Molisani nel Mondo/Il Reverendo Daniel De Donno “faro degli emigranti” a New York. Era nato a Montagano (CB)

*rubrica a cura di Geremia Mancini e Mariateresa Di Lallo


Il Molise è fatto da molisani, anche da quei molisani che sono emigrati, perchè costretti o per scelta, soprattutto a cavallo delle due Guerre mondiali, ma sempre con un pensiero rivolto alla loro terra, e che si sono distinti in vari settori nel mondo. Con questa rubrica vogliamo ricordarli ma anche ridare dignità ai nostri borghi, ai nostri talenti e nel contempo riaccendere l’attenzione su questo piccolo lembo di terra, non solo per storia, cultura e paesaggi ma anche dal punto di vista degli ingegni. Pultroppo il Molise come i molisani illustri, non sono presenti sui libri di storia, ma è giusto far conoscere ai molisani in primis, alle giovani generazioni, che i loro avi, si sono distinti nel mondo, con sacrifici, allontanandosi dai propri familiari, a volte non riuscendo a tornare nella loro terra d’origine. Di settimana in settimana racconteremo la storia di ognuno di loro, ricordando anche il paese di nascita molisano. Per questo abbiamo deciso di unire la storia dei “molisani” emigrati con la storia del paese di nascita.

Il Rev. Daniel De Nonno (in realtà all’anagrafe Daniele Giuseppe Antonio Di Nonno) nacque a Montagano in provincia di Campobasso, il 1 marzo 1871, da Giovanni (venticinquenne “mobilista” – figlio di Giuseppe “fabbro ferraio” e Mariagiuseppa Mariano “filatrice”) e da Mariagiovanna Sanese (ventitreenne “tessitrice” – figlia di Francesco e Arcangela Caterina). I suoi genitori si erano sposati a Montagano il 19 marzo 1870 .

Compì gli studi presso suo zio, Arcivescovo Raffaele Di Nonno, nell’Arcidiocesi di Acerenza e Matera. Fu lo stesso zio ad ordinarlo sacerdote nel 1897. Nel 1902 raggiunse gli Stati Uniti servendo in diverse chiese di New York. Seppe conquistarsi un posto di rilievo nel Clero locale. Per servire la crescente popolazione italiana del quartiere dell’East Side fu costruita, nel 1915, la “ St. Boniface’s Church” e il Rev. Daniel De Nonno ne divenne parroco. La sala della scuola del “ St. Boniface’s Church” fu utilizzata per le funzioni domenicali. Un censimento del 1924 elencava ben novemila italiani che risiedevano nelle vicinanze. Per questo il Rev. De Nonno fece pressioni sull’arcidiocesi per avere una parrocchia utile a meglio servire la comunità italo-americana.


Il 25 gennaio 1925 il New York Times scrisse: “ il Cardinale Hayes ha istituito una nuova chiesa nella zona del Grand Central. È una parrocchia italiana e sono state acquistate proprietà sul lato nord della quarantasettesima strada orientale. Sul sito ci sarà la Chiesa della Sacra Famiglia, e il Rev. Daniel De Nonno è stato nominato parroco “.

L’articolo riportava: “Padre De Nonno a lungo parroco di “ St. Boniface’s Church” è stato intimamente associato allo sviluppo della comunità italiana”. Il sito acquisito per la struttura della chiesa era un vecchio birrificio. Quando il Rev. De Nonno la inaugurò, 23 marzo 1925, intervennero il Cardinale Patrick Joseph Hayes e il Sindaco James John Walker (che lo definì faro della comunità italiana) oltre a personaggi ed autorità d’ogni ordine.

Il 18 gennaio 1931 fu dedicato, all’interno della chiesa, una cappella a San Cristoforo, patrono dei viaggiatori. Il New York Times scrisse: “Lo spirito protettivo di San Cristoforo, amico del viaggiatore, fu invocato per i newyorkesi … tra una enorme folla a testa nuda sotto la pioggia, sessanta automobili erano ammassate nella East della quarantasettesima strada … i viali furono benedetti nel nome del santo “.

Il Rev. De Nonno creò una ricca biblioteca, una mensa per poveri, aule scolastiche per scuola serale, un ricovero per i senzatetto e un asilo nido, dove le madri che lavoravano potevano lasciare i loro bambini durante il giorno. La chiesa divenne centro educativo della gioventù italiana oltre che una organizzazione di carità e di protezione. Fu anche scuola di patriottismo. L’Associazione dei Combattenti Italiani prescelse il tempio del Rev. De Nonno per la messa solenne in onore del Milite Ignoto.

Il Rev. De Nonno, il 29 dicembre 1936, assunse la responsabilità dell’ufficio amministrativo della chiesa di Sant’Antonio nel Bronx. Il Rev. Daniel De Nonno morì il 14 giugno 1940.

Montagano (CB).
L’unico documento che attesta l’origine del paese è la “Pergamena Montaganese” risalente al XI secolo, epoca in cui il Paese apparteneva al Principato di Benevento, fondato dai Longobardi e rimasto in loro potere fino alla dominazione Carolingia (774-814).

Montagano – panorama


La Pergamena Montaganese”, rilasciata dai Principi di Benevento Pandolfo III e Pandolfo IV nell’agosto 1039, attesta che a quell’epoca Montagano era già costituito come “Libero Comune”; ne riporta infatti i confini territoriali ed i nomi dei cittadini a cui viene affidato (774-814). A ribadire la nomina del paese a Municipio è un’iscrizione presente nel pavimento della chiesetta di Santa Maria a Faifoli. Fu centro molto importante in passato, si attesta infatti che nel periodo longobardo fosse capoluogo di una delle contee facenti parte del ducato di Benevento.

