“Mai più sotto padrone”, incontro con Marco Omizzolo a Termoli

Latina, Agro Pontino. Primi anni duemila: un giovane sociologo si imbatte in un bracciante Sikh che è caduto dalla bicicletta e da lì scopre un mondo di sfruttamento che colpisce migliaia di altri lavoratori.
Se un lavoratore è sfruttato si abbassa il livello dei diritti di tutti noi, lavoratori e non: chi sfrutta altri esseri umani alle proprie dipendenze non si fa problemi, ad esempio, a buttare veleni sui prodotti agricoli. Lo fa per accrescere i propri profitti, danneggiando la salute di chi è costretto “dal padrone” ad usarli, danneggiando tutti noi che consumiamo quei prodotti.
Latina, Agro Pontino. Aprile 2016: un incontro tra un italiano ed un Sikh che hanno deciso di dire basta. Ascolto reciproco, costruzione di fiducia, di dialoghi orizzontali. Un lungo lavoro di comunità e pedagogia sociale e i due diventano 10, 100, 1000 … 4000 braccianti che scendono in piazza per dire no allo sfruttamento e per lottare per i diritti di tutti: il 18 aprile di quell’anno è una grande giornata per l’Italia; una giornata di conflitto per i diritti, di ribellioni, di presa di coscienza collettiva.
Altre 50 persone si sono unite a questa lotta che parte dal supermercato, passa per il proprio posto di lavoro e continua al bar mentre parliamo con amici e concittadini, per arrivare alla cabina elettorale. Perché lo sfruttamento e la riduzione in schiavitù dei lavoratori braccianti è “solo” la punta di un iceberg molto più vasto, fatto di precarizzazione del mondo del lavoro e smantellamento dei diritti dei lavoratori, di clientelismo, corruzione e interessi, di mafie e distorsioni strutturali del mondo della filiera produttiva agricola. Tutto ciò legittimato da un brodo di cultura ancora colonialista e autoritaria: “se non si lamentano è perché gli sta bene così: a casa loro avrebbero guadagnato ancora di meno” … E le storie di sfruttamento, schiavitù e fuga riguardano anche il nostro territorio, Termoli e i paesi circostanti.
Le regole della Grande Distribuzione Organizzata incidono sulla formazione dei prezzi e dei prodotti, che sono così bassi che non permettono ai contadini di vivere del proprio lavoro (spesso proprio a causa della concorrenza di grandi aziende che fanno profitti sullo sfruttamento sistematico). E questi, a loro volta, schiacciano l’anello più debole della catena che sono i braccianti. Ma non è vero che non è possibile fare altrimenti: si può produrre etico e solidale. Ce lo raccontano alcune testimonianze dei presenti all’incontro di sabato 18 gennaio alla Città Invisibile, in occasione della presentazione del libro Sotto Padrone.
Marco Omizzolo, autore del libro, e Fabio Sorgoni, operatore della Cooperativa Sociale On The Road insieme agli altri presenti ascoltano le parole di un imprenditore presente in sala: Michele ci racconta che la sua azienda agricola non ha mai sfruttato e mai lo farà per produrre il suo olio e che, nonostante ciò, anche se meno degli sfruttatori ha comunque il suo margine. Un altro modo di produzione è davvero possibile!
Grazie a Marco Omizzolo, che nel suo giro d’Italia nel presentare il suo libro “Sotto padrone” è voluto passare anche alla Città invisibile. Marco ci ha detto che non gira l’Italia per soldi, ma per far crescere il numero di chi si unisce per lottare e pretendere diritti. E così da ieri sera ognuno di noi si sente meno solo nello scalare la montagna della riconquista dei diritti. Possiamo dirci, con Marco, molto soddisfatti: da ieri ci sono, nel Molise che esiste e resiste, tante altre persone che dicono “mai più sotto padrone”!
La Città Invisibile/ Termoli

Commenti Facebook