro. Apriamo un tavolo di confronto, ne trarremmo tutti vantaggio.

Susanna Pastorini FP CGIL

Commenti Facebook