La fioritura economica del Borgo fu opera del Saggio Parroco di Montagano “Don Damiano Petrone” (1959-1710), che aiutava le persone più povere offrendo loro i mezzi per l’acquisto di un terreno da utilizzare per la coltivazione.

Arte e Monumenti:
-Chiesa Madre Santa Maria Assunta in Cielo
La chiesa di S. Maria Assunta ha profonde radici storiche, probabilmente risalenti alla metà del 1200. A segnare la storia e le trasformazioni della chiesa sono stati tre terremoti: quello del 5 dicembre 1456, quello del 26 luglio 1805 e quello del 31 ottobre 2002. La struttura è caratterizzata da una pianta a croce latina ed è divisa in tre navate (mt 32×20, altezza 16 centrale e 7 laterali).

Proprio grazie alla sue dimensioni è considerata come una delle più grandi della diocesi. L’architettura è semplice, ma arricchita dalle opere dei vari artigiani della pietra, del legno e del ferro. In una teca si conserva un frammento del SS. Legno della Croce, che viene portato solennemente in processione ogni anno durante la festa del 2 e 3 maggio. Al Calvario il Celebrante prega per preservare i campi dalla grandine e dalla tempesta.

-Le misteriose acquasantiere dell’Assunta di Montagano di Franco Valente

Acquasantiera a Montagano – Foto Franco Valente


” Così a me appaiono misteriose due acquasantiere che si trovano all’ingresso della chiesa parrocchiale di Montagano che è dedicata alla Madonna Assunta in Cielo. A queste due aggiungo una terza, sicuramente meno misteriosa, che si trova ugualmente da quelle parti, nella basilica di S. Maria della Strada nell’agro di Matrice. Sono tre acquasantiere che direbbero poco se due di esse non contenessero sul balaustro di sostegno due significativi stemmi racchiusi in uno scudo che gli araldisti definiscono a testa di cavallo per la particolare somiglianza al profilo del cranio di quel quadrupede”. ( continua al link)

-Chiesa dell’Immacolata
La chiesa dell’Immacolata, comunemente chiamata Congrega, fu edificata nel XVII secolo dalla Congregazione laicale del SS. Nome di Maria. Deperita e quasi cadente, alla fine del XIX secolo venne abbattuta e ricostruita, a spese dei confratelli e della popolazione. All’interno il suo altare maggiore è dedicato alla Vergine Maria, quelli laterali, invece, aII’Arcangelo Michele e a Sant’Anna. Oggi non è possibile visitare la chiesa a causa dei gravi danni riportati dal terremoto del 2002.

-Abbazia di Santa Maria di Faifoli e Celestino V
Le prime fonti storiche sull’abbazia risalgono al 1134. Nel 1230 l’abbazia accolse per la prima volta Pietro Angelerio ( o Angelario), futuro papa Celestino V, che tornò successivamente a Faifoli nel 1276 come abate, chiamato dall’arcivescovo di Benevento Capoferro per risolvere il contenzioso con Simone Santangelo, feudatario di Montagano. Carlo I d’Angiò con una lettera del 27 settembre 1278 chiese al giustiziere di Terra di Lavoro di fermare i soprusi del feudatario di Montagano, ma, vista l’inefficacia del richiamo, l’abate trasferì i monaci al monastero di San Giovanni in Piano, presso Apricena.

Abbazia Faifoli


Da allora iniziò una fase di progressiva decadenza. L’abbazia rimase benedettina fino al 1808, alla soppressione dell’ordine da parte dei francesi. Gli ultimi monaci proprietari dell’abbazia furono della congregazione dei Celestini di Benevento, ai quali subentrarono dei privati fino alla cessione della chiesa al comune di Montagano il 28 febbraio 1998.

Dell’abbazia rimane la chiesa, caratterizzata da una facciata a capanna con il portale gotico con archi a sesto acuto, sopra il quale di trova dapprima una piccola nicchia e poi un finestrone semicircolare. Un’iscrizione incisa sul capitello di sinistra fa risalire il portale al 1263.La chiesa conserva una statua lignea della Madonna, detta dell’Incoronata, con la Vergine seduta su di un tronco d’albero al posto dell’usuale trono. Altra opera di rilievo è un quadro del 1705 della Vergine con il Bambino in braccio.

Festa del SSLegno della Croce:

Ogni anno nei giorni del  2 e 3 maggio si celebra la festa del SS. Legno della Croce, un frammento della Croce su cui patì e morì Gesù, custodito e una teca d’argento,  Questa festività rievoca il ritrovamento della Croce che avvenne nel 327 per opera di Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, che, in pellegrinaggio a Gerusalemme, ordinò gli scavi sulla collina del Calvario. I lavori portarono alla luce le tre croci di cui parla il Vangelo; ma per identificare quella di Gesù il Vescovo di Gerusalemme, Macario, ebbe l’ispirazione, l’idea di far toccare le croci ad una donna gravemente malata. Al contatto con la terza croce, la donna riacquistò improvvisamente la perfetta salute. La croce fu poi portata a Roma e custodita nella chiesa che tuttora si chiama “Santa Croce in Gerusalemme”, dove c’è anche la Scala Santa percorsa da Gesù diretto al Golgota; i fedeli che vi si recano, compiono un atto di devozione col salire quei gradini in ginocchio. In passato un sacerdote di Montagano si recò a Roma con l’intento di ottenere un frammento della S. Croce. Il clero e il popolo  montaganese, informati del fatto, andarono incontro al sacerdote che tornava con la sacra reliquia, organizzando una solenne processione con fiaccolata. ( da Comune id Montagano)

*Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”
*Mariateresa Di Lallo – giornalista pubblicista, appassionata di storia, usi e costumi medioevali e ricercatrice di tradizioni popolari molisane

